lunedì 11 ottobre 2010

Bancassicurazione e Mutui alla resa dei conti








Newsletter Anno VIII - n°364 - 11 Ottobre 2010



Cari Colleghi,
è attesa per mercoledì 13 ottobre la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che dovrà decidere in merito al ricorso presentato da Abi, Assofin e altre società finanziarie contro il Regolamento 35 emanato dall’Isvap lo scorso mese di maggio.

Nonostante le svariate pressioni e le attività di lobbying per frenare l’Isvap sul provvedimento che avrà effetto dal 1 dicembre prossimo, sembra che la tutela dei consumatori abbia prevalso, e sarà il Tar ad emettere la decisione.

In discussione ci sono oltre 1 miliardo di commissioni annue pagate dai clienti che insieme all’attivazione di un mutuo sono gentilmente invitati alla stipula di garanzie assicurative di cui beneficiario è il medesimo istituto finanziatore e intermediario allo stesso momento. Una pratica andata avanti per decenni e che ha fruttato miliardi di euro al sistema della bancassicurazione.

Alta tensione a Palazzo Altieri, sede Romana dell’Associazione Bancaria Italiana. Il giro d’affari è molto elevato, per le banche si traduce in commissioni annue che potrebbero diventare solo un ricordo. L'Autorità di Vigilanza sulle Assicurazioni sembra tranquilla delle sue ragioni, ma i ricorrenti tentano la carta delle obiezioni procedurali, mettendo in evidenza che l’articolo 52, quello che ha introdotto il divieto di intermediazione, costituisce una innovazione rispetto a quanto posto in pubblica consultazione.

Ma le ragioni dell’Istituto sul conflitto di interessi sono giustificate dagli imponenti costi al quale sono sottoposti i sottoscrittori dei mutui. Le commissioni elevatissime, al quale sono costretti i mutuatari arrivano anche a costare fino all'80% del premio versato, e non sono certo giustificate dal servizio offerto al cliente, afferma Flavia Mazzarella, Vice Direttore Generale Isvap. L’Istituto ha anche accertato che paradossalmente, le polizze collettive, usate dalle banche, costano di più di quelle individuali. È quanto rilevato dall’Istituto sulle polizze temporanee caso morte che vengono richieste quando si sottoscrive un prestito o un mutuo. Le banche trattengono in media provvigioni del 49%. In uno dei casi rilevati, per un mutuo di 200mila euro, è stato chiesto un premio di 8.660 euro di cui 4.330 erano provvigioni. E nel caso di un prestito di 30 mila euro la polizza è costata 800 euro ma 660, ovvero l'83%, erano solo commissioni. Non ci sono ragioni che possano giustificare questi caricamenti, prosegue Mazzarella.

Ora spetta al Tar pronunciarsi. Gli Agenti di assicurazione, sempre al fianco dei propri clienti consumatori, si augurano che la decisione non sia dettata da cavilli burocratici ma orientata alla preminente tutela dei cittadini.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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