lunedì 25 ottobre 2010

Libretto rosso Quattroruote mette in evidenza rincari paurosi










Newsletter Anno VIII - n°365 - 25 Ottobre 2010



Cari Colleghi,
in allegato al mensile Quattroruote di novembre, il libretto rosso delle assicurazioni auto, una raccolta di tariffe ragionata che mette a nudo una situazione complessa soprattutto al sud.

Confrontate 19.000 tariffe auto ed un risultato complessivo che si conclude con una crescita media del 25% dei premi assicurativi rispetto al 2009. Questo il dato medio. Analizzando la crescita dei premi delle compagnie dirette rispetto alle tradizionali si scorge una grossa divergenza nella politica dei prezzi: l’aumento medio delle compagnie tradizionali, che si avvalgono delle reti di intermediari professionali, infatti è cresciuto fino al 28,7%; mentre per le compagnie dirette, che operano via internet o al telefono, l’aumento medio si ferma al 17,3%. Aumenti che secondo l’autorevole mensile non sono certo giustificati dal maggiore massimale di garanzia previsto dalla nuova normativa di origine europea.

Ma per gli automobilisti residenti al sud la situazione dei premi è ancora più grave, nel capoluogo partenopeo è stato registrato un aumento anche del 170% in un solo anno per un giovane di 24 anni; La punta tariffaria più elevata è quella di 6.138 euro, richiesta per un anno di assicurazione. Tra le province con i maggiori incrementi ci sono anche Roma, Pistoia e Genova, e se prima a fare le spese con tariffe salate c’erano solo i diciottenni neopatentati, oggi il gruppo dei tartassati si allarga fino anche ai ventottenni.

Ma questa impennata dei prezzi non è l’unica iniziativa delle imprese assicuratrici: disdette massive dei contratti è quanto deciso ad esempio dall’Ina Assitalia del gruppo Generali; altre imprese hanno semplicemente chiuso baracca e burattini. Chiusi centri di liquidazione danni e Agenzie, le imprese rinunciano al loro ruolo sociale al sud per dedicarsi a territori più redditizi.

Di mutualità neanche a parlarne. A farne le spese oltre i consumatori anche gli Agenti professionisti che si trovano tra le mani un pugno di mosche. Neanche l’ombra di mandati integrativi per applicare la legge 40 Bersani sul plurimandato, mentre si moltiplicano i casi di liberalizzazione forzata di interi portafogli, con la conseguente impossibilità a trovare collocazione, ma anche revoche del mandato agenziale immotivate stanno diventando ordinaria amministrazione.

Il Sindacato Nazionale Agenti intende reagire a questi comportamenti. In programma un giro d’italia che partirà da Bari il prossimo 8 novembre e terminerà a Oristano il 25, per illustrare le iniziative a supporto e a sostegno delle rivendicazioni sindacali.


Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 11 ottobre 2010

Bancassicurazione e Mutui alla resa dei conti








Newsletter Anno VIII - n°364 - 11 Ottobre 2010



Cari Colleghi,
è attesa per mercoledì 13 ottobre la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che dovrà decidere in merito al ricorso presentato da Abi, Assofin e altre società finanziarie contro il Regolamento 35 emanato dall’Isvap lo scorso mese di maggio.

Nonostante le svariate pressioni e le attività di lobbying per frenare l’Isvap sul provvedimento che avrà effetto dal 1 dicembre prossimo, sembra che la tutela dei consumatori abbia prevalso, e sarà il Tar ad emettere la decisione.

In discussione ci sono oltre 1 miliardo di commissioni annue pagate dai clienti che insieme all’attivazione di un mutuo sono gentilmente invitati alla stipula di garanzie assicurative di cui beneficiario è il medesimo istituto finanziatore e intermediario allo stesso momento. Una pratica andata avanti per decenni e che ha fruttato miliardi di euro al sistema della bancassicurazione.

Alta tensione a Palazzo Altieri, sede Romana dell’Associazione Bancaria Italiana. Il giro d’affari è molto elevato, per le banche si traduce in commissioni annue che potrebbero diventare solo un ricordo. L'Autorità di Vigilanza sulle Assicurazioni sembra tranquilla delle sue ragioni, ma i ricorrenti tentano la carta delle obiezioni procedurali, mettendo in evidenza che l’articolo 52, quello che ha introdotto il divieto di intermediazione, costituisce una innovazione rispetto a quanto posto in pubblica consultazione.

Ma le ragioni dell’Istituto sul conflitto di interessi sono giustificate dagli imponenti costi al quale sono sottoposti i sottoscrittori dei mutui. Le commissioni elevatissime, al quale sono costretti i mutuatari arrivano anche a costare fino all'80% del premio versato, e non sono certo giustificate dal servizio offerto al cliente, afferma Flavia Mazzarella, Vice Direttore Generale Isvap. L’Istituto ha anche accertato che paradossalmente, le polizze collettive, usate dalle banche, costano di più di quelle individuali. È quanto rilevato dall’Istituto sulle polizze temporanee caso morte che vengono richieste quando si sottoscrive un prestito o un mutuo. Le banche trattengono in media provvigioni del 49%. In uno dei casi rilevati, per un mutuo di 200mila euro, è stato chiesto un premio di 8.660 euro di cui 4.330 erano provvigioni. E nel caso di un prestito di 30 mila euro la polizza è costata 800 euro ma 660, ovvero l'83%, erano solo commissioni. Non ci sono ragioni che possano giustificare questi caricamenti, prosegue Mazzarella.

Ora spetta al Tar pronunciarsi. Gli Agenti di assicurazione, sempre al fianco dei propri clienti consumatori, si augurano che la decisione non sia dettata da cavilli burocratici ma orientata alla preminente tutela dei cittadini.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas