lunedì 21 dicembre 2009

Campania: rapporto sinistri/premi migliore della media nazionale








Newsletter Anno VII - n°337 - 21 Dicembre 2009

Cari Colleghi,
i dati Ania sui premi incassati a livello Provinciale e Regionale del settore Rca restituiscono scenari ben diversi da quelli rappresentati nel comune quotidiano.

Sempre più spesso le Regioni del Mezzogiorno d’Italia sono considerate “territori difficili” dalle imprese di assicurazione, per via delle problematicità che queste dichiarano d’incontrare nel far quadrare i conti.

I costi dei sinistri in queste aree del Paese sarebbero particolarmente onerosi, di conseguenza richiederebbero energici interventi tariffari. Questo è quanto si propaganda. A farne le spese sono gli assicurati di questi territori che perennemente si vedono aumentare le tariffe assicurative per l’assicurazione obbligatoria dei propri veicoli.

La regione Campania è senza dubbio tra quelle maggiormente colpite da queste considerazioni. Tuttavia i dati delle pubblicazioni Ania sembrano smentire questa tesi. Infatti tra le province campane ci sono situazioni meno gravi di tante altre province situate nel Centro e nel Nord del Paese.

Il rapporto sinistri/premi, afferente l’anno 2007 (ultimo dato disponibile), della provincia di Napoli ad esempio, calcolato secondo le cifre esposte dall’Associazione delle imprese, risulterebbe pari a 67,92. Ben al di sotto della media Nazionale che corrisponde al 70,06. La provincia di Milano invece restituisce un rapporto di 78,83. Rimini segna un elevatissimo rapporto di 80,22. E mentre la regione Toscana ha un rapporto pari a 73,03, la regione Campania registra un modesto rapporto pari a 69,11.

Ed allora, appaiono senz’altro fuori luogo tutte le considerazioni che costruiscono intorno al Mezzogiorno scenari che non gli appartengono, criminalizzando oltre misura la situazione del rapporto sinistri premi dell’area.

Incomprensibile dunque l’abbandono del territorio che le imprese stanno perpetuando; chiusura o accorpamento delle agenzie. Una ristrutturazione delle reti agenziali che sta creando forti tensioni tra le Associazioni di categoria agenziali ed i Consumatori da una parte e le imprese di assicurazione dall’altra. Una fuga dal mezzogiorno che già sconta tariffe assicurative tra le più elevate del Paese, non punta a risolvere il problema ma semmai ne accentua i disagi. La denuncia è arrivata nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Federazione Sna-Unapass con il sostegno delle principali Associazioni Consumeristiche per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti negativi che le ristrutturazioni agenziali possono generare sul mercato.

La conferenza stampa si potrà seguire direttamente nella home page del sito www.snaservice.it .

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 14 dicembre 2009

Costi provvigionali non aumentano, lo rivelano gli studi Ania












Newsletter Anno VII - n°336 - 14 Dicembre 2009



Cari Colleghi,
nella distribuzione assicurativa agenziale, il divieto di patti di esclusiva tra compagnie e intermediari non ha aumentato i costi provvigionali delle imprese. Lo rivelano gli studi dell’Ania nella pubblicazione “Focus Indici Aziendali”.

Il progetto dell’Ufficio Studi e Statistiche dell’Ania, giunto alla sua ventiquattresima edizione, ha l’obiettivo di fornire alle imprese socie, indici informativi di performance in relazione alle aree:
· forza lavoro;
· costi sostenuti per la gestione delle imprese;
· elementi che influiscono sulla componente lavoro;
· organizzazione e costo delle strutture distributive.

I dati, riferiti al periodo 2004-2008, attinenti il solo lavoro diretto italiano (L.D.I.), sono rappresentativi di 63 imprese con un volume premi pari a 64.567 milioni di euro, pari al 70,2% del totale premi.

La statistica è divisa in quattro categorie:
· per analizzare le spese commerciali e di gestione rispetto ai premi;
· per monitorare il costo del lavoro;
· per esaminare le funzioni aziendali, commerciale, tecnica, contabile e call center;
· per analizzare le strutture di vendita.

Il primo indice oggetto d’analisi è riferito al rapporto delle Spese Totali di gestione ed i Premi, che assume un valore medio del 18,03% nel 2008, in aumento, in valore assoluto, di oltre un punto percentuale rispetto all’anno precedente (17,23%).

Nell’ambito delle spese generali lo studio statistico ha elaborato l’incidenza delle spese commerciali ed al suo interno, quelle legate alla componente variabile “provvigioni” che, rispetto al totale dei premi, ha assunto un valore percentuale medio del 9,42% nel 2008. Valore in aumento rispetto al 2007 (9,27%). In questo caso l’incremento è dovuto al diverso peso che hanno all’interno del campione negli anni i premi Vita e i premi Danni. Infatti analizzando i singoli comparti osserviamo che, nei rami Vita l’indicatore decresce, passando dal 3,67% del 2007 al 3,47% del 2008, con una riduzione di circa il 5%. Nei rami Danni l’incidenza delle provvigioni sui premi è anche in questo caso in diminuzione (dal 15,44% del 2007 al 15,41% del 2008).

Questi dati smentiscono nella maniera più assoluta chi si sgolava dopo l’introduzione dell’opportunità data agli agenti di distribuire le polizze di più imprese nella forma del plurimandato, gridando ai quattro venti che i costi distributivi sarebbero aumentati e conseguentemente i costi delle polizze.

A distanza di qualche anno sono gli stessi studi dell’Ania a consegnare la realtà delle cifre, studi che demoliscono le tesi della stessa associazione delle imprese. Infatti il premio medio nei rami danni nel 2008 si è attestato a 490 euro contro i 502 euro del 2007, per effetto della maggiore concorrenza tra le imprese.

Interessante la lettura della statistica Ania “Focus indici aziendali”, perché restituisce un quadro sugli andamenti delle gestioni delle imprese su tutti i fronti aziendali, anche sulle “altre spese commerciali” (costo dell’organizzazione produttiva, costo del personale dell'area commerciale, spese pubblicitarie e promozionali). Nel 2008 le altre spese commerciali pesano nel complesso per lo 0,93% dei premi. Tale valore è in crescita rispetto al 2007. Stesso andamento ha avuto l’indice a livello di sottorami. Nei rami Vita l’indicatore cresce, passando da 0,62% del 2007 a 0,64% del 2008, con un incremento di circa il 3%. Anche nei rami Danni l’incidenza delle altre spese commerciali sui premi è in aumento (da 1,20% del 2007 al 1,22% del 2008, +1,7%).

Nell’esaminare il costo del lavoro, lo studio dell’Ania, riporta i valori del costo medio del personale amministrativo, calcolato sommando tutte le voci di spesa attinenti (retribuzioni, interessenze, rimborsi spese, oneri sociali e TFR, benefit etc), (compresi dirigenti), dipendenti parte Iª (78.310 euro), e IIIª CCNL (33.110 euro), nonché dei call center. Il valore medio di questa voce di costo, è pari a 76.640 euro. L’incidenza sui premi del costo del personale (con contratto amministrativo e dedicato al solo lavoro diretto italiano) presenta nel 2008, a livello totale, un valore medio di 3,13% con un incremento rispetto al 2007, quando era pari al 2,93%. Il valore di questo indicatore risulta, nell’ultimo anno, in aumento sia per i rami Danni (dal 5,09% del 2007 al 5,16% del 2008), sia per i rami Vita (dallo 0,97% del 2007 all’1,12% dell’ultimo anno).

Lo studio dell’Ania, per meglio determinare la componente lavoro, ha valutato anche le assenze del personale, riepilogandole nella tabella “Tasso di assenteismo” che comprende tutte le ore di assenza, escluse le ferie, effettuate a qualunque titolo dal personale amministrativo esclusi i dirigenti. Il valore nel 2008 è di 212,9 ore non lavorate. Circa 2 mesi di non lavoro procapite.

Un ultimo interessantissimo dato è quello degli indicatori che rapportano gli importi provvigionali liquidati e la raccolta premi distinti per i principali canali di vendita, sia a livello totale che per i principali sottorami. Si evidenza la percentuale delle provvigioni liquidate nel 2008 nei rami danni al canale bancario (25,42%) rispetto alle provvigioni che le imprese hanno liquidato al canale agenziale (15,95%). Dati che offrono più di uno spunto per smentire chi va sbandierando che le reti alternative bancarie hanno minori costi distributivi.

Lo studio Ania farà certamente discutere gli agenti, perché rappresenta il quadro di sintesi della gestione industriale assicurativa, al quale gli agenti di assicurazione partecipano per oltre l’83% della distribuzione delle polizze danni.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 7 dicembre 2009

Sna e Unapass denunciano la violazione delle leggi sul plurimandato




Newsletter Anno VII - n°335 - 7 Dicembre 2009



Cari Colleghi,
prosegue la contestazione delle associazioni di categoria contro la politica di dismissioni agenziali adottate dalle imprese di assicurazione nell’area meridionale del Paese. Sna e Unapass, per mano della Federazione Unitaria, scrivono al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

In una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Sna e Unapass denunciano: “proprio le imprese che detengono la maggior quota di mercato adottano pratiche che nella sostanza eludono gli effetti delle leggi 248/2006 e 40/2009 in tema di liberalizzazione dell’intermediazione, ostacolando di fatto lo sviluppo del plurimandato tra gli Agenti di assicurazione; impedendo pertanto a questi ultimi di poter offrire ai propri Clienti delle proposte alternative e all'Assicurato di continuare ad usufruire del servizio in prossimità dell’agente intermediario scelto da anni”.

Si tratta di un fatto grave e di rilevante interesse per i consumatori “Tale ristrutturazione distributiva si traduce in iniziative di aumento tariffario a carico dei cittadini, di disdetta e di dismissione dei portafogli rc auto e rami danni da un lato e, di revoca dei mandati agenziali, di chiusura o accorpamento delle agenzie con conseguente abbandono del territorio, dall’altro”.

“Il Consumatore è così costretto a cercare da solo una soluzione in un mercato complesso, affidandosi il più delle volte solo alla variabile del prezzo che, troppo spesso, risulta pericolosamente limitata nelle condizioni per le minori garanzie prestate. Nella maggior parte dei casi capita però che, dopo aver ricevuto una disdetta dalla compagnia, si vada a spendere molto di più”.

“I costi del ritorno sull’utile delle imprese non possono essere spalmati sui cittadini né possono essere addebitati a decine di migliaia di operatori professionali, che da anni collaborano e lavorano alle dipendenze delle Agenzie e che, per anni, sono stati il ‘viso’ di riferimento che ha accolto e affiancato il consumatore nelle proprie scelte, prima, durante e - specialmente - dopo l’acquisto di un servizio così importante per la tutela della famiglia e la salvaguardia del patrimonio”.

La Federazione Unitaria conclude la sua missiva chiedendo al più elevato organo di governo, un intervento deciso ed alle Autorità competenti un urgente incontro al fine di individuare le soluzioni per favorire anche la crescita di una maggiore sensibilità e cultura assicurativa che contribuisca allo sviluppo economico del Paese.

Sna e Unapass per informare l’opinione pubblica, hanno fissato una conferenza stampa, che si terrà venerdì prossimo 11 dicembre alle ore 11.00, a ROMA, presso l’Hotel Nazionale, Sala Capranichetta, Piazza Montecitorio 131.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 30 novembre 2009

Maturi i tempi per l'unificazione Sna-Unapass

Newsletter Anno VII - n°334 - 30 Novembre 2009



Cari Colleghi,
nell’Unione Nazionale Agenti Professionisti di assicurazione (Unapass), pulsa il cuore delle azioni sindacali all’unisono con quello del Sindacato Nazionale Agenti (Sna). Sembrano accorciate le distanze e maturi i tempi per la fusione delle due associazioni in una unica rappresentanza della categoria.

La consistente adesione alla manifestazione di chiusura delle agenzie di assicurazione, avvenuta venerdì scorso 27 novembre, proclamata dalla Federazione unitaria SNA-Unapass, è un evidente segnale ai rispettivi organismi di rappresentanza della categoria. Un segno tangibile di approvazione all’apertura di una nuova stagione di rivendicazione sindacale.

Nel comunicato stampa del 25 novembre, diramato dalla Federazione Sna-Unapass si possono leggere chiare le motivazioni unitarie nelle parole dei Presidenti: “Si tratta di un atto dovuto nei confronti dei Colleghi della divisione Aurora – ha dichiarato Giovanni METTI, Presidente dello SNA (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione) – alle prese con tali gravi provvedimenti di unilaterale ristrutturazione distributiva che peraltro stanno interessando la politica operativa anche di altri Gruppi Assicurativi. Segnaliamo un allarme sociale che deriva da un preoccupante scenario in cui le maggiori compagnie annunciano di muoversi adottando una strategia volta principalmente alla riduzione del numero delle Agenzie. Di fronte a tale tendenza che va affermandosi nel mercato gli agenti di assicurazione non possono e non debbono restare inerti ed inermi nell’assistere alla mortificazione della propria attività professionale con una chiara violazione della libertà d’impresa e con un’evidente minaccia alla sussistenza di migliaia di lavoratori, tra dipendenti e collaboratori, ragionevolmente preoccupati per il proprio posto di lavoro”.
“È giunto il momento per le Compagnie – ha rincarato la dose Massimo CONGIU, Presidente dell’UNAPASS (Unione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) – di affrontare le reali cause della mancata redditività nel ramo rcauto evitando le scorciatoie delle dismissioni di portafoglio e delle chiusure forzose delle Agenzie. È giunto il momento di coinvolgere le Istituzioni in un piano di soluzioni strutturali e di medio periodo avendo più a cuore la professionalità degli Agenti e i diritti dei Clienti. Qualsiasi scorciatoia sarà rifiutata dalle rappresentanze degli Agenti”.

Nelle parole del Presidente Congiu affiora una nuova anima sindacale che vede ormai lontano quanto accaduto nel medesimo periodo, tre anni or sono. Novembre 2006: lo Sna per mano del suo allora Presidente Ghironi, scrisse alle istituzioni per denunciare la situazione relativa alle revoche del mandato agenziale e dismissioni di portafoglio Rcauto operate dalle Compagnie nella Regione Campania, evidenziandone l’enorme danno che ne deriva alla Categoria ed ai Consumatori.

Allora il Presidente Congiu, prese le distanze da questa iniziativa, ritenendola inopportuna. In una lettera scrisse: "il comportamento di numerose compagnie di assicurazione, finalizzato alla dismissione del Portafoglio Rca e le iniziative di revoca di alcuni mandati agenziali, laddove ledono gli interessi dei colleghi e dell'utenza, non possono e non devono essere certamente tollerate. Dal momento, però, che ad oggi il fenomeno a cui si fa riferimento è ascrivibile ad un'area limitata della regione Campania, ad un solo Gruppo Assicurativo e ad un numero limitato di revoche, necessiterebbe di un intervento unitario, sindacalmente e legalmente forte, nei confronti dell'impresa responsabile, con il pieno coinvolgimento dei rispettivi gruppi aziendali". Concludeva Congiu : "Dobbiamo constatare con amarezza che quanto è accaduto, non certo per nostra responsabilità, decreta definitivamente la conclusione dell'esperienza Federativa".

A tre anni di distanza, la musica del requiem è soltanto un lontano ricordo; si deve prendere atto della volontà di riavvicinamento alle posizioni dello Sna e della ritrovata unità nelle azioni sindacali. È quanto la categoria si aspettava: una rappresentanza unita, forte, e decisa, per difendere il ruolo dell’Agente professionista di assicurazione.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 23 novembre 2009

Agitazione nelle agenzie Ugf divisione Aurora










Newsletter Anno VII - n°333 - 23 Novembre 2009



Cari Colleghi,
aria di agitazione nelle agenzie di assicurazione. Dopo la chiusura delle agenzie appartenenti al Gruppo agenti Nuova Tirrena, venerdì 27 Novembre saranno le agenzie aderenti al Gruppo agenti Aurora ad incrociare le braccia. Ne da notizia il Presidente del Gaa, Maurizio Pacchioni, in una lettera inviata ai massimi vertici di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf).

Le ragioni della presa di posizione degli agenti Ugf assicurazioni, divisione Aurora, sono state riassunte in quattro motivi:
I. nella decisione della compagnia di interrompere il sistema di relazioni, fondato sulla “concertazione”, intercorrente con il Gruppo agenti;
II. nella politica di dismissione di portafoglio e di chiusura di agenzie, soprattutto nel mezzogiorno, annunciata dalla compagnia senza alcuna previsione di strumenti di sostegno alla perdita di redditività che ne deriverebbe alle agenzie interessate e senza alcuna considerazione delle persone che vi operano;
III.nella politica “tariffaria” che la compagnia intende adottare dal prossimo Gennaio, che rischia di mettere fuori mercato tutte le agenzie, colpendo indifferentemente agenzie profittevoli e non;
IV. nella mancanza di “creatività” che si traduce nell’innovazione di prodotto, nel supporto tecnico allo sviluppo, nelle aree profittevoli, affinché funzionino da cassa di compensazione delle aree critiche in attesa che queste, superata la fase di congiuntura, riprendano un percorso virtuoso.

«Per tutte queste ragioni è necessario che tutti Voi comprendiate l’importanza e la straordinarietà del momento. Una straordinarietà che ha indotto il Direttivo, oltre alle iniziative già annunciate quali il ritiro delle commissioni ed altro, a programmare la chiusura generale di tutte le agenzie per il giorno Venerdì 27 Novembre e la convocazione in contemporanea di assemblee interzonali in tutto il territorio nazionale. Si tratta di una iniziativa forte non solo come atto di solidarietà verso le Agenzie in odore di chiusura ma, anche e soprattutto, come segno di protesta delle tante Agenzie attive che le scelte della compagnia rischiano di mettere in crisi, senza alcuna ragione logica». Così scrive agli iscritti il presidente Pacchioni.

Le agenzie sono al centro di un processo di cambiamento che sta mettendo a dura prova la loro capacità di sopravvivenza. Cinquemila agenzie di assicurazione sono a rischio chiusura, secondo la ricerca “Maestro 2009” presentata da Iama Consulting. Uno studio che ha messo in luce le difficoltà delle agenzie assicurative in Italia, nel pieno di un processo di evoluzione e cambiamento che sta mettendo a dura prova non solo la loro redditività, ma la loro stessa sopravvivenza. Lo confermano i dati sull’andamento del numero di agenzie operanti in Italia, scese a 15.474 rispetto alle 15.673 del 2007: una flessione poco rilevante in percentuale, ma che prosegue un trend decennale, visto che nel 1997 le agenzie erano 19.321.

Nel 2008 i ricavi medi sono risultati in calo (-2,3%), la raccolta auto degli agenti scende del 3,7%. Segno negativo anche per il preconto e gli accordi provvigionali, mentre i prezzi continuano a essere l'oggetto di una competizione al ribasso tra le compagnie. Parallelamente, le agenzie affrontano un aumento dei costi (+1,9% nel 2008) dovuto alle modifiche organizzative e gestionali, al rinnovo dei contratti dei dipendenti e alla crescita di affitti e costi utenze. la conseguenza sulla redditività è pesante: -10,9% rispetto al 2007.

Le agenzie di assicurazione sono al centro dell’agonia; si dovrà fare presto per sanare la situazione che sta precipitando inesorabilmente. Ma la soluzione non può essere quella delle fusioni agenziali, piuttosto che la più drastica chiusura delle agenzie. Ben altri provvedimenti si attendono dai manager delle imprese, principali responsabili della moria delle galline dalle uova d’oro.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 16 novembre 2009

Stipendi, benefit e bonus dei manager nell'Atlante delle assicurazioni





Newsletter Anno VII - n°332 - 16 Novembre 2009



Cari Colleghi,
pubblicati stipendi, benefit e bonus dei leader manager assicurativi.
È in edicola l’Atlante delle assicurazioni, supplemento dei quotidiani Italia Oggi e Mercati Finanziari; all’interno i bilanci delle compagnie assicurative a confronto, le classifiche per dimensione, profitti, solvibilità; lo speciale Award 2009 e le classifiche dei compensi 2008 dei manager delle imprese quotate. Nomi, compensi e bonus: ci sono tutti, dai più strapagati, ai più dignitosi. Marchionni, Ruffolo e la famiglia Ligresti tra i più compensati per i loro servigi.

Primo in classifica per gli incarichi ricoperti in Fondiaria Sai e Milano assicurazioni, Fausto Marchionni, nel 2008 ha ricevuto 6.489.000,00 euro; a seguire Ugo Ruffolo di Alleanza assicurazioni 5.643.000,00 euro; Gioacchino Paolo Ligresti, Fondiaria Sai, Milano assicurazioni e Premafin 4.963.000,00 euro; Giulia Maria Ligresti, Fondiaria Sai, Milano assicurazioni e Premafin 4.845.000,00 euro; Jonella Ligresti, Fondiaria Sai, Milano assicurazioni e Premafin 4.626.000,00 euro; Antoine Barnheim, Generali assicurazioni e Alleanza assicurazioni 3.541.000,00 euro; Antonio Talarico, Fondiaria Sai, Milano assicurazioni 3.251.000,00 euro; Carlo Salvatori, Unipol Gruppo Finanziario, 2.792.000,00 euro; Sergio Balbinot, Generali assicurazioni, 2.599.000,00 euro; Giovanni Perissinotto, Generali assicurazioni 2.454.000,00 euro; Giovanni Battista Mazzucchelli, Cattolica assicurazioni, 2.184.000,00 euro; questa la classifica dei paperoni con compensi oltre i duemilioni di euro. La testata precisa che la classifica riporta gli emolumenti percepiti a qualsiasi titolo, riferendosi a tutti gli incarichi ricoperti nelle diverse società e/o nelle loro controllate, e comprende eventuali indennità di fine rapporto e prestazioni professionali.

Potrà apparire un discorso populista e scontato, tuttavia osservare come nell’anno della più complessa crisi economica mondiale, che non ha tralasciato il settore assicurativo, i manager non si siano accorti di nulla, almeno a guardare le loro retribuzioni, è da ritenersi un esercizio doveroso.

Le notizie dell’economia reale, che continua a registrare una caduta senza precedenti storici, accompagnata da chiusure d’impianti, insolvenze, che toccano proprio tutti, ha investito in pieno anche il mondo assicurativo, riverberando sulle agenzie di assicurazione la diffusa sofferenza sociale.

Il sistema è in ginocchio, ma nessuno sembra preoccuparsi per salvare la situazione delle agenzie, impedendo che centinaia di agenti, soffocati dalle mille incombenze e da impianti regolamentari asfissianti, finiscano per dichiarare il fallimento della propria impresa o al minimo costretti a licenziare buona parte del personale d’agenzia.

Solo pochi anni or sono, lo stesso mondo agenziale responsabilmente, per sollevare le sorti del ramo auto, mise a disposizione delle imprese dal 20 al 30 % delle proprie provvigioni. Ma questo sacrificio non è stato compreso e gli stessi manager, aggrappati alla poltrona, non hanno saputo fare tesoro di una disponibilità che poi, senza una riforma incisiva della gestione dell’impresa, non poteva che vanificare tutti gli sforzi della categoria agenziale.

Vi è più da rilevare la sempre più scarsa attenzione al cliente; la prova decisiva e inconfutabile di una pessima organizzazione è fornita dalle sanzioni comminate dall’Isvap, che fungono da cartina di tornasole. Ma il male vero non risiede nel dover far conto dei milioni di euro di sanzioni (oltre 22milioni nei primi sei mesi 2009), ma nel più grave delitto di allontanare dalla cultura assicurativa gli stessi clienti.

Appaiono pertanto dissennati quei progetti di dismissioni agenziali, per lo più orientati verso il mezzogiorno del paese. L’idea di risolvere la situazione, certo non facile, abbandonando il territorio, attribuendo ai soli agenti responsabilità che non gli sono proprie è semplicemente folle.

Non si vuole dunque mettere in discussione i compensi stratosferici, ma scelte censurabili che nulla hanno a che fare con le politiche di etica economica e sociale, che ogni buon assicuratore dovrebbe avere nel suo Dna.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 9 novembre 2009

Pramerica life premiata MF Innovazione Award 2009




Newsletter Anno VII - n°331 - 09 Novembre 2009


Cari Colleghi,
nel ramo vita, l’innovazione di prodotto della previdenza pura passa per l’Americana Prudential Financial Inc (Usa), socio unico di Pramerica life Spa.

Vita intera privilegiata 360° di Pramerica life è il prodotto vita vincitore del I premio MF Award 2009. Il riconoscimento assegnato alle polizze che presentano il più elevato grado di innovazione, trasparenza e migliori costi. Vita intera privilegiata 360° è un contratto di assicurazione in caso di morte a vita intera con bonus a capitale rivalutabile ed a premio annuo temporaneo costante con possibilità di versamenti integrativi a premio unico. Una polizza a vita intera con una componente di capitale differito che include, oltre alla liquidazione del normale capitale caso morte rivalutato attraverso la gestione separata di Pramerica Life, la liquidazione di un bonus pari al 10% del capitale caso morte rivalutato. Il bonus sarà liquidato sia in caso di vita che in caso di morte dell'assicurato, al termine del periodo di pagamento dei premi, purché completato il piano dei versamenti.

Pramerica Life, compagnia vita operante in italia, ha recentemente sottoscritto un accordo di collaborazione con AEC Underwriting Spa per la diffusione della nuovissima polizza destinata ad un ulteriore successo, “High Class”: prodotto di protezione di tipo temporaneo a capitale costante convertibile in polizza a Vita Intera; tra le sue caratteristiche peculiari una capacità di sottoscrizione che si adatta a qualsiasi profilo di rischio, con capitali da 250 mila e fino a 25 milioni di euro, e rimborso dei costi della visita medica prevista dal contratto.

High Class è stata studiata in esclusiva per AEC, agenzia di sottoscrizione indipendente, senza clienti diretti, che opera esclusivamente tramite broker e intermediari collaboratori iscritti alla sezione E del Rui. “La primaria attività è quella di mettere a disposizione dei corrispondenti le soluzioni assicurative dei principali gruppi assicurativi del mercato internazionale tramite collaborazioni libere da volumi minimi e budget” – afferma l’amministratore delegato di Aec Spa, Fabrizio Callarà – “siamo particolarmente attenti alle nuove esigenze del mercato e ricerchiamo nei grandi assicuratori internazionali quelle specialità che mancano nel mercato nostrano: soluzioni altamente innovative progettate per fornire standard assicurativi qualitativamente molto elevati ed in esclusiva”.

High Class sarà presentata in occasione di due workshop dedicati:
· 16 novembre Milano - Hotel Le Meridien Gallia;
· 23 novembre Roma - Circolo dell’Antico tiro al volo.
La partecipazione è gratuita, previa registrazione, tel. 06.85332400.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 2 novembre 2009

Agenzie Nuova Tirrena chiuse per protesta






Newsletter Anno VII - n°330 - 02 Novembre 2009



Cari Colleghi,
alta tensione in Groupama assicurazioni; le agenzie della ex rete Nuova Tirrena resteranno chiuse per l’intera giornata odierna Lunedì 2 Novembre.

A proclamare lo stato di agitazione è il presidente del Gruppo agenti nuova tirrena (Gant), dopo aver registrato svariate disfunzioni nell’organizzazione della fusione predisposta da Groupama assicurazioni. Dal 1 Novembre le società Groupama Assicurazioni SpA e Groupama Vita SpA sono state oggetto di incorporazione nella Società Nuova Tirrena SpA che contestualmente ha cambiato la propria denominazione in Groupama Assicurazioni SpA.

«Il management ha evidentemente sottovalutato l’impatto che l’operazione avrebbe avuto sulla nostra attività» afferma Pietro Melis, Presidente del Gant, per questo è stato deciso che le Agenzie ex Nuova Tirrena di tutta Italia restino chiuse per protesta nei confronti della nuova proprietà per la scadente assistenza prestata alle Agenzie nella operazione di fusione dei marchi, con conseguente ricaduta negativa per i servizi da prestare ai clienti.

Oltre alle gravi difficoltà nella gestione quotidiana della attività, il Gruppo agenti denuncia la penalizzazione economica derivante alle agenzie dalla fusione. Questa è provocata sia dall’aumento dei costi gestionali per adeguare le strutture alle nuove esigenze, sia dalla tariffa unificata che introduce nuovi elementi di personalizzazione e distinzione, con l’ulteriore aggravio dell’aggiornamento dell’anagrafica esistente. «Abbiamo la netta sensazione - afferma il presidente del Gant - di essere considerati solo un canale di vendita dei loro prodotti, importante solo finché non vi sono alternative e quindi di non far parte dei ‘pilastri’ che costruiranno la nuova realtà. E questo non è un buon punto di partenza per delle sane relazioni industriali».

Dal Sindacato Nazionale Agenti, arrivano immediati sostegno e partecipazione. L’evolversi della protesta degli agenti nuova tirrena sarà seguito con particolare attenzione direttamente dal Presidente nazionale Sna, «ci adopereremo affinché il management di Groupama dia soluzione alle giuste rivendicazioni dei colleghi aderenti al Gant» – afferma il Presidente Metti.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 26 ottobre 2009

Diminuisce il contenzioso Rca, ma non il danno agli intermediari

Newsletter Anno VII - n°329 - 26 Ottobre 2009



Cari Colleghi,
diminuisce il contenzioso giudiziario della Rcauto, lo rivela l’Isvap con la pubblicazione dei dati relativi al periodo 2002 al 2008.

Alla fine del 2008 le cause civili pendenti, in ogni grado di giurisdizione, erano 255.383, in riduzione del 10,4% rispetto al 2007; l’incidenza delle cause sul numero dei sinistri a riserva a fine 2008 pari a 1.851.999, risulta in diminuzione: 13,8%, rispetto al 14,5% alla fine del 2007.

Le cause di I grado pendenti al 31 dicembre 2008 erano 241.365, -10,8% rispetto alla fine del 2007, e rappresentavano il 94,5% dei procedimenti civili in essere. Nell’ambito dei procedimenti di I grado, quelli pendenti presso i Giudici di Pace a fine 2008 risultavano 180.281, costituendo il 74,7% del totale delle cause civili di primo grado pendenti; l’incidenza sui sinistri a riserva era pari al 9,7%, erano il 10,4% alla fine del 2007. Per quanto riguarda i procedimenti civili di II e III grado, a fine 2008 erano pendenti 14.018 cause rispetto alle 14.439 a fine 2007.




In ambito penale, alla fine del 2008 le cause pendenti nei diversi gradi di giudizio erano 7.984, con un decremento dell’1,7% rispetto al 2007 e un’incidenza sui sinistri a riserva pari allo 0,43% (0,41% alla fine del 2007). Le cause in esame risultavano in trattazione, in larga prevalenza, presso i Tribunali, dove erano pendenti 5.415 procedimenti; davanti ai Giudici di Pace, alle Corti d’Appello ed alla Cassazione erano in corso, rispettivamente 2.328, 108 e 133 procedimenti.




La flessione del contenzioso è senz’altro attribuibile al nuovo sistema del risarcimento diretto che ha indotto le imprese a gestire i danni dei propri clienti con particolare delicatezza.

Tuttavia resta ancora troppo elevata la litigiosità: oltre 13 sinistri, su 100 riservati, entra in contenzioso, spesso per responsabilità delle imprese. A testimoniarlo vale anche la rassegna delle sanzioni comminate dall’autorità. Le ordinanze per violazioni in materia di liquidazione sinistri Rcauto, lo scorso anno, sono arrivate al considerevole numero di 2.768, pari all’81,1% del totale delle ordinanze, mentre il costo delle sanzioni a carico della collettività è stato pari a 34.389.052 euro.

Sul tema, vi è da considerare che il contenzioso oltre a produrre un grave danno all’immagine delle assicurazioni, che non giova certo allo sviluppo della cultura assicurativa nel nostro paese, già di per se assai bassa, evidentemente si ripercuote sulle imprese agenziali. Queste gestendo il settore quasi in esclusiva, considerata la loro penetrazione nel settore (oltre il 90%), sono le prime a soffrire della crescente generale sfiducia che si riverbera comprensibilmente nella nuova produzione in tutti i rami. E se le associazioni degli intermediari pensassero di chiedere il risarcimento dei danni?

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 19 ottobre 2009

Esposizione targa "assicurazioni" costa 20 mila euro







Newsletter Anno VII - n°328 - 19 Ottobre 2009


Cari Colleghi,
costa particolarmente caro affiggere una targa con la scritta “assicurazioni” a chi non iscritto nel Registro Unico degli intermediari assicurativi (RUI).

Il fatto è accaduto a Caltanissetta, in seguito ad una attività ispettiva della Guardia di Finanza, è stata accertata la presenza di una targa con la scritta assicurazioni apposta accanto ad un portone di ingresso di subagenzia.

Secondo l’Isvap si è trattato di sanzionare la violazione dell’art. 308, comma 1, del D.Lgs. 209/2005, Codice delle Assicurazioni Private, il quale prevede:
“L'uso, nella denominazione sociale o in qualsiasi comunicazione al pubblico, delle parole assicurazione, riassicurazione, compagnia di assicurazione, compagnia di riassicurazione, mutua assicuratrice ovvero di altre parole o locuzioni, anche in lingua estera, idonee a trarre in inganno sulla legittimazione allo svolgimento dell'attività assicurativa o riassicurativa è vietato ai soggetti diversi, rispettivamente, da quelli autorizzati all'esercizio dell'attività di assicurazione o di riassicurazione. Chiunque contravviene al disposto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro duemila a euro ventimila”.

Con il Regolamento n.9 l’Istituto di Vigilanza ha poi previsto che il termine “assicurazione” o altro termine equivalente, privo di ulteriori specificazioni, può essere utilizzato dagli intermediari di assicurazione e riassicurazione, a condizione che dalla documentazione informativa da consegnare ai contraenti risulti in modo inequivoco l’esercizio dell’attività di intermediazione.

La Guardia di Finanza nella sua indagine avendo accertato che la targa era stata apposta da persona non iscritta al Registro Unico degli Intermediari delle assicurazioni, ha fatto scattare la sanzione attribuita dall’Isvap, nella misura massima di euro 20 mila.

Sempre più spesso si parla di deregulation nel settore assicurativo, riferendosi a casi emblematici di inosservanza della fitta regolamentazione del settore assicurativo, che tuttavia sembra riguardare solamente coloro che rispettosamente si attengono alle varie norme.

Sono innumerevoli le situazioni riscontrate di palese violazione delle norme che vengono sempre più spesso denunciate alle autorità.

Recentemente, ad esempio, è stata segnalato all’Isvap il sito www.polizzadelcane.it sospettato di eludere le norme della circolare n. 393/D del 17 gennaio 2000, in tema di collocamento di prodotti assicurativi tramite internet; nonché del Regolamento Isvap n.5. È importante ricordare che la circolare 393 ammette la possibilità per gli agenti di assicurazioni di fare ricorso ad internet, quale tecnica di vendita, a determinate condizioni, ma lo stesso non è consentito ai collaboratori di questi ultimi. Come il caso del sito che propone la polizza del cane.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 12 ottobre 2009

Moody's: outlook negativo sul mercato assicurativo italiano






Newsletter Anno VII - n°327 - 12 Ottobre 2009



Cari Colleghi,
impietoso il giudizio di Moody’s Investors Service sulle prospettive del settore assicurativo. Outlook negativo per il settore assicurativo italiano, in linea con l'outlook negativo espresso per il mercato assicurativo europeo nel suo complesso. Secondo l'agenzia di rating diversamente dagli altri mercati europei, le prospettive negative delle assicurazioni italiane sono riconducibili principalmente ai cambiamenti strutturali del settore e solo in parte alle ripercussioni della crisi finanziaria globale. Lo sostiene Moody’s nel suo nuovo rapporto sulle previsioni per il settore assicurativo in Italia.

Antonello Aquino, analista di Moody's, responsabile per il mercato assicurativo italiano, spiega: "Ci aspettiamo che il carattere competitivo del comparto auto, esacerbato dalla nuova legislazione approvata nel 2007 e nel 2008, e l'evoluzione delle dinamiche della distribuzione di prodotti di bancassicurazione continuino a deprimere la redditività del settore a medio-lungo termine, che difficilmente tornerà in tempi rapidi ai massimi registrati nel 2005. Un fattore più positivo è che il sistema assicurativo italiano ha dimostrato una tenuta maggiore alla crisi finanziaria, in virtù della sua esposizione più modesta a prodotti strutturati, e delle politiche d'investimento prudenziali delle compagnie".

Nei rami vita, Moody’s sottolinea la brusca flessione dei premi dell'attività di bancassicurazione, il maggiore canale distributivo delle polizze vita in Italia, che ha colpito duramente il ramo vita nel 2008, poiché le banche, per ripristinare la loro liquidità interna, hanno promosso la vendita dei propri prodotti, anziché quelli dei loro partner assicurativi. Inoltre, Moody's rileva che la vendita di prodotti investment-linked ha subito una battuta d'arresto con il crollo dei listini azionari e l'insolvenza di Lehman Brothers registrata nella seconda metà del 2008.

Nel primo semestre 2009 i premi tradizionali venduti tramite il canale della bancassicurazione hanno registrato un recupero grazie al lancio di nuovi prodotti con "specifica provvista di attivi". Tuttavia, l’agenzia di rating rimane cauta circa la sostenibilità della crescita dei premi generata da questi prodotti, alla luce della sua redditività molto bassa e a volte negativa in termini di market-consistent embedded value.

Per quanto riguarda i rami danni, Moody's osserva che negli ultimi anni ci sono stati una serie di cambiamenti strutturali: l'introduzione del risarcimento diretto nel 2007 e la legge Bersani nel 2008, che hanno acuito il deterioramento della redditività nel comparto Rcauto. Inoltre, la diminuzione delle immatricolazioni di nuove vetture e il maggiore tasso di penetrazione della concorrenza estera esercitano pressioni sulle tariffe, che non giovano al settore.

"Nel primo semestre 2009 i leader di mercato hanno dato inizio ad una campagna di innalzamento dei prezzi dell'assicurazione auto a seguito del notevole deterioramento del rapporto sinistri/premi del settore auto. Tuttavia, Moody's ritiene che i benefici dell'iniziativa incideranno sui risultati delle compagnie assicurative solo a partire dal 2010, mentre i risultati tecnici della gestione caratteristica nel ramo danni resteranno depressi nel 2009", precisa Aquino. Inoltre, la crescente presenza di operatori stranieri, pur non minando la leadership consolidata delle compagnie più affermate, dovrebbe contribuire ai modesti livelli di redditività del settore rispetto ai massimi del 2005.

L’Agenzia Moody’s, ritiene poi probabile che la recessione, solo di recente tangibile a livello di economia reale in Italia, provochi un incremento del numero di casi di risarcimento fraudolenti; è del parere inoltre, che le compagnie assicurative italiane debbano far fronte ad un incremento dei costi di distribuzione al fine di conservare i loro attuali servizi agenziali, sulla scia della fine della distribuzione esclusiva introdotta dalla legge Bersani.

Su questo ultimo aspetto, gli agenti di assicurazione attendono con ansia il ritorno alla redditività. Lasciate nelle mani delle imprese parte delle provvigioni, negli anni difficili del ramo Rcauto, intorno al 1999, oggi le agenzie devono fare i conti con la realtà dei costi che hanno inesorabilmente aggredito i conti economici. Se vi sarà un incremento dei costi distributivi pertanto, non sarà quindi legato al divieto delle clausole di esclusiva nei mandati agenziali, ma ad un ritrovato senso di responsabilità delle imprese che, ci si augura, vorranno giustamente conservare gli elevati livelli di servizio offerto dalle agenzie.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 5 ottobre 2009

Il Forum dei Gaa: Subito un tavolo per Sna-Unapass e Ania

Newsletter Anno VII - n°326 - 05 Ottobre 2009



Cari Colleghi,
rinnovata fiducia nella Federazione unitaria SNA-Unapass e mandato esclusivo a trattare il rinnovo dell’Accordo Nazionale Agenti-Imprese. È questo il contenuto alla base del deliberato degli Esecutivi Nazionali dei Gruppi Aziendali iscritti alle due associazioni di categoria degli agenti di assicurazione. Nel documento approvato per acclamazione nel corso del Forum dei Gaa, gli Esecutivi Nazionali hanno anche manifestato la volontà di costituzione di tavoli di consultazione e di analisi sulle problematiche e opportunità che incidono sulla redditività dell’agenzia.

Il Forum dei GAA svoltosi lo scorso 29 marzo presso l’Executive Ata Hotel di Milano, ha rispecchiato fedelmente le linee guida contenute già nel documento di proposta del Presidente del Comitato dei Gruppi Aziendali Agenti, Maurizio Pacchioni. I temi sono sempre quelli che più attanagliano gli Agenti di assicurazione: la crisi di redditività in primo luogo, ma anche costi di gestione aggravati dall’accresciuta burocrazia e dai modelli di business, messi in atto dalle imprese con le loro controllate dirette; sempre più spesso in concorrenza sleale con gli intermediari professionali.

Il dibattito aperto con le relazioni dei Presidenti Sna-Unapass, Giovanni Metti e Massimo Congiu, che hanno rimarcato le cose fatte nel corso dell’anno, e le cose da fare. In primis è stata sottolineata l’importante conferma della distribuzione plurimandataria, messa in pericolo dalla lobby dell’Ania. Azione che ha incontrato la compatta resistenza della categoria, unita nella Federazione Sna-Unapass, a salvaguardia degli interessi dei consumatori. Ma anche la ferma contrarietà alla distribuzione di polizze pluriennali; un vincolo inadeguato alle esigenze del mercato. Confermata inoltre la volontà di proseguire nell’obiettivo dell’aggregazione in un unico soggetto di rappresentanza di categoria, argomento particolarmente a cuore del Presidente Metti. Non ultima la ferma posizione contro l’Ania, che con pretestuose motivazioni intende differire il rinnovo dell’Accordo Nazionale Agenti scaduto da oltre 3 anni.

Il Forum è stato straordinariamente fruttifero di risultati, tra i quali l’organizzazione di articolati tavoli di confronto che potranno valorizzare scambi di esperienze e meglio supportare il confronto interno con le singole imprese. Al di la dei contenuti, si può sottolineare il raggiungimento di un nuovo metodo di lavoro che accompagnerà l’azione delle associazioni di categoria e dei Gaa nel prossimo futuro.

Il documento conclusivo.
GLI ESECUTIVI NAZIONALI DEI GRUPPI AZIENDALI AGENTI ISCRITTI ALLE DUE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DI CATEGORIA
riuniti in Milano il 29 settembre 2009, sentiti gli interventi dei relativi rappresentanti, esprimono piena fiducia alla Federazione Unitaria SNA-Unapass riconoscendo il ruolo fondamentale ed insostituibile che esercita a favore di tutta la categoria;
preso atto del rifiuto ingiustificato dell’Ania di trattare con le rappresentanze di categoria il rinnovo dell’Accordo Nazionale Agenti 2003, scaduto il 31 dicembre 2006;
vista l’intenzione dell’Ania di trasferire la trattativa all’interno delle singole contrattazioni aziendali;
considerando la grave crisi di redditività che stanno vivendo le agenzie;
DELIBERANO
· di confermare piena titolarità alla Federazione Unitaria SNA-Unapass per la trattazione in esclusiva del rinnovo dell’Accordo Nazionale Agenti 2003 detto “ANA”;
· di rinunciare ad assumere qualsiasi impegno diretto in materia di rinnovo dell’ANA;
· di invitare la Federazione Unitaria SNA-Unapass a concordare con l’Ania la data di inizio della trattativa sul rinnovo dell’ANA;
· di impegnarsi fin d’ora ad aderire a tutte le iniziative promosse dalla Federazione Unitaria SNA-Unapass, allo scopo di indurre l’Ania alla definizione di un accordo che deve trovare al più presto la sua naturale applicazione;
· di costituire tavoli di consultazione e di analisi sulle problematiche e opportunità che incidono sulla redditività dell’agenzia (rcauto, sinistri, costi gestionali ecc.).
Gli Esecutivi Nazionali dei Gruppi Aziendali Agenti danno mandato alla Federazione Unitaria SNA-Unapass di perseguire in via prioritaria lo scopo indicato nella presente delibera.
APPROVATO PER ACCLAMAZIONE

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 28 settembre 2009

Settimana di formazione SNA: aggiornati oltre 500 agenti

Newsletter Anno VII - n°325 - 28 Settembre 2009



Cari Colleghi,
si è concluso con successo, venerdì 25 settembre, il progetto di formazione che lo Sna ha dedicato ai suoi iscritti per lo studio del provvedimento Isvap 2720; provvedimento che ha modificato il Regolamento sulla intermediazione assicurativa.

Oltre 500 Agenti hanno preso parte ai lavori nell’aula virtuale del laboratorio assicurativo Assilearning. Si è trattato di una innovativa formula di formazione in video conferenza web, frutto della creatività della Commissione Formazione Sna.

“Dobbiamo considerare l’apprendimento una componente permanente della nostra vita professione e di quella di ciascun collaboratore. Dobbiamo interpretare l’acquisizione di nuove conoscenze e l’approfondimento di quelle già possedute, quale elemento di evoluzione, di crescita, di miglioramento del valore professionale degli agenti di assicurazione. Se questa iniziativa potrà contribuire, anche minimamente, a questi scopi, potrò ritenermi soddisfatto” - ha commentato Claudio Demozzi, componente dell’esecutivo nazionale Sna, responsabile dell’area formazione.

D’altro canto, la competenza professionale degli Agenti è un patrimonio indiscusso e, - come sostiene Demozzi - “la fame di conoscenza, sicuramente porterà nella strada della vera libertà imprenditoriale”, al quale tiene tanto il Sindacato Nazionale Agenti.

La settimana formativa è stata possibile grazie all’affidabile piattaforma Assilearning, collaudato laboratorio istruttivo che opera da diversi anni, ancor prima che le determinazioni di legge ne prevedessero l’obbligatorietà. L’interattività del laboratorio, assicurato da un modernissimo software di gestione dell’audio video in web-conference, comprensivo di lavagna chat, ha permesso di confrontarsi sulla operatività dettata dalle nuove norme, e delle sue più problematiche applicazioni. Centinaia di domande dell’uditorio hanno sempre trovato risposta dei relatori ed esperti. Si sono alternati nelle docenze: Alfonso Peccio, responsabile area legale Sna; Claudio Demozzi, responsabile area formazione Sna; Domenico Fumagalli, consulente Sna, componente del collegio di garanzia Isvap; Paolo D’Agostino, titolare Assilearning; Andrea Maura, Avvocato formatore Assilearning.

L’iniziativa Sna, largamente apprezzata, premia uno sforzo organizzativo e la collaborazione con il laboratorio del Dott. Paolo D’Agostino. I partecipanti che hanno superato il test di valutazione delle competenze acquisite beneficeranno di un attestato per 8 ore di aggiornamento professionale, di cui 4 ore valide per la formazione d’aula.

La nuova commissione formazione Sna, composta da: Claudio Demozzi, Tiziana Belotti, Franco Curto, Gaetano Nocera, Roberto Soldati, Paolo Soravia, Antonio Zottoli, ha in animo ulteriori iniziative; anche agevolando l’accesso a progetti formativi finanziati, come quelli del Fondo For.Te (Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario). L’adesione degli agenti al fondo è semplice e gratuita, è sufficiente indicare il codice “FITE” sul modello Inps DM10/2, quadro B, anche attraverso il proprio consulente del lavoro.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 14 settembre 2009

Con il contributo Sna, giornata di studio sulla previdenza complementare






Newsletter Anno VII - n°323 - 14 Settembre 2009



Cari Colleghi,
con il contributo del Coordinamento Regionale della Sardegna del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione, l’Università degli studi di Cagliari, del Fondo Pensione Agenti professionisti di assicurazione; l’Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni - Aida Sardegna - ha programmato una giornata di studio dedicata alla previdenza complementare: “I PRODOTTI DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE ED IMPRESE DI ASSICURAZIONE: TIPOLOGIA, DISTRIBUZIONE E TUTELE”.

L’appuntamento è per Venerdì 25 settembre 2009, con inizio dei lavori alle ore 9:00, presso l’Auditorium della Banca di Credito Sardo di Cagliari (ex cis). Accademici di chiara fama nazionale proporranno una visione globale degli aspetti legati alla previdenza complementare assicurativa.

In seguito al prolungamento della vita media, il sistema di previdenza pubblico è passato al calcolo così detto contributivo. Questo passaggio determinerà un abbassamento degli importi delle pensioni e, quindi, la necessità di integrare le prestazioni pubbliche con una pensione complementare. Il problema sociale che si presenta, è quello di far comprendere l’importanza di compiere una scelta sulla previdenza complementare. Oggi è sempre più rilevante fornire ai lavoratori, ed in particolare per quelli più giovani, un’informazione adeguata perché prendano consapevolezza della propria condizione previdenziale pubblica, e sappiano scegliere la soluzione a loro più ottimale nell’ambito dell’offerta della previdenza complementare.

La giornata di studio indirizzata alla comunità scientifica del diritto previdenziale e delle assicurazioni, agli intermediari assicurativi, agli avvocati, ai consulenti del lavoro, agli studenti universitari, e a tutti coloro che operano in ambiti legati alla previdenza, sarà occasione di approfondimento degli strumenti oggi disponibili, nella considerazione che un ampio bacino di potenziali aderenti si porranno, in tempi non lunghi, il problema di accrescere e integrare la loro futura pensione obbligatoria. E il sistema della previdenza complementare deve essere pronto ad assicurare la più esperta consulenza.

Saliranno sul podio: Prof. Sandro Amorosino, Università di Roma La Sapienza; Prof. Gabriele Racugno, Università di Cagliari; Prof. Michele Siri, Università di Genova; Prof. Agostino Gambino, Università di Roma La Sapienza; Prof. Pierpaolo Marano, Università della Calabria; Prof.ssa Giuliana Martina, Università di Venezia; Prof. Paoloefisio Corrias, Università di Cagliari; Prof. Claudio Russo, Università di Roma La Sapienza; Prof. Gianluca Romagnoli, Università di Padova; Dott.ssa Elisabetta Piras, Università di Cagliari. È in programma inoltre, l'intervento del Dott. Lucio Modestini, Presidente del Fondo Pensione Agenti professionisti di assicurazione.

La giornata di studio è accreditata per la formazione professionale continua degli intermediari delle assicurazioni (4 ore d’aula, superato il test finale, accredito del Coordinamento Sna della Sardegna); avvocati (4 crediti, accredito Ordine degli Avvocati di Cagliari); consulenti del lavoro (4 crediti, accredito Ordini dei Consulenti del lavoro della Sardegna).

La partecipazione alla giornata di studio è gratuita e libera. È tuttavia richiesta la preiscrizione, comunicando i propri dati alla segreteria organizzativa, fax 070 682975.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 7 settembre 2009

Cresce la nuova produzione vita con il ramo I


Newsletter Anno VII - n°322 - 7 Settembre 2009






Cari Colleghi,
in luglio i premi relativi al lavoro complessivo delle nuove polizze individuali sulla vita hanno registrato una crescita del 55,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; da inizio anno i premi hanno raggiunto € 34 mld, il 26,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Ne da notizia Aniatrends, periodico dell’ufficio statistiche e studi attuariali Ania.

Le imprese italiane ed extra-U.E. in luglio hanno emesso nuove polizze prevalentemente mediante il canale bancario e postale per premi pari a € 2,7 mld, facendo registrare un incremento del 38,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; da gennaio, la raccolta premi di questo canale è risultata pari a € 22,6 mld, con un aumento del 38,5%.

Anche il canale agenti risulta in crescita con nuovi premi pari a € 574 mln (+11,8% rispetto a luglio del 2008). A fronte di premi pari a € 3,5 mld è invece in calo la raccolta da inizio anno (-2,8%). I premi raccolti presso le imprese (agenzie in economia) segnano quasi il 40% in più rispetto a luglio 2008, con premi che hanno superato € 130 mln; ciononostante la raccolta premi da inizio anno è ancora lievemente negativa (-1,8%). Per il canale agenti e agenzie in economia, è aumentata la raccolta delle polizze di ramo I (+25,6% rispetto a luglio 2008) a fronte di € 614 mln di premi. Stessa tendenza si è osservata sul ramo V che con € 60 mln di premi è cresciuto del 57,4%. Da gennaio i premi relativi al ramo I, del canale agenti e agenzie in economia, sono ammontati a € 3,7 mld mentre quelli di ramo V sono stati pari a € 512 mln. Le nuove emissioni relative a prodotti linked sono ancora in forte calo. A tale risultato, nonostante i premi relativi a prodotti unit siano cresciuti di oltre il 50%, vi ha contribuito l’interruzione delle sottoscrizioni di prodotti index. Da inizio anno il volume premi relativo a prodotti linked è stato pari a € 140 mln con un calo che ha sfiorato l’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per un ammontare che è stato pari a € 22 mln, la raccolta dei nuovi premi/contributi relativa a forme pensionistiche individuali si è concentrata verso prodotti di tipo PIP. Circa l’83% dei contratti stipulati è a premio unico, mentre il restante 17% è rappresentato da contratti a premio periodico.

In forte espansione l’attività intermediata dai promotori finanziari, con premi pari a € 1,1 mld, (era pari a € 151 mln nel 2008). La buona performance degli ultimi mesi di questo canale ha portato la raccolta premi da inizio anno a € 4,8 mld, con un volume più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2008.

Con premi superiore a € 4 mld, i prodotti di ramo I rimangono, in luglio, quelli più diffusi. Da gennaio si è consolidata una raccolta in evidente ripresa, nel ramo I, rispetto allo stesso periodo del 2008: i premi, pari a € 28,0 mld, sono quasi triplicati rispetto all’anno precedente.

A fronte di € 151 mln anche i premi di ramo V sono cresciuti sensibilmente rispetto a luglio 2008 (+120,8%); da inizio anno la raccolta complessiva è stata pari a € 1,3 mld.

Il mercato delle nuove polizze “linked” continua a contrarsi: includendo anche i nuovi premi di luglio (€ 287 mln), da inizio anno si registra per il ramo III una riduzione che sfiora l’80%. I premi si riferiscono principalmente a prodotti di tipo unit (€ 1,9 mld), con una diminuzione del 69,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. Con un volume premi inferiore (circa € 600 mln) le polizze index hanno registrato una contrazione di circa il 90%.

Da gennaio i premi/contributi relativi alle nuove adesioni individuali a fondi pensione aperti sono stati pari a € 14 mln; considerando anche i PIP, i premi/contributi hanno raggiunto € 218 mln (-34,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente). L’importo medio dei premi unici è stato di € 26.600, quello dei premi annui e ricorrenti, rispettivamente, pari a € 1.200 e € 3.900.

Cordiali saluti.

lunedì 31 agosto 2009

Nuovo regolamento Isvap sulla remunerazione





Newsletter Anno VII - n°321 - 31 Agosto 2009



Cari Colleghi,
l’Isvap ha messo in pubblica consultazione un nuovo regolamento sulle politiche di remunerazione delle imprese di assicurazione. Scopo di questa normativa è quello di evitare che pratiche eccessivamente sbilanciate sulla realizzazione di risultati di breve termine possano pregiudicare la sana e prudente gestione delle imprese, incoraggiando l’assunzione di un‘eccessiva esposizione al rischio.

Nella predisposizione del testo regolamentare, l’Istituto per la vigilanza del settore assicurativo ha tenuto conto dei più recenti orientamenti emersi a livello internazionale a seguito della crisi, tra cui i Principles for Sound Compensation Practices del Financial Stability Forum dell’aprile 2009 e le Raccomandazioni della Commissione Europea 2009/384/CE e 2009/385/CE del 30 aprile 2009, in materia di politiche di remunerazione.

I principi generali, descritti nell’articolo 4 della bozza di regolamento, prescrivono che:
1. le imprese adottino politiche di remunerazione coerenti con la sana e prudente gestione del rischio e in linea con gli obiettivi strategici, la redditività e l’equilibrio dell’impresa nel lungo termine.
2. Le imprese evitino politiche di remunerazione basate in modo esclusivo o prevalente sui risultati di breve termine, tali da incentivare una eccessiva esposizione al rischio.
3. Le politiche di remunerazione siano soggette a revisione periodica, anche in ragione dell’evoluzione del contesto economico e operativo di riferimento, delle attività e dell’assetto organizzativo dell’impresa.

Tutto molto interessante, si può osservare, fintanto che il regolamento mette un serio vincolo sui compensi dei manager, così come sull’esigenza di maggiore attenzione nella distribuzione di stock option e incentivi di ogni genere.

Ma l’articolo 21 si occupa anche dell’intermediazione: nella definizione delle politiche di remunerazione le imprese dovranno avere cura di assicurare che i compensi e gli incentivi agli intermediari siano coerenti con i principi del regolamento in argomento.


Più d’una osservazione può essere mossa dagli intermediari in merito a questa novella: in primo luogo tale norma comporta il pericolo di introdurre il principio dello jus variandi provvigionale; ma è interessante, per chi scrive, considerare i principi generali che vedono l’Isvap particolarmente attento alla stabilità delle imprese di assicurazione, piuttosto che al sistema assicurativo nel suo complesso.

Con questa ottica, il rischio è quello di affrontare il tema della stabilità delle compagnie di assicurazione, a sfavore degli altri attori del sistema assicurativo. Giacché la modifica della remunerazione degli intermediari può comportare benefici ad una parte, a danno dell’altra. E tutto ciò è particolarmente delicato se si immagina che attraverso tale provvedimento si possa arrivare a determinare una nuova remunerazione dei singoli intermediari impegnati nelle zone più “calde” del paese, oppure nei riguardi di quelle singole agenzie con saldi tecnici problematici.

Come noto, la stabilità e solidità del sistema delle agenzie sono oggi fortemente compromesse da una redditività andata deteriorandosi negli anni, ed in maniera significativa per effetto della riduzione delle entrate dovuta a minori incassi, minori provvigioni, ed alla crescita dei costi, per lo più derivanti dalle nuove incombenze, oltre che a maggiori oneri per tutte le spese in generale.

E allora si inizi a parlare della sana e prudente gestione delle agenzie, scoraggiando l’eccessiva esposizione al rischio di chiusura determinata da una remunerazione del tutto insufficiente a garantire la più professionale intermediazione.

La pubblica consultazione dello schema di regolamento relativo alle politiche di remunerazione nelle imprese di assicurazione scade il 15 ottobre 2009. Le osservazioni vanno inviate all’indirizzo di posta elettronica: remunerazioni@isvap.it.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 3 agosto 2009

Contributo di vigilanza: senza MAV aumentano i costi






Newsletter Anno VII - n°320 - 3 Agosto 2009



Cari Colleghi,
pagare il tributo sulla vigilanza dovuto all’Isvap continua ad essere un’impresa. Il versamento imposto agli iscritti del Registro Unico degli Intermediari di assicurazione e riassicurazione e ai Periti, quale contributo annuale di vigilanza, continua a far penare gli stessi contribuenti.

L’importo è dovuto in forza dell’articolo 336 del DLgs 209/2005, istitutivo del Codice delle assicurazioni, il quale ha fissato, oltre le somme massime, anche la scadenza del 31 luglio di ogni anno per il versamento. Al Ministero dello Sviluppo Economico resta la decretazione degli importi esigibili, sentito l'Isvap, in modo da assicurare la copertura finanziaria degli oneri di vigilanza sugli intermediari.

Il Decreto MiSE del 18/6/2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 30/6/2009, ha determinato la misura dovuta dagli iscritti al 30 maggio 2009 in sezione A (operativi e non): euro 63 per le persone fisiche; euro 292 per le Società.

L’Isvap però, ritiene di non farsi carico delle operazioni d’incasso, e stabilisce di espletare una gara d’appalto per il servizio di riscossione volontaria del contributo di vigilanza degli intermediari di assicurazione e riassicurazione e dei periti assicurativi. Riscossione che in precedenza era affidata alla Società Gerit.

Il capitolato d’appalto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel mese di maggio, fissava in tre anni (2009-2010-2011) la durata della riscossione e articolava i potenziali debitori in circa 44 mila intermediari di assicurazione e riassicurazione e circa 6.500 periti assicurativi, per un totale nel triennio di circa 152 mila posizioni, pari un ammontare annuale complessivo di contributi da riscuotere stimato in 9 milioni di euro, pari a un totale nel triennio di circa 27 milioni.

A contendersi l’appalto tre imprese. Espletate le operazioni di gara, terminate con l’aggiudicazione il 13 luglio scorso, vincitrice è risultata la Italriscossioni srl, per aver offerto 163.180 euro (Iva esclusa) per tutto il triennio contrattuale. A questo punto Italriscossioni ha il compito di: a) produrre il primo avviso di pagamento da inviare a tutti i soggetti debitori con allegato il modello MAV; b) produrre sollecito da inviare a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno ai soggetti che non hanno aderito al primo invito; c) rendicontare, anche con digitalizzazione in formato PDF, le ricevute di ritorno o le raccomandate di sollecito.

Ma alla scadenza prevista dal Codice delle assicurazioni, il 31 luglio, dei MAV - che sarebbero dovuti arrivare al domicilio degli intermediari - neanche l’ombra. Intanto sul sito internet della Italriscossioni appare un avviso ai contribuenti: “I servizi informativi e di pagamento relativi al Contributo di Vigilanza Isvap sono già disponibili; per il Mav saranno disponibili lunedì 3 Agosto. Per maggiori informazioni inviare una e-mail a infoisvap@italriscossioni.it”.

A questo punto il Presidente del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione, Giovanni Metti, prende carta e penna per denunciare all’indirizzo dell’Isvap che sussistono oggettive difficoltà per gli Agenti di assicurazione ad ottemperare – entro il termine del 31 luglio 2009 – al pagamento del contributo, poiché non risultano pervenuti i bollettini Mav da parte della Società Italriscossioni Srl, e che pertanto non potranno imputarsi agli Agenti ritardi nel versamento.

I più maliziosi sostengono che tutto ciò faccia gioco facile per la società di riscossione, anzi una semplice fonte di guadagno, legato alla possibilità di far crescere i versamenti mezzo carta di credito. Infatti, per il caso di versamento con modello Mav, presso le banche convenzionate, non sono previsti ulteriori oneri a carico del debitore. Al contrario, nel caso di versamento tramite transazione elettronica con carta di credito sono previste commissioni di servizio, nonché di e-commerce, che per il versamento dei debitori società, corrisponde a un importo aggiuntivo di 6,86 euro, facendo lievitare il totale dovuto a 298,86 euro. Citando l’Onorevole Andreotti… “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Ma per vedere confermata questa maliziosa ipotesi si dovrà attendere l’esito dei dati percentuali che la Italriscossioni si è impegnata a fornire all’Isvap al termine del procedimento, e raffrontarli con quelli dello scorso anno, che segnavano transazioni elettroniche web limitate al 3,4% circa del totale dei pagamenti registrati.

Ma gli intermediari iniziano a chiedersi: perché l’Isvap debba utilizzare risorse economiche per affidare all’esterno il compito di incassare un contributo che dovrà essere poi trasferito e accertato dai suoi servizi interni? Non sono pochi poi, gli intermediari che iniziano a mettere in discussione l’importo complessivo stimato di 9 milioni di euro annui, chiedendosi inoltre, se tutta questa massa di risorse siano effettivamente utili alla loro vigilanza o forse utilizzati anche negli altri servizi.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 27 luglio 2009

Frequenza e costi medi Rcauto 2008













Newsletter Anno VII - n°319 - 27 Luglio 2009



Cari Colleghi,
l’Ania pubblica il Focus Rcauto AniaTrends, sulla frequenza sinistri e costo medio dell’anno 2008.

I dati statistici sono stati elaborati dall’Ania sulla base dati di 32 imprese, cui fa capo il 70% della raccolta premi del 2008. In particolare, sono state raccolte informazioni relative a oltre 27 milioni di assicurati e a circa 2,1 milioni di sinistri accaduti.

A due anni di avvio del nuovo sistema di risarcimento diretto introdotto nel ramo Rcauto il 1° febbraio 2007 - osserva l’Ania -, i dati della statistica trimestrale, aggiornati al 31 dicembre 2008, consentono di effettuare un primo bilancio sugli andamenti degli indicatori tecnici (frequenza sinistri e importo liquidato medio dei pagamenti), per le principali tipologie di veicoli (autovetture, autocarri e motoveicoli).

Tuttavia si precisa che l’analisi dei trend di tali indicatori, rispetto ai valori registrati nel 2007, va fatta tenendo presente due aspetti importanti:
1. Nel 2007 la procedura di indennizzo diretto non ha operato per l’intero anno ma per 11 mesi. Nel 2008 inoltre (anche se su base volontaria) ha riguardato anche i sinistri avvenuti tra assicurati della stessa compagnia. Questo ha sicuramente inciso sull’incidenza dei sinistri CARD (e NOCARD) rispetto al totale dei sinistri gestiti;
2. Queste differenze strutturali alterano il confronto degli indicatori tecnici, calcolati per le diverse tipologie di gestione dei sinistri, soprattutto per quanto riguarda gli importi medi dei sinistri liquidati di generazione corrente che nei due anni sono relativi a periodi di antidurate differenti.

Nel secondo anno di funzionamento del nuovo sistema, l’incidenza dei sinistri rientrati in CARD è stata pari al 75,1% del totale dei sinistri gestiti dalle imprese (che includono quindi anche quelli gestiti fuori convenzione). Questa percentuale risulta in crescita rispetto a quanto osservato nel 2007 (73,7%) per effetto sia di un continuo miglioramento delle procedure informatiche, che hanno accelerato gli ingressi dei sinistri in convenzione, sia per il fatto che sono stati inclusi, anche se su base volontaria, i sinistri avvenuti fra due assicurati della stessa compagnia che erano invece esclusi nei dati del 2007.

La frequenza dei sinistri accaduti (escludendo i sinistri denunciati tardivamente) è in lieve crescita (+2,2%) passando dal 7,72% del 2007 al 7,89% del 2008. Dopo l’aumento già osservato nel 2007 (+3,3%), che ha segnato un’inversione di tendenza dopo anni di diminuzioni, si conferma un ulteriore lieve deterioramento della sinistralità soprattutto per le autovetture ad uso privato e i motoveicoli; migliorano rispetto al 2007 solo gli autocarri. A partire dal 2009, tutte le imprese dovranno obbligatoriamente includere questi sinistri fra i sinistri CARD e quindi l’incidenza in questione è destinata ad aumentare.



Con l’unica eccezione degli autocarri che registrano un miglioramento della frequenza sinistri (-8% per quelli con peso inferiore a 35 quintali e -12% per quelli con peso superiore ai 35 quintali), per le altre tipologie di veicoli si registra un aumento: la frequenza dei sinistri gestiti per le autovetture passa dall’8,41% del 2007 all’8,65% nel 2008 con un aumento di quasi il 3%. Più evidente l’aumento dei motocicli (+7,7%) la cui frequenza dei sinistri gestiti arriva a 5,5% nel 2008 (era 5,1% nel 2007). La sinistrosità appare in sostanza invariata per i ciclomotori con una frequenza dei sinistri gestiti al quarto trimestre 2008 del 3,4%.

Il costo medio dei sinistri accaduti e liquidati nell’anno (cosiddetti sinistri di generazione corrente) è stato pari nel 2008 a € 1.814 (€ 1.640 nel 2007); l’aumento registrato nell’ultimo anno (quasi 11%) è spiegabile principalmente con l’aumento della velocità di liquidazione che, grazie alla nuova procedura di risarcimento diretto, è passata dal 68,9% del 2007 al 72,4% del 2008. Aumentando, infatti, il numero dei sinistri che vengono liquidati in un anno, è implicito nel processo accelerato delle liquidazioni che vengano pagati nel primo anno anche i sinistri più costosi con un effetto di crescita sul liquidato medio dell’anno.



I sinistri che sono stati definitivamente liquidati nel primo anno di osservazione (cosiddetta velocità di liquidazione) rappresentano il 72,4% del totale dei sinistri gestiti. Tale percentuale è in aumento rispetto a quella del 2007, quando era pari al 68,9%. Tale incremento è spiegabile dal fatto che nel corso del 2008, anche se su base volontaria, la procedura di indennizzo diretto ha riguardato anche i sinistri avvenuti tra assicurati della stessa compagnia, accelerandone i tempi di liquidazione.

Considerando le due diverse tipologie di sinistri gestiti dalle imprese, ovvero i sinistri CARD e quelli NOCARD, dalla statistica trimestrale si può stimare che il 76,8% dei sinistri CARD è stato pagato a titolo definitivo nell’anno di denuncia, mentre per quanto riguarda i sinistri NO-CARD la velocità di liquidazione è inferiore e pari al 57,5%. Tale differenza è spiegata dal fatto che, oltre ai sinistri tra più veicoli, nella tipologia NO-CARD rientrano le partite con rilevanti danni alla persona (invalidità permanente del conducente non responsabile superiore a 9 punti, i danni ai passanti e i danni ai terzi trasportati sul veicolo responsabile assicurato dall’impresa) che richiedono generalmente tempi più lunghi per la completa definizione.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 20 luglio 2009

La vigilanza Isvap sugli intermediari nel 2008





Newsletter Anno VII - n°318 - 20 Luglio 2009


Cari Colleghi,
dalla relazione Isvap sull’attività ispettiva si apprende che 55 accertamenti effettuati hanno riguardato il rispetto della normativa da parte di intermediari iscritti in una delle sezioni del RUI (28 alla sezione A, 10 alla B, 2 alla D ed i rimanenti 15 alla E). Le tematiche più frequenti sono state:
· l’informativa sugli obblighi di comportamento;
· l’adeguatezza dei contratti offerti;
· l’obbligo di separazione patrimoniale;
· le modalità d’incasso dei premi;
· l’effettuazione delle comunicazioni relative al conferimento di nuovi incarichi ed alla cessazione di quelli in essere, relativamente ad intermediari già iscritti al RUI.

Gli accertamenti hanno evidenziato, nel complesso, il sostanziale rispetto della normativa, ad eccezione di alcuni aspetti (15 casi) quali:
· la mancata consegna, per alcuni dei contratti di nuova emissione, dei modelli 7/A e 7/B e del questionario di adeguatezza, ovvero l’incompletezza o la contraddittorietà nella compilazione delle diverse sezioni di quest’ultimo;
· l’accettazione, in casi sporadici, dai contraenti di assegni mancanti della clausola di non trasferibilità;
· il versamento nel conto separato dei premi incassati, in contanti, dall’intermediario o dai suoi collaboratori, al netto delle provvigioni loro spettanti;
· il mancato rispetto, per il versamento dei premi nel conto separato, del termine di cinque giorni da quello in cui erano stati ricevuti;
· l’omessa, o ritardata, comunicazione dei nominativi dei nuovi collaboratori o di quelli cessati.

Nei confronti degli intermediari, per i quali è stato accertato il mancato o non corretto adempimento degli obblighi di comportamento, è stato avviato il procedimento sanzionatorio con la contestazione della violazione di una o più disposizioni del regolamento n. 5/2006.

Sono state oggetto di rilievo altresì:
· le modalità con le quali era stata effettuata l’attività di formazione dei collaboratori per i quali era stata chiesta ed ottenuta l’iscrizione alla sezione E del RUI;
· la regolare assunzione di contratti vita, in presenza di un’elevata incidenza di contratti di nuova emissione per i quali era stata verificata la contestualità con il riscatto di una precedente polizza e l’identità tra contraente della polizza riscattata e beneficiario della nuova polizza.

Nel primo caso relativo ad un intermediario bancario, è stato verificato, con l’ausilio della Guardia di Finanza, che l’attività di formazione non era stata effettuata. L’accertamento si è concluso con la cancellazione dal RUI dei collaboratori in questione e con la denuncia all’Autorità Giudiziaria competente per il reato previsto dall’art. 76 del D.P.R. n. 445/2000. Nel secondo caso l’intermediario aveva dissimulato un’operazione che, nella sostanza, si era concretizzata in una trasformazione di contratto senza quindi fornire ai contraenti un’adeguata informativa nella fase precontrattuale.

Per quanto riguarda l’obbligo di iscriversi ad una delle sezioni del RUI per tutti coloro che esercitano l’attività d’intermediazione assicurativa e riassicurativa, sono state effettuate 13 verifiche presso soggetti non iscritti. In due casi, l’esito degli accertamenti ha portato alla denuncia, presso la competente Procura della Repubblica, del soggetto che avrebbe consumato il reato d’esercizio abusivo dell’attività d’intermediazione assicurativa, in concorso con uno o più iscritti al RUI che si sarebbero avvalsi della sua collaborazione nella proposizione e stipula di contratti di assicurazione.

In altri tre casi, gli accertamenti hanno avuto ad oggetto le modalità d’esercizio di attività di prestazione di servizi qualificabili in astratto come intermediazione assicurativa.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 13 luglio 2009

Danno biologico, aggiornati gli importi per lesioni lievi









Newsletter Anno VII - n°317 - 13 Luglio 2009


Cari Colleghi,
in Gazzetta Ufficiale (n.157 9/7/2009), i nuovi importi per il risarcimento del danno biologico per lesioni di lieve entità derivanti da sinistri conseguenti alla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti.

Come noto l'articolo 139, comma 5, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, recante il codice delle assicurazioni private, prevede che gli importi per il risarcimento dei danni RCAuto, devono essere aggiornati annualmente con decreto dei Ministro delle Attività produttive, ora dello Sviluppo Economico (Mise), in misura corrispondente alla variazione dell'indice nazionale dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati, accertata dall'Istat.

L’ultimo aggiornamento all’indice Istat risale al mese di aprile 2008, pertanto a decorrere dal mese di aprile 2009, gli importi indicati nel comma 1 dell'art. 139 del codice delle assicurazioni private e rideterminati, da ultimo, con il decreto ministeriale 24 giugno 2008, sono aggiornati applicando la maggiorazione dell'1,0%.

Queste le nuove misure di risarcimento da applicarsi a decorrere dal mese di aprile 2009:
§ 728,16 euro per quanto riguarda l'importo relativo al valore del primo punto di invalidità permanente;
§ 42,48 euro per quanto riguarda l'importo relativo ad ogni giorno di inabilità assoluta.

Il Codice delle assicurazioni definisce che, per danno biologico si intende la lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona suscettibile di accertamento medico-legale che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito; e che l'ammontare del danno biologico liquidato può essere aumentato dal giudice in misura non superiore ad un quinto, con equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato.

Ai fini del calcolo dell’importo, si ricorda che un punto percentuale di invalidità pari a 1 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,0, per un punto percentuale di invalidità pari a 2 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,1, per un punto percentuale di invalidità pari a 3 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,2, per un punto percentuale di invalidità pari a 4 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,3, per un punto percentuale di invalidità pari a 5 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,5, per un punto percentuale di invalidità pari a 6 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,7, per un punto percentuale di invalidità pari a 7 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 1,9, per un punto percentuale di invalidità pari a 8 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 2,1, per un punto percentuale di invalidità pari a 9 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 2,3.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 6 luglio 2009

Modificato il Regolamento Isvap n.5 sulla intermediazione




Newsletter Anno VII - n°316 - 06 Luglio 2009



Cari Colleghi,
con il provvedimento 2.720 del 2 luglio 2009, l’Isvap emana modifiche ed Integrazioni al regolamento n.5 del 16 ottobre 2006, concernente la disciplina dell’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa di cui al titolo IX (intermediari di assicurazione e di riassicurazione) e di cui all’articolo 183 (regole di comportamento) del Decreto Legislativo 7 settembre 2005, n. 209 - Codice delle Assicurazioni private.

Secondo l’istituto di vigilanza, “il nuovo intervento di regolazione risponde agli obiettivi dell’articolo 23 della legge 28 dicembre 2005, n. 262, che richiede all’ISVAP e ad altre Autorità indipendenti di sottoporre a revisione, almeno ogni tre anni, il contenuto degli atti di regolazione, per adeguarli all’evoluzione delle condizioni di mercato e degli interessi degli assicurati. La portata fortemente innovativa della disciplina sull’intermediazione recata dal Regolamento n. 5/2006 ed il conseguente impatto sugli assetti del mercato della distribuzione assicurativa hanno suggerito di monitorare nel continuo l’impatto delle norme e di procedere ad una valutazione della loro applicazione in concreto in via anticipata rispetto al termine previsto dalla legge. In questo periodo l’esperienza applicativa e il continuo confronto con i soggetti vigilati e con le loro associazioni rappresentative hanno fatto emergere alcuni profili suscettibili di modifica e di miglioramento, finalizzati a semplificare e razionalizzare taluni adempimenti posti a carico degli intermediari, senza diminuire il livello di tutela degli assicurati”.

Ecco le modifiche introdotte:

L’articolo 1 apporta modifiche all’articolo 2, comma 1, lettera z), del Regolamento concernente la definizione di “responsabili dell’attività di intermediazione”, esplicitando chetale qualifica può essere rivestita da coloro ai quali sono attribuite, nell’ambito della società per la quale operano, mansioni direttive con esercizio di specifici poteri e funzioni, indipendentemente dall’inquadramento nell’organico.

L’articolo 2 modifica l’articolo 9 del Regolamento in tema di prova di idoneità prevista per l’iscrizione delle persone fisiche nelle sezioni A o B del registro, introducendo una semplificazione delle procedure di esame per i candidati che risultino iscritti nelle sezioni C od E nel registro nel triennio antecedente alla pubblicazione del bando d’esame. La modifica è volta a prevedere lo svolgimento della sola prova scritta per soggetti che risultino già in possesso di una professionalità acquisita sul campo. Con riferimento a tali soggetti è stato inoltre modificato il punteggio minimo per il conseguimento dell’idoneità, fissandolo in settanta centesimi. E’ inoltre introdotta una nuova previsione che chiarisce che, per i candidati che intendano svolgere l’attività riassicurativa e che siano già iscritti nelle sezioni A o B del registro in qualità di intermediari assicurativi oppure abbiano già superato la prova di idoneità per l’esercizio dell’attività di intermediazione assicurativa, l’esame si limita alle sole materie riguardanti l’esercizio dell’attività riassicurativa.

L’articolo 3 modifica l’articolo 11 del Regolamento che detta principi generali sui contenuti della polizza di responsabilità civile professionale di cui devono essere muniti gli intermediari iscritti nelle sezioni A o B del registro. Le modifiche sono volte ad adeguare, in attuazione della direttiva 2002/92/CE, i massimali minimi di copertura della polizza, tenendo conto dell’incremento dell’indice europeo dei prezzi al consumo registrato nel periodo di osservazione stabilito dalla medesima direttiva (pari al 12,8%).

L’articolo 4 modifica l’articolo 12 del Regolamento relativamente ai modelli da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di iscrizione delle persone fisiche nelle sezioni A o B.

L’articolo 5 modifica l’articolo 16 del Regolamento relativamente ai modelli da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di iscrizione delle società nelle sezioni A o B.

L’articolo 6 modifica l’articolo 18 del Regolamento relativamente al modello da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di iscrizione dei produttori diretti nella sezione C.

L’articolo 7 modifica l’articolo 20 del Regolamento relativamente al modello da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di iscrizione nella sezione D.

L’articolo 8 modifica l’articolo 24 del Regolamento relativamente ai modelli da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di iscrizione nella sezione E. Nel caso in cui la domanda di iscrizione riguardi soggetti già iscritti nella sezione E è stato previsto l’utilizzo di uno specifico modello, come descritto successivamente nell’ambito dell’illustrazione del nuovo articolo 28 bis del Regolamento relativo all’avvio o alla modifica di rapporti di collaborazione con i predetti soggetti.

L’articolo 9 modifica l’articolo 25 del Regolamento in coerenza con le disposizioni previste nel nuovo articolo 28 bis.

L’articolo 10 modifica l’articolo 26 del Regolamento in tema di cancellazione dal registro, introducendo nuovi modelli per la presentazione della relativa domanda, nonché alcune disposizioni specifiche per i soggetti iscritti nella sezione E. In particolare, è stato previsto che, in caso di comunicazione di interruzione del rapporto da parte dell’intermediario per cui era svolta l’attività, salvo che il soggetto iscritto nella sezione E svolga l’attività di intermediazione assicurativa o riassicurativa per altri intermediari, l’ISVAP procede alla cancellazione d’ufficio.

L’articolo 11 e l’articolo 12 modificano rispettivamente l’articolo 27 e l’articolo 28 del Regolamento relativamente ai modelli da compilare ai fini della presentazione all’ISVAP della domanda di reiscrizione nel registro di intermediari persone fisiche e di intermediari società.

L’articolo 13 introduce nel Regolamento l’articolo 28 bis finalizzato a semplificare le procedure in tema di avvio e modifica dei rapporti di collaborazione con intermediari già iscritti nella sezione E. In particolare, posto che un intermediario iscritto nelle sezioni A, B o D, che intenda avvalersi di un soggetto già iscritto nella sezione E da altro intermediario, deve presentare apposita domanda di iscrizione del soggetto quale suo collaboratore, al fine di contenere i tempi del procedimento è stata disposta la riduzione da 90 a 45 giorni per lo svolgimento dell’istruttoria, nonché la semplificazione del relativo modello. L’articolo dispone, inoltre, che nel caso in cui l’intermediario da iscrivere in E cessi il rapporto di collaborazione con l’intermediario che lo aveva iscritto, quest’ultimo debba comunicare all’ISVAP, attraverso l’utilizzo di un apposito modello, l’interruzione del rapporto entro 10 giorni. In assenza di tale comunicazione, è stato previsto che il soggetto iscritto in E possa informare l’Autorità dell’intervenuta cessazione del rapporto di collaborazione, attraverso una apposita dichiarazione inserita nel modello utilizzato dal nuovo intermediario per il quale verrà svolta l’attività. Ciò, al fine di consentire all’ISVAP l’esercizio dei necessari poteri di vigilanza nei confronti del soggetto che abbia omesso di effettuare la comunicazione di interruzione del rapporto.

L’articolo 14 apporta variazioni all’articolo 29 del Regolamento in tema di passaggio ad altra sezione del registro, al fine di rendere più agevoli le procedure e di semplificare il modello.

L’articolo 15 modifica l’articolo 31 del Regolamento relativamente al modello da compilare ai fini dell’estensione dell’attività di intermediazione in altri Stati membri degli intermediari iscritti nelle sezioni A, B o D.

L’articolo 16 modifica l’articolo 36 del Regolamento, introducendo variazioni in tema di obblighi di comunicazione all’ISVAP da parte degli intermediari. In un’ottica di semplificazione, le informazioni da comunicare sono state circoscritte a quelle maggiormente rilevanti (sono state escluse le comunicazioni relative ai luoghi di conservazione della documentazione e alla denominazione delle imprese per le quali gli intermediari svolgono attività in altri Stati membri) ed è stato previsto un allungamento dei termini per effettuare talune comunicazioni, con esclusione di quelle (perdita dei requisiti di onorabilità e professionalità e avvio dell’operatività dei soggetti inoperativi) per le quali sussistono da parte dell’Autorità esigenze di maggiore tempestività nell’acquisizione delle informazioni dalle stesse recate. E’ stata poi introdotta una previsione che semplifica le comunicazioni inerenti le variazioni delle cariche rivestite da soggetti iscritti nelle sezioni A o B del registro nell’ambito di società iscritte nelle medesime sezioni. E’ stato previsto, in caso di interruzione del rapporto, un obbligo per le imprese o per gli intermediari che si avvalevano dei soggetti iscritti nelle sezioni C od E di presentare all’ISVAP apposita comunicazione (tramite specifico modello), entro un determinato termine oppure la documentazione attestante le cause che giustificano la mancata presentazione della comunicazione stessa. Si tratta di un obbligo sanzionabile, in caso di inosservanza, sia sotto il profilo amministrativo pecuniario sia sotto quello disciplinare. Sono state, altresì, riprodotte nell’articolo 36 le previsioni del Provvedimento n. 2473 del 16 novembre 2006, concernenti le modalità di comunicazione all’ISVAP in formato elettronico dei conferimenti, delle variazioni e delle cessazioni di incarichi agenziali o per l’esercizio dell’attività di intermediazione assicurativa, nonché di alcune informazioni relative ai soggetti di cui alla sezione C del registro.

L’articolo 17 apporta modifiche all’articolo 38 del Regolamento, individuando alcuni casi di esonero dall’aggiornamento professionale per gli intermediari inoperativi e per gli intermediari che si trovino in specifiche situazioni personali o di salute (gravidanza, parto, adempimento di doveri collegati alla maternità o alla paternità in presenza di figli minori, grave malattia o infortunio) che non consentano di partecipare ai corsi di aggiornamento.

L’articolo 18 modifica l’articolo 42 del Regolamento concernente gli addetti all’attività di intermediazione all’interno dei locali, rettificando un mero errore formale.

L’articolo 19 introduce nel Regolamento un nuovo articolo 44 bis finalizzato a dettare disposizioni in tema di scioglimento dell’incarico di intermediazione conferito a soggetti iscritti nella sezione A del registro a seguito del verificarsi di circostanze eccezionali e non prevedibili da parte dell’impresa di assicurazione, la cui effettiva sussistenza è verificata dall’Autorità. L’articolo disciplina le condizioni e le modalità di esercizio dell’attività nell’attesa del conferimento dell’incarico ad altro intermediario, nonché gli effetti conseguenti alla mancata sostituzione dell’intermediario il cui rapporto è cessato. In particolare, è disciplinato il caso in cui l’impresa, nell’attesa del conferimento del nuovo incarico ad altro intermediario, assuma - attraverso la preposizione di propri dipendenti quali institori - la gestione diretta dell’attività per una durata massima, prevedendo che in tale periodo l’impresa assuma formalmente la responsabilità per l’operato dei collaboratori dell’agente cessato dei quali si avvale. E’ stato altresì previsto che, a fini di pubblicità in merito all’assunzione della gestione diretta, l’impresa ne fornisca notizia sul proprio sito internet indicando la data di avvio e di cessazione della gestione medesima.

L’articolo 20 modifica l’articolo 47 del Regolamento, elevando, per i contratti di assicurazione contro i danni, da 500 euro a 750 euro la misura del premio che gli intermediari possono ricevere come denaro contante.

L’articolo 21 apporta modifiche all’articolo 49 del Regolamento, relativo all’informativa precontrattuale, in tema di obblighi di consegna del modello 7A contenente il riepilogo dei principali doveri comportamentali cui sono tenuti gli intermediari e del modello 7B relativo ai dati essenziali degli intermediari e della loro attività. In particolare, con riferimento al modello 7A la nuova disposizione prevede che la consegna sia effettuata, al pari del modello 7B, prima della sottoscrizione del contratto o della proposta anziché al momento del primo contatto con il cliente. Con riguardo al modello 7B, la variazione è volta a prevedere che in caso di modifiche di rilievo o di rinnovo del contratto l’obbligo di consegna del modello sia limitato all’ipotesi in cui i dati relativi all’intermediario ed alla sua attività siano modificati rispetto a quelli già resi noti al momento della sottoscrizione iniziale. Tali modifiche consentono di attuare una semplificazione delle prescrizioni relative all’informativa precontrattuale, sia allineando i tempi di consegna dei modelli, con possibilità per gli intermediari di procedere ad una unificazione degli stessi senza tuttavia alterarne il contenuto, sia contenendo gli adempimenti posti in capo agli intermediari laddove, in assenza di variazioni dei dati, le esigenze di informativa siano state già soddisfatte con la prima consegna.

L’articolo 22 apporta modifiche formali all’articolo 51 del Regolamento in conseguenza della modifiche introdotte all’articolo 49.

L’articolo 23 apporta modifiche all’articolo 54 del Regolamento che disciplina gli obblighi di separazione patrimoniale. In particolare, per tener conto delle diverse realtà operative e delle esigenze organizzative degli intermediari, sono stati elevati da cinque a dieci giorni i termini per procedere al versamento dei premi ricevuti dai contraenti nel conto separato ed è stata prevista la possibilità di effettuare il versamento di detti premi nel conto separato al netto delle provvigioni spettanti agli intermediari laddove ciò sia consentito nel rapporto contrattuale con le imprese. La modifica lascia inalterate le finalità della previsione regolamentare dal momento che rimane ferma l’impossibilità per gli intermediari di effettuare versamenti temporanei su conti diversi da quello separato.

L’articolo 24 inserisce nel Regolamento un nuovo articolo 54 bis volto a recepire le modifiche apportate all’articolo 117 del Codice delle assicurazioni dalla legge finanziaria 2007, che ha esentato gli intermediari iscritti nelle sezioni A, B o D dagli obblighi di separazione patrimoniale, consentendo a questi ultimi, in alternativa al conto separato e senza necessità di una preventiva autorizzazione da parte dell’impresa al fine di non vanificare l’effettività della disposizione, di stipulare una fideiussione bancaria che presenti determinate caratteristiche. Il nuovo articolo 54 bis reca inoltre alcune previsioni di dettaglio relative alla stipulazione della fideiussione, quali in particolare l’operatività a prima richiesta, la necessità del mantenimento costante delle caratteristiche della garanzia previste dalla norma primaria e i parametri di riferimento per la determinazione della capacità finanziaria oggetto della garanzia.

L’articolo 25 modifica l’articolo 56 del Regolamento, semplificando gli adempimenti a carico degli intermediari tenute conto delle caratteristiche delle polizze collettive.

L’articolo 26 apporta alcune modifiche all’articolo 57 del Regolamento in tema di obblighi di conservazione della documentazione. Al fine di ridurre gli oneri è stato eliminato l’obbligo di conservazione della documentazione non strettamente rilevante ai fini della verifica del rispetto delle norme previste dalla disciplina sull’intermediazione assicurativa. In coerenza con le modifiche apportate in tema di aggiornamento professionale è stato introdotto un obbligo di conservazione della documentazione comprovante la sussistenza delle situazioni di esonero.

Gli articoli 27 e 28 in tema di contratti di assicurazione a distanza modificano i riferimenti normativi al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 190, recati dagli articoli 59 e 60 del Regolamento, tenuto conto dell’intervenuta abrogazione di tale decreto e dell’inserimento delle previsioni nello stesso contenute nel Codice del consumo.

L’articolo 29 reca modifiche all’articolo 62 del Regolamento in tema di illeciti disciplinari. E’ stata differenziata la sanzione in ragione del tipo di illecito commesso per le fattispecie relative alla violazione degli obblighi di separatezza patrimoniale ed alla inosservanza delle previsioni in tema di fideiussione bancaria. In particolare, è stata prevista la sanzione base della radiazione per l’ipotesi di mancata costituzione del conto separato o mancata stipulazione della fideiussione bancaria di cui agli articoli 54 e 54 bis del Regolamento, nonché per l’inosservanza della previsione che vieta i versamenti temporanei in conti diversi dal conto separato. E’ stata invece disposta la sanzione base della censura per le fattispecie di costituzione di un conto separato o stipulazione di una fideiussione bancaria non conformi alle disposizioni previste dagli articoli 54e 54 bis e per le ipotesi di versamento dei premi nel conto separato oltre i termini stabiliti dalla normativa. Per tener conto di casi concreti emersi con maggiore frequenza anche dall’attività del Collegio di garanzia per i procedimenti disciplinari sono state introdotte due ulteriori ipotesi di violazione disciplinare in materia di rilascio di false attestazioni in sede di offerta o di esecuzione del contratto, per la quale è stata prevista la sanzione base della radiazione, nonché in tema di assegnazione di classe di merito non corretta all’atto della stipulazione di polizze della responsabilità civile auto, per la quale è stata prevista la sanzione base della censura.

L’articolo 30 dispone la soppressione dell’articolo 74 del Regolamento che rinviava a successive disposizioni per la comunicazione all’ISVAP in formato elettronico di alcune informazioni. Ciò, tenuto conto che il Provvedimento ISVAP n. 2473 del 16 novembre 2006, emanato in attuazione detta dell’articolo 74, risulta abrogato dall’articolo 32 del presente Provvedimento in quanto i relativi contenuti sono rifluiti nell’articolo 36 del Regolamento e negli allegati ivi richiamati.

Gli articoli 31 e 32 dettano disposizioni, rispettivamente in tema di allegati al Regolamento e di abrogazioni.

L’articolo 33 e l’articolo 34 disciplinano l’entrata in vigore e la pubblicazione del Provvedimento. Il Provvedimento apporta inoltre modifiche agli allegati al Regolamento, secondo una logica di massima semplificazione. In particolare sono stati realizzati modelli unici (uno per ciascuna delle sezioni del registro) che gli intermediari devono utilizzare per tutte le istanze relative alla propria persona, alla propria società e ai propri collaboratori. Ciascun intermediario utilizzerà il modello di riferimento compilando parti differenti (quadri) a seconda della richiesta (prima iscrizione, propria o della propria società, cancellazione, reiscrizione). In tal modo il modello si compone in funzione delle diverse esigenze. Sono stati inoltre previsti due nuovi modelli relativi, rispettivamente, ai casi di richiesta di iscrizione di soggetti già iscritti nella sezione E del registro e di passaggio di sezione, nonché un nuovo modello per la comunicazione all’ISVAP dell’interruzione del rapporto di collaborazione con soggetti iscritti nella sezione E da parte dell’intermediario per il quale era svolta l’attività. Sono stati infine eliminati il modello 5B relativo ad informazioni per le quali è stata prevista l’acquisizione attraverso l’adozione di altri modelli e il previgente allegato n. 9 contenente l’elenco delle imprese di assicurazione ed il relativo codice ISVAP da utilizzare ai fini dell’attestazione del possesso della polizza di responsabilità civile ora sostituto dal codice impresa indicato dall’albo delle imprese, consultabile sul sito dell’Autorità.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas