lunedì 22 giugno 2009

Preventivatore unico MiSE/Isvap: fuorviante ed inutile




Newsletter Anno VII - n°314 - 22 Giugno 2009



Cari Colleghi,
Isvap annuncia l’avvio del preventivatore unico R.C.Auto, e partono le critiche verso lo strumento, bollato: fuorviante ed inutile.

Si chiama www.tuopreventivatore.it, il sito internet messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e dall’Isvap per confrontare le tariffe di tutte le 65 compagnie di assicurazione operanti in Italia nella R.C.Auto.


Voluto da Pier Luigi Bersani - a capo del MiSE nella precedente legislatura - ed introdotto con modifica dell’art. 136 del Codice delle assicurazioni (D.Lgs 209/2005), allo scopo di consentire al consumatore di comparare le tariffe applicate dalle diverse imprese di assicurazione relativamente al proprio profilo individuale.

Tuttavia la conoscenza delle tariffe praticate dalle imprese, senza il necessario contributo sulle specifiche condizioni contrattuali applicate, in alcuni casi decisamente limitanti, rappresenta un’informazione parziale, poco utile per i consumatori, che potrebbe anche indurli ad effettuare scelte distorte. È questo il parere di Livio Selvaggio, Consigliere Esecutivo Nazionale SNA, Responsabile Commissione R.C.Auto.

Seguendo il ragionamento di Selvaggio, si profila per tuopreventivatore un diverso obiettivo rispetto a quello auspicato dalla stessa Autorità di Vigilanza per il settore assicurativo. Infatti il pericolo che incombe è quello che le imprese siano incentivate a salire la classica della miglior tariffa, trascurando le superiori condizioni contrattuali, orientandosi più semplicemente a proporre contratti low-cost intercettando la debolezza del consumatore verso l’acquisto al prezzo più basso.

Tutto ciò in antitesi con gli auspici del Presidente Isvap che nella relazione conclusiva dell’attività 2008 afferma: «di fronte ad una platea di consumatori sempre più facilitata nella ricerca del premio migliore deve corrispondere da parte delle compagnie, nel loro stesso interesse, il massimo sforzo affinché questo premio sia la risultante della migliore efficienza del loro operato» ... «L’innovazione commerciale del settore, sempre più orientata alle esigenze del cliente/consumatore, si realizza non solo attraverso l’innovazione di prodotto ma anche attraverso l’attività di intermediari responsabili, adeguatamente formati ed in grado di valutare ciò di cui il cliente ha bisogno e gli strumenti assicurativi più adeguati per fornirglielo». Difficile contraddire Giannini su questi principi. Ma è il suo preventivatore ad accrescere l’orientamento delle imprese alla disintermediazione in atto nel mercato R.C.Auto.

Il mercato oggi risulta fortemente scosso dalle imponenti campagne pubblicitarie delle imprese che proponendo i contratti, a basso valore aggiunto, accompagnati da promesse di risparmio fino al 50% delle compagnie dirette, controllate per lo più dai grandi gruppi, concorrono a ridurre la quota di mercato degli intermediari professionali. Il risultato di questi massicci investimenti pubblicitari lo si può leggere anche nei dati del primo trimestre 2009. La quota di mercato degli Agenti segna una debole flessione che dovrebbe aiutare a riflettere: nel I trimestre 2009 si registra una quota di mercato danni degli Agenti del 83,79%, era del 84,90% nel 2008; nel ramo R.C.Auto gli Agenti detengono nel 2009 il 90,14%, contro il 90,86% registrato lo scorso anno.



Tornando al preventivatore ed alla sua funzionalità, è accesa la critica per non aver previsto la scelta di un massimale diverso da quello minimo di legge (774.685,35 euro), timbrato dalla stragrande maggioranza degli intermediari: inadeguato allo scopo di protezione del proprio patrimonio da richieste di risarcimento. Massimale per lo più in disuso anche per l’imminente introduzione dei nuovi minimi previsti dalla comunità europea; a partire dall'11 dicembre 2009 diventeranno obbligatori massimali pari ad almeno 2,5 milioni di euro per sinistro con danni alle persone - indipendentemente dal numero delle vittime - e 500mila euro per sinistro per danni alle cose).

Discutibile l’affermazione nella guida all’utilizzo: “dalle direzioni o dai punti vendita delle compagnie si possono ottenere sconti, sia per ragioni commerciali, sia per l'inserimento in speciali convenzioni ovvero per la presenza a bordo del veicolo assicurato di dispositivi di infomobilità”. Come noto l’articolo 7 del Regolamento Isvap n.23, recita: “Tenuto conto del fabbisogno tariffario complessivo, le imprese possono utilizzare la flessibilità quale strumento di riduzione del premio rispetto alla tariffa in corso al fine di ulteriore personalizzazione del rischio in relazione alle caratteristiche del singolo assicurato” … “Le imprese che operano attraverso intermediari, indicano agli stessi la misura complessiva degli sconti riconoscibili alla clientela in un determinato periodo di tempo”. Piaceva leggere la norma come uno sconto tecnico “ulteriore personalizzazione del rischio”. Ma come ben si può immaginare, il sistema del monte sconti non è in grado di soddisfare le esigenze commerciali che si presentano di volta in volta.

Così, tuopreventivatore risulta praticamente superato dalla possibilità di scontare la polizza a discrezione dell’intermediario: i prezzi evidenziati non troveranno adeguata corrispondenza nel mercato, ed il cliente sarà più di prima costretto ad un lungo peregrinare tra intermediari, per contrattare lo sconto di loro competenza.

Insomma, sembra che invece di parlare di prodotti più competitivi e di best advice, l’attenzione sarà tutta verso lo sconto e il prezzo più basso.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 15 giugno 2009

Unapass conferma Presidente Congiu e nuova sintonia con Sna





Newsletter Anno VII - n°313 - 15 Giugno 2009



Cari Colleghi,
l’Unapass in Assemblea Generale a Roma conferma la fiducia al Presidente Massimo Congiu ed alla sua Giunta Esecutiva.

I lavori della XII Assemblea dell’Unione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione si sono tenuti presso il Sol Melià Hotel venerdì 12 e sabato 13 giugno 2009. Aperti dalla relazione del Presidente Congiu, i lavori sono stati caratterizzati dall’intervento di Giovanni Metti, Presidente Nazionale SNA, che ha particolarmente coinvolto la platea sulle condivisione dei temi che più stanno a cuore al mondo agenziale.

In effetti già la relazione del Presidente Congiu aveva mostrato la pressoché totale coerenza dei ragionamenti con la visione dei problemi affrontati dal recente Congresso SNA di Bologna. Molti di questi sono risultati in più parti come specchiati nella relazione del Presidente Congiu. Anche la linea delle possibili soluzioni si può intravedere unica.

La relazione del Presidente Unapass inizia con un richiamo alle forze politiche ed affronta subito il problema della redditività agenziale minata su più fronti dalla riduzione dei premi del settore, in costanza dei costi, e dai recenti aumenti frontali delle tariffe Rca che minano il rapporto fiduciario con l’agenzia. E pone l’attenzione sull’assurda spinosa situazione di concorrenza messa in piedi dalle imprese, pronte ad assumere gli stessi rischi a premi fortemente scontati dai loro canali diretti internet, telefonici e dei concessionari d’auto.

Alle imprese Massimo Congiu fa un richiamo perché si riponga più attenzione al proprio core business dell’assicurazione e si lasci la finanza ai margini degli obiettivi di ritorno sull’investimento, aprendo la strada a nuovi rischi assicurativi per favorirne il consumo. Più si, e meno no, alle richieste di copertura provenienti dal mondo agenziale, investendo di più sulla fiducia dell’intermediario, é il monito di Congiu.

Ma di visione unica si parla anche per quanto alle rispettive aree d’intervento dei Gruppi Agenti e delle Associazioni di Categoria, con il ruolo di queste ultime per la contrattazione di primo livello: a partire dall’Accordo Nazionale Agenti che dovrà essere rivisto soprattutto nell’istituto della rivalsa.

Stessa visione di SNA anche sul tema regolamentare “degli obblighi inutili” dell’eccesso di burocrazia, e sul continuo trasferimento alle agenzie di attività improprie.

Il Presidente Unapass riconosce come l’azione congiunta con lo SNA sia risultata fondamentale per contrastare con tempismo ed efficacemente le azioni politiche di ritorno all’esclusiva e alla poliennalità delle polizze danni. Tuttavia si interroga se questa prova muscolare può durare ancora. Proponendo alle parti sociali una soluzione condivisa che tenga debito conto dei principi che stanno alla base e riduca le criticità presenti, come quella della collaborazione tra intermediari iscritti nella medesima sezione A del Rui.

Una sintonia pressoché totale con lo SNA, è quanto emerso pure nel termine del discorso, sottolineando la rimessa in moto dell’attività federativa, ha avvalorato la possibile costruzione di una nuova rappresentanza unica degli Agenti Professionisti di assicurazione.

I Congressisti al voto hanno confermato pieno sostegno alla Giunta Esecutiva uscente, riconfermata nelle persone di:
Massimo Congiu - Presidente;
Paolo Iurassek - Vice presidente;
Loretta Credaro - Consigliere Esecutivo;
Fabio Zullo - Consigliere Esecutivo;
Angelo Migliorini - Consigliere Esecutivo;
Manuele Innocenti - Consigliere Esecutivo;
Daniele Capogrossi - Consigliere Esecutivo;
Nicola Gentili - Consigliere Esecutivo;
Alessandro Nardilli - Consigliere Esecutivo.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 8 giugno 2009

Polizze vita: cresce la raccolta



Newsletter Anno VII - n°312 - 08 Giugno 2009



Cari Colleghi,
cresce la produzione vita. Nel mese di aprile la nuova produzione vita ha registrato premi individuali per 5,1 miliardi di euro, con un incremento del 47,4% rispetto allo stesso mese del 2008; nei primi quattro mesi la raccolta premi è stata pari a 17miliardi (+25,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Spetta agli sportelli bancari e postali nonché ai promotori finanziari la palma d’oro della produzione vita. Sportelli e operatori finanziari hanno segnato un risultato positivo e pari al 35,0%. Nel mese di aprile gli agenti, hanno emesso nuove polizze per 488 milioni di premi, con una contrazione del 22,3% rispetto ad aprile 2008.

Questi i dati pubblicati dall’Ania nel suo periodico Ania-Trends di giugno, che riassume l’attenzione degli sportelli per la promozione di prodotti vita tradizionali. Il ramo I, con 4,6 miliardi di nuovi premi, è in forte crescita rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; da gennaio tale ramo ha registrato una raccolta pari a 14,6 miliardi, che rappresenta oltre l’85% del totale dei nuovi premi. Seppur meno rilevanti (211milioni), anche i premi di ramo V continuano ad aumentare rispetto ad aprile 2008; medesimo il risultato da inizio anno, con premi complessivi che hanno raggiunto 838 milioni. Con oltre l’80% in meno di premi raccolti rispetto allo scorso anno, prosegue, in aprile, la contrazione delle nuove emissioni di polizze “linked”. Prevale la forte riduzione registrata tra i prodotti index (-96,4%), a fronte di una raccolta premi di appena 25 milioni; i premi relativi alle unit sono stati invece pari a 266 milioni, con una diminuzione di oltre il 70% rispetto allo stesso mese del 2008. Nei primi quattro mesi sul ramo III si è osservata la medesima tendenza, con premi che hanno raggiunto 1,5 miliardi di euro. Da gennaio i premi/contributi relativi alle nuove adesioni individuali a fondi pensione aperti sono stati pari a 8 milioni; includendo anche i PIP, i premi/contributi hanno raggiunto 114 milioni (-40,8% rispetto al medesimo periodo del 2008).

Dalla fotografia della nuova produzione vita si può considerare che il dissesto finanziario scatenato dal caso Lehman Brothers ha indotto le banche a voltare strada: lasciando quella dei complessi prodotti index linked per prendere la via dei prodotti tradizionali che fino a ieri è stata ad appannaggio dei più cauti agenti. Si tratta di un segnale del fatto che i risparmiatori italiani, in genere, cercano sicurezza e scelgono polizze a capitale garantito, seppur con un rendimento minimo, non amando i rischi dei mercati: questo gli Agenti lo hanno sempre saputo.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 1 giugno 2009

Sanzione antitrust di 60mila euro per illecito invio avvisi di scadenza







Newsletter Anno VII - n°311 - 01 Giugno 2009



Cari Colleghi,
può costare caro inviare un avviso di pagamento dopo la disdetta del contratto. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato delibera una sanzione amministrativa pecuniaria di 60mila euro ad Allianz-Ras per pratica commerciale scorretta.

Il caso segnalato, da alcuni clienti dell’Allianz-Ras all’Autorità Antitrust, riguarda l’invio dell’avviso di scadenza e, dopo qualche tempo, del sollecito di pagamento di contratti assicurativi regolarmente disdettati con richiesta di cancellazione dei propri dati personali.

Per l’Autorità vi erano gli elementi per ipotizzare una pratica contraria alla diligenza professionale atta a falsare il comportamento del consumatore medio ed avviava l’istruttoria nei confronti dell’impresa mandante e dei suoi agenti.

Dalle risultanze dell’indagine emergeva che le disdette oggetto di segnalazione all’Autorità sono state tutte inviate direttamente ed esclusivamente alla Compagnia e il caricamento informatico dell’avvenuta cessazione del rapporto spettava pertanto, alla Direzione dell’Impresa. La verifica, da parte dell’agente sulla base delle risultanze degli archivi di agenzia, in ordine alla correttezza dell’invio dell’avviso di scadenza, presupponeva che la dichiarazione di recesso fosse stata regolarmente registrata dalla Compagnia, ovvero che la stessa dichiarazione fosse pervenuta in Agenzia. Ma nei casi esaminati nessuna delle due circostanze si è verificata, pertanto la verifica posta in essere dall’agenzia non poteva in nessun caso consentire di escludere l’invio degli avvisi di pagamento.

A nulla è servito per l’impresa giustificare l’esiguità dei casi segnalati, e che questi siano stati determinati dalla ex gestione agenziale in seguito ad un attacco al portafoglio. Così come è ininfluente per l’Autorità il recesso avvenuto in forza della Legge Bersani che ha modificato l’articolo 1899 C.C., e il fatto che non si trattasse di un consumatore sprovveduto.

Per l’Autorità: “Il consumatore medio di prodotti assicurativi il quale, pur avendo esercitato la facoltà di recesso o di disdetta dal contratto, si veda recapitare un avviso di scadenza relativo ad un periodo assicurativo per il quale il contratto avrebbe dovuto risultare cessato, solo in casi marginalissimi imputerà l’evento ad un mero errore del professionista, cui non dare alcun seguito. Al contrario, il consumatore medio di prodotti assicurativi, anche in ragione del carattere tecnico-giuridico di tali prodotti, è certamente dotato di un bagaglio di conoscenze tali da apprezzare le potenziali implicazioni di un avviso di scadenza, di talché sarà indotto ad assumere un comportamento avente valenza economica che non avrebbe altrimenti assunto. Potrà infatti accadere che l’assicurato si determini a contattare l’agenzia o la compagnia per chiedere chiarimenti e rivendicare la cessazione degli effetti del contratto di assicurazione, venendo per tale via a realizzare un contatto diretto con il professionista a potenziale vantaggio di quest’ultimo, il quale potrà sfruttare l’opportunità sia per tentare di indurre un mutamento nelle determinazioni del cliente, sia per indagare le ragioni della scelta, sia per proporre soluzioni alternative, ecc.. In alternativa, potrà accadere che l’assicurato raggiunto dall’avviso di scadenza dubiti di aver effettivamente inoltrato la dichiarazione di volontà di segno contrario (specie quando l’invio sia avvenuto con ampio preavviso), ovvero ritenga, confidando nella correttezza della valutazione del professionista, che la propria dichiarazione di recesso/disdetta sia risultata concretamente inidonea a produrre l’effetto desiderato”.

Pertanto la pratica commerciale esaminata è risultata scorretta, ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere a) e c), 24, con specifico riferimento all’articolo 25, lettera d), e 26, lettera f), del Codice del Consumo, in quanto idonea ad indurre in errore il consumatore medio di servizi assicurativi, mediante indebito condizionamento a limitare considerevolmente la sua libertà di comportamento. Allianz è stata condannata dall'Antitrust a pagare una multa di 60mila euro.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas