lunedì 20 dicembre 2010

Le azioni sindacali Sna in rassegna





















Newsletter Anno VIII - n°370 - 20 Dicembre 2010



Cari Colleghi,
all’indomani del Comitato Centrale Sna di Salerno dello scorso aprile, dopo i tre basta proferiti dal Presidente nazionale Sna, Giovanni Metti, era chiaro che dopo l’ennesimo tentativo di confronto andato in fumo, si apriva la strada della mobilitazione sindacale; di fatto già annunciata durante il Congresso Nazionale svoltosi il 4 febbraio a Roma, rimasto volutamente aperto con la dichiarazione di agitazione sindacale. Dopo Salerno dunque, si avvia la macchina organizzativa di una nuova stagione sindacale, imperniata sulla condivisione dello stato di agitazione generale della categoria. La Commissione Azioni sindacali individua le forme di protesta, volutamente determinata a colpire gli obiettivi sensibili senza intaccare gli interessi dei clienti. Nel ricercare unità d’intenti l’Esecutivo avvia un giro d’Italia lungo 11 tappe che da Sud a Nord, isole comprese, incontra gli interessi della categoria.
Articolato su dodici iniziative principali, il programma si sviluppa su tre livelli: azioni interne, esterne, e irreversibili; il tutto corroborato da un’attività di lobbying continua, principalmente orientata alla sensibilizzazione del mondo politico, delle istituzioni, delle Autority, e delle Associazioni dei Consumatori. Primo obiettivo dichiarato: sollecitare adeguati interventi legislativi. Tra gli argomenti da affrontare, anche quello che sembra il più insidioso: il rapporto sinistri/premi tecnicamente definito dagli economisti loss ratio. Accertare la verità sui dati, indagare per comprenderne le ragioni, e non sottacere i dati dei sinistri fuori controllo, soprattutto al Sud, per via dell’abbandono del territorio ad opera delle stesse imprese di assicurazione che gridano allo scandalo. Ma Sna intende vederci chiaro, anche perché vuole difendere uno spazio professionale nell’interesse dei consumatori, soprattutto quelli onesti, al quale si vorrebbe far pagare l’incapacità delle imprese di mantenere un rapporto rigoroso con i pochi furbetti lasciati liberi di razziare ad ogni occasione di sinistro, se non addirittura nel costruirlo. Sna in proposito ha già fatto tanto, investendo risorse professionali ed economiche. La Sezione Provinciale di Bari insieme al Comitato Regionale Pugliese, hanno per primi sollevato il caso e sollecitato nel convegno Pubblico di Luglio “Stupidi Furbetti” la soluzione al problema, suggerendo le diverse iniziative di interesse pubblico. Ma è necessario acquisire conoscenza di cosa accade oltre le Alpi; grazie anche al contributo del Bipar, si è appreso che in ambito UE non esiste nessuna agenzia antifrode, e non certo per mancanza di casi. Oltre 30.000 incidenti vengono simulati ogni anno in Inghilterra per oltre 350 milioni di Sterline (equivalenti a circa 450 milioni di Euro), cosa che ha causato nell’ultimo anno un aumento medio delle polizze di assicurazione auto britanniche di 44 Sterline, (circa 55 Euro).
In Italia la nascita dell’Agenzia antifrode invece fa già parte di un disegno di legge. Il 14 settembre 2010 la Commissione Finanze ha disposto l'abbinamento della proposta di legge C. 3589 Bragantini (Lnp) recante istituzione del Coordinamento nazionale per il contrasto delle frodi assicurative, all'esame congiunto delle altre proposte di legge C. 2699-ter approvata dal Senato, C. 1964 Barbato (Idv), E 3544 Pagano (Pdl), ed è nominato relatore l’On. Francesco Barbato. Angelo Gregorio, Responsabile della Commissione azioni sindacali è certo che ritrovare il giusto equilibrio dei premi significa riaprire il mercato interno, ma anche creare le condizioni di fiducia per il mercato internazionale nel rilascio di nuovi mandati.
Forse utopia, ma vale la pena d’impegnarsi, è del parere Gregorio, che presentando le slide delle azioni si sofferma su una che rappresenta un ingranaggio; in cima al quale, su una rotella campeggia la formula S/P collegata ad un’altra con la formula A/A e più sotto un volano rappresentato dalla Tutela Sna. A significare ciò che si prefigge di raggiungere, oltre il resto, svincolare i rapporti tra Agenti.
Ma veniamo al dunque delle azioni sindacali predisposte dalla Commissione, che doveva mantenere in debita considerazione forme alternative alla protesta di piazza.
Supportata da importanti studi legali, sono delineate quelle iniziative che sorpassano i dubbi sullo sciopero, per andare a centrare obiettivi strategici con il coinvolgimento dei mass media, tradizionali ed innovativi, utilizzando strumenti di comunicazione incentrati sulla figura dell’agente da non confondersi con quella di impresa; sulla presentazione di atti di iniziativa popolare, sul ricorso alle Authority di settore.
Lo Sna c’è, ed è pronto ad affrontare la sfida, consapevole delle difficoltà si appresta a manifestare in primis all’Ania la necessità di ridiscutere lo status dell’agente di assicurazione. Status disegnato dal legislatore europeo prima e quello nazionale poi: agente indipendente e plurimandatario, consigliere del cliente e partner dell’impresa che nell’innovazione orienta le proprie strategie di sviluppo. Primo traguardo dunque, riportare al tavolo delle trattative l’Associazione delle Imprese.
Tutto è pronto. Si parte con la conferenza stampa indetta per giovedì 2 dicembre a Roma in Piazza Belli, palazzo Confcommercio, al quale Sna aderisce fin dal 1990. Al cospetto delle autorità politiche e sociali si discute delle pesanti e crescenti ricadute delle tariffe RC Auto sui Consumatori, per lo più causate da una rinuncia delle imprese a presidiare le situazioni più complesse, preferendo trasferire gli oneri sulle tariffe, le più elevante nel contesto UE, ma anche con disdette di massa e abbandonando il territorio; senza porre alcun freno ai fenomeni speculativi e di autentica frode. Per gli agenti che devono fare i conti con una sovra regolamentazione si aggiunge l’incertezza della propria posizione professionale, e quella dell’indotto di subagenti, dipendenti e collaboratori a vario titolo.
Il calcio d’inizio di una partita che si prospetta molto dura è oramai dato, si comincia con l’invio di email rivolte all’Ania alla quale sono indirizzate “5 domande”:
1 Abbandono del territorio: che iniziative sono state prese o si intendono prendere nei confronti delle imprese che abbandonano il mercato assicurativo, con particolare riguardo al meridione, creando grave danno al consumatori e determinando una vera e propria emergenza sociale?
2 Liberalizzazioni e aumento dei premi assicurativi: perché nonostante le liberalizzazioni del mercato assicurativo introdotte con la legge Bersani non si è attivato un efficace processo concorrenziale fra le compagnie?
3 Frodi assicurative: le compagnie di assicurazione hanno fatto una politica di efficace contrasto alle frodi, al fine di contenere il costo assicurativo r. C. Auto, oppure hanno preferito trasferire gli oneri sulla collettività?
4 Intrecci azionari: le compagnie di assicurazione hanno spesso in comune amministratori e dirigenti, partecipazioni incrociate e moltiplicazione di incarichi. Come ritenete di ovviare a tale evidente alterazione dei livelli concorrenziali tra le imprese?
5 Mancato confronto con gli agenti: perché l'Ania rifiuta di confrontarsi con gli agenti, per adeguare l'accordo nazionale fra le parti alla normativa attuale?
Si da seguito con la pubblicazione nazionale a pagina intera nel quotidiano Corriere della Sera delle stesse domande accompagnate dal claim: il nostro chiodo fisso.
La campagna stampa intende rompere l’equazione, Agente = Impresa di assicurazioni; volendo affermare lo stutus più simile al libero professionista, concetto ben chiarito alle associazioni dei consumatori, prime alleate, schierate al fianco degli agenti nella rivendicazione della maggiore trasparenza.
Le azioni di primo livello proseguono con un primo esposto all’Antitrust per la verifica anzitutto dei mandati post legge 40/2007. È noto che dopo la Legge Bersani siano nate clausole contrattuali che condizionano la possibilità di operare in plurimandato, riducendone di facto le potenzialità. Su questo tema l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sarà chiamata ad esprimersi. Ma non solo, alla stessa autorità Sna chiederà di proseguire nell’accertamento degli intrecci azionari e del management delle imprese di assicurazione, e sui riflessi negativi che si riverberano nel mercato.
Sempre nell’ambito delle azioni di primo livello rientrano: la richiesta delle indennità di liquidazione maturate al 31 dicembre 2010 da tutti gli agenti di assicurazione italiani, nonché la richiesta per conoscere le singole posizioni maturate presso le Casse di Previdenza Aziendali che, per effetto dell’autonoma valutazione degli agenti, prevista dalla convenzione, potrebbero essere dirottate in altri fondi di gestione non assicurativi.
Altra significativa iniziativa di protesta prevista è quella di promuovere con il patrocinio Sna, dopo l’iniziale messa in mora, alcune cause pilota per la richiesta d’indennizzo degli adempimenti non previsti nei mandati. Tante significative attività che nella prassi è svolta nelle agenzie senza che queste rientrino tra le mansioni del mandato ad operare d’agenzia.
Mentre sono in corso alcune verifiche per accertare se le imprese di assicurazione sono libere di applicare le tariffe rca, senza alcun vincolo; se si possano abbandonare, senza verifiche istituzionali, intere aree geografiche del Paese. Ma su questo tema sembra che l’Isvap non sia insensibile; è recente la notizia dell’avvio di un’istruttoria d’indagine volta ad accertare nei confronti di almeno 10 imprese la possibile violazione dell’obbligo a contrarre previsto nel nostro ordinamento.
Le azioni di secondo livello, previste dalla commissione sono orientate come detto all’esterno ed avranno inizio con l’invio di una cartolina al Presidente della Repubblica per sensibilizzare il suo intervento istituzionale. A seguire Sna chiederà ospitalità ai Mass media ed in particolare presso i Tg nazionali, pronta a contestare l’eventuale rifiuto presso anche l’Autorità di vigilanza del servizio pubblico radio televisivo Rai; nella considerazione, tra l’altro, che gli agenti raccolgono il 90% dei premi Rca obbligatori, svolgendo una funzione esattoriale in applicazione della Legge. Ma soprattutto per ribadire all’opinione pubblica il ruolo sociale svolto a favore del cliente consumatore dall’agente professionista indipendente, e che il plurimandato rappresenta un indispensabile conquista del consumatore che dovrebbe poter mettere in concorrenza le imprese presso il proprio agente di fiducia. In questo senso saranno anche sollecitati precisi interventi parlamentari con interrogazioni puntuali al Ministro dello Sviluppo Economico.
Sempre nell’ambito delle azioni di secondo livello, la Commissione Sna punta particolarmente sugli effetti dell’iniziativa “regina”: la petizione popolare. Rivolta ai Presidenti della Camera e del Senato avrà l’obiettivo di sensibilizzare le camere alla discussione di un intervento legislativo immediato. Come previsto dall’articolo 50 della Costituzione: tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. Obiettivo 500 mila firme: ogni agente che raccolga solo 100 firme contribuirà a raggiungere e superare notevolmente la quota prevista, il che significa per la Commissione Sna una maggiore attenzione al tema da parte delle istituzioni, puntando alla ridefinizione del ruolo dell’intermediario assicurativo, alla semplificazione amministrativa, alla redditività agenziale. La raccolta delle firme terminerà nella prima decade di marzo con la consegna, presso le Camere, delle firme raccolte. A seguire, manifestazione a Roma e spettacolo di satira sul tema delle assicurazioni.
Le azioni del terzo livello, definite non reversibili, sono sotto l’attento esame della Commissione Azioni sindacali Sna, insieme agli studi legali e fiscali, ma c’è la fiducia di non dover arrivare allo scontro.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 6 dicembre 2010

Pubblica consultazione per la II Direttiva Ue sulla mediazione assicurativa





Newsletter Anno VIII - n°369 - 06 Dicembre 2010



Cari Colleghi,
la Commissione Ue pronta alla revisione della Insurance Mediation Directive (IMD), meglio nota in Italia con l’acronimo DMA (Direttiva della Mediazione Assicurativa).

Lo scorso 26 novembre è stata avviata la pubblica consultazione sulla revisione della Direttiva con l’invito alle parti interessate a commentare l'attuale funzionamento dell’intermediazione assicurativa, e suggerire le possibili modifiche in vista della preparazione della DMA II.

Nella Direzione Generale Mercato Interno e Servizi della Commissione Europea hanno fiducia di ricevere importanti contributi da questa consultazione, indicazioni fondamentali per la predisposizione di una proposta formale della Commissione che possa recepire le esigenze emerse dopo l’introduzione della Direttiva 2002/92/CE.

Proponendosi di garantire un elevato livello di tutela dei consumatori, in un quadro giuridico che mira a un elevato livello di professionalità e competenza degli intermediari assicurativi, la Direttiva 2002 a causa del suo carattere di minima armonizzazione ha creato un mosaico di normative nazionali adottate dagli Stati membri. Sembra che in questa consapevolezza la Commissione intenda procedere in tempi rapidi alla sua revisione, correggendo quindi le gravi lacune e incongruenze dell'attività di intermediazione assicurativa in Ue.

I servizi della Commissione ha monitorato l’attuazione della Direttiva analizzando l’efficacia del livello minimo di tutela dei consumatori legata all’informazione completa spettante prima della conclusione di qualsiasi contratto di assicurazione sia alla stipula che nel caso della sua modifica o in occasione del rinnovo.

Negli orientamenti della Commissione c’è la regolazione inerente tutta una serie di prodotti di investimento al dettaglio preassemblati – i cosiddetti PRIPs (Packaged Retail Investment Products) – come i prodotti assicurativi vita unit-linked, e questo in coerenza con i principi dettati da Solvency II e Mifid. È opinione della Commissione che la remunerazione agli intermediari attraverso gli incentivi, può influenzare i consigli per i consumatori e la valutazione della idoneità del prodotto finanziario; ed intenderebbe valutare diverse ipotesi di pubblicità nella remunerazione per gli intermediari di assicurazione.

Secondo i servizi della D.G. mercato interno della Commissione, i consumatori hanno una comprensione ancora insufficiente dei rischi, i costi e le caratteristiche dei prodotti assicurativi, la Direttiva in questo senso dovrebbe correggere i significativi conflitti di interesse, ad esempio, quando la retribuzione e gli incentivi sono più alti per la vendita di alcuni prodotti assicurativi in confronto con altri. Altro importante tema che si impegna a modificare la nuova Direttiva, sarà quello di introdurre alcune disposizioni sui dipendenti delle imprese di assicurazione dirette, al fine di garantire parità di condizioni con gli intermediari professionisti.

L’esperienza di questi anni, sembra non sarà trascurata, anzi le domande poste nel documento di consultazione pubblica pare che siano particolarmente attente a valutare ogni possibile utile soluzione per creare le condizioni di un mercato più attento al consumatore

Nel primo gruppo di domande poste in consultazione c’è un chiaro orientamento dei servizi della Commissione Ue: la prima domanda del documento chiede se gli obblighi informativi debbano essere estesi ai dipendenti delle imprese di assicurazione dirette, tenendo conto delle specificità dei canali di distribuzione esistenti. Una lacuna della precedente direttiva. Si chiede poi se l'esonero dagli obblighi di informazione per i grandi rischi debba essere conservato. Se nel contesto dei requisiti di informazione per la mediazione di prodotti assicurativi gli Stati membri possano imporre requisiti più rigorosi. Se pensate che una definizione di consulenza, simile o identica alla definizione in MiFID, è necessaria per la mediazione di prodotti assicurativi? Ritenete che determinati prodotti assicurativi possono essere venduti senza consiglio? Se sì, quali prodotti avete in mente e come potrebbe essere mitigato un possibile pregiudizio per i consumatori? Quali misure pratiche possono essere previste per la riduzione degli oneri amministrativi?

Nel secondo gruppo di domande si entra nel merito della gestione efficace dei conflitti di interessi e di trasparenza. Uno degli obiettivi della revisione della DMA dovrebbe essere quello di adottare regole chiare ed efficaci sui conflitti di interessi e di trasparenza che riguardano la distribuzione assicurativa, in particolare valuterà con particolare attenzione le preoccupazioni già sollevate dalla Commissione di Business Insurance Sector Inquiry 2007, in relazione al potenziale conflitto di interesse legato al duplice ruolo di broker come consulente per i loro clienti e come canale di distribuzione per l'impresa; potenziale fonte di conflitto tra l'obiettività della consulenza e le proprie considerazioni commerciali, in particolare sulla mancanza di comunicazione spontanea della retribuzione percepita dagli assicuratori, e le pratiche volte ad incitare i broker che in particolare hanno il potenziale di minare la concorrenza leale, e gli assicuratori potrebbero risultare in concorrenza tra loro a livello di remunerazione offerta ai broker. La relazione finale sull'indagine settoriale ha confermato l’importanza che la Commissione esamini la questione nel quadro della revisione della DMA II. In questo contesto, una soluzione potenziale sembra essere quella di usare la MiFID come punto di partenza per la gestione dei conflitti di interesse, in particolare per quanto riguarda la remunerazione.

Queste le domande: Quali sono i principi di alto livello che si propone di gestire in modo efficace i conflitti di interesse, tenendo conto delle differenze tra gli investimenti in polizze di assicurazione sulla vita e le altre categorie di prodotti assicurativi? Come potevano conciliarsi questi principi per tutti i partecipanti coinvolti nella vendita di prodotti assicurativi? Siete d'accordo che la MiFID potrebbe essere considerato come punto di partenza per la gestione dei conflitti di interessi? Come può la trasparenza della retribuzione nella vendita delle polizze di assicurazione essere migliorata per tutti i partecipanti coinvolti nella vendita di prodotti assicurativi, tenendo conto della necessità di pari condizioni? Siete d'accordo che tutti gli intermediari assicurativi dovrebbero avere il diritto alla parità di trattamento in termini di struttura della loro retribuzione, ad esempio, che i Broker dovrebbero essere autorizzati a ricevere commissioni da imprese di assicurazione e agenti di assicurazione? Quali condizioni si dovrebbero applicare per la divulgazione di informazioni sulle retribuzioni? Quali tipi di remunerazione devono essere incluse nelle informazioni sulle retribuzioni?

Il terzo gruppo di domande riguarda invece gli aspetti della vera parità di condizioni tra tutti i partecipanti coinvolti nella vendita di prodotti assicurativi. In termini pratici l’obiettivo sarà quello di estendere la DMA II alle imprese di assicurazione dirette e loro dipendenti. Inoltre, la Commissione vorrebbe prendere in considerazione le differenze tra gli investimenti in polizze di assicurazione sulla vita (PRIPs) e le altre categorie di prodotti assicurativi e le esenzioni dal campo di applicazione. A questo proposito, l'attenzione sarà anche dedicata all'eliminazione di inutili oneri amministrativi; mentre le vendite di prodotti assicurativi attraverso i mezzi di commercializzazione a distanza dovrebbero essere incluse nel perimetro della DMA II. Tali disposizioni potranno tenere conto delle attuali definizioni basate sulle attività di intermediazione assicurativa; e le esenzioni dal campo di applicazione potranno riconsiderare non i tipi di "professioni", ad esempio agenzie di viaggio; ma l’attività di intermediazione assicurativa, rimanendo quindi nell'ambito di applicazione della Direttiva. Infine, quando un'impresa di assicurazione vende i prodotti di un'altra impresa di assicurazione, La prima dovrà essere considerata come l'intermediario della seconda e fatte salve le disposizioni in materia di intermediazione assicurativa.

Domande: Al fine di garantire un livello di vera parità di condizioni tra tutti i partecipanti coinvolti nella vendita di prodotti assicurativi, in quale misura la corrente DMA dovrebbe essere applicabile anche alle imprese di assicurazione e loro dipendenti diretti? Una mancanza di chiarezza circa la portata della DMA potrebbe portare a inutili oneri amministrativi. Quali sono gli eventuali chiarimenti da apportare al campo di applicazione attuale della DMA a questo riguardo? Quali casi per l'esenzione dalla DMA II dovrebbero essere considerati, tenendo conto della necessità di garantire la certezza del diritto e tutela dei consumatori? Se un sito web o una persona dà solo informazioni su assicurazioni, queste devono rientrare nell'ambito di applicazione della direttiva DMA II? Come potrebbero essere più ben definiti i confini rispetto alla intermediazione assicurativa? Avete esempi di attività che, nella maggior parte degli Stati membri, rientrano nell'ambito DMA, ma che si ritiene non dovrebbe essere trattato, come la vendita di determinati prodotti assicurativi da parte delle imprese di noleggio auto? O al contrario, avete esempi di attività che attualmente non rientrano nella Direttiva, ma che dovrebbero essere inseriti?
Quali particolari esigenze derivanti dalla Direttiva sui servizi finanziari a distanza (DMFS) dovrebbero essere presi in considerazione nella DMA II?

Il quarto gruppo di domande si preoccupa dell’opportunità di migliorare il quadro giuridico in relazione al processo di notifica riguardante la libertà di stabilimento (FOE), e la libera prestazione di servizi (FOS) integrando le definizioni su FOS e FOE nella DMA II, al fine di rendere più agevole l’intermediazione assicurativa inserendo la clausola di reciproco riconoscimento della formazione professionale.

Domande: Sei d'accordo con l'inclusione della definizione della libera prestazione dei servizi (FOS), come stabilito nel protocollo di Lussemburgo del CEIOPS, nel testo della direttiva DMA II? C'è una necessità di chiarire ulteriormente le norme in materia di libertà di stabilimento (FOE) e integrare queste norme nella DMA II? Come può il processo di notifica essere reso più efficiente e utile? Siete d'accordo che ulteriori norme sul FOS e FOE dovrebbero essere inclusi nella DMA II, al fine di fornire maggiore certezza del diritto? Ci sono dei problemi con riferimento alle norme generali in relazione alla dimensione transfrontaliera dell’intermediazione assicurativa? Quali problemi devono affrontare oggi gli intermediari assicurativi in caso di vendita transfrontaliere? Come dovrebbe essere modificata la Direttiva per migliorare le condizioni delle attività FOE / FOS? Sarebbe utile a questo riguardo l'integrazione nella DMA II della clausola CEIOPS del protocollo di Lussemburgo sul reciproco riconoscimento? Disposizioni analoghe a quelle contenute nella direttiva sul commercio elettronico in vista di un uso appropriato e trasparente di buone regole generali potrebbero essere integrate nella DMA II?

Un quinto gruppo di domande è dedicato ai requisiti della formazione, ed è orientato a stabilire principi comuni di base per i requisiti professionali per tutti i venditori di prodotti assicurativi. In questo contesto, si potrebbe garantire che tutte le persone in imprese di assicurazione che sono responsabili della distribuzione assicurativa, così come tutti gli altri dipendenti che partecipano direttamente alla proposta di assicurazione o riassicurazione, abbiano le conoscenze e le abilità necessarie per l'espletamento delle loro funzioni.

Domande: Quali sono i requisiti di alto livello che sarebbe opportuno considerare per la conoscenza e la capacità di tutti i partecipanti coinvolti nella vendita di prodotti assicurativi nelle differenze esistenti nei sistemi di qualificazione applicabili negli Stati membri? Questi requisiti dovrebbero essere adattati a seconda del canale di distribuzione?

Nel sesto e ultimo gruppo di domande, la Commissione si pone l’esigenza di rendere più trasparente la promozione dei prodotti assicurativi vita finanziari. Le imprese di assicurazione o gli intermediari che propongono polizze vita finanziarie (PRIPs) dovranno necessariamente garantire che il cliente riceva informazioni per quanto riguarda la remunerazione (rendendo evidente la differenza tra il premio versato e la parte realmente investita del premio). L’orientamento è quello di prevedere strutture di remunerazione che non dovranno avere un impatto rilevante sulla capacità degli intermediari di agire nel miglior interesse del cliente, strutturando la remunerazione in modo tale da evitare o gestire in modo efficace i conflitti di interesse che possono sorgere.

Domande: Quali sono le sfide concrete che pensi dovrebbero essere affrontate quando si elabora una nuova normativa sulla distribuzione delle PRIPs assicurazione? Quali sono le più importanti questioni pratiche da prendere in considerazione quando si applica il parametro di riferimento MiFID per la vendita di PRIPs?

Tutti gli interessati sono invitati dalla Commissione a rispondere alle domande poste nel documento di consultazione. In particolare c’è da aspettarsi che Le associazioni degli intermediari saranno particolarmente attive nel partecipare alla pubblica consultazione, così da risolvere a livello comunitario ciò che ha trovato mille difficoltà di soluzione in ambito nazionale. L’invito ad essere il più specifici possibile nelle risposte, illustrando le posizioni con esempi concreti e di individuare, ove possibile, la natura e la dimensione degli eventuali costi e dei benefici connessi; è certamente un occasione ghiotta per affrontare i nodi della Regolamentazione Isvap al Codice delle Assicurazioni e rappresentare in sede Ue le eccezionalità previste dall’Autority nostrana.

La pubblica consultazione si chiude il prossimo 31 gennaio 2011. Le risposte dovranno essere inviate a markt-h2@ec.europa.eu.

La direzione generale della Commissione europea ha organizzato un convegno pubblico per la presentazione della pubblica consultazione per la revisione della Direttiva sulla Mediazione Assicurativa, Venerdì 10 dicembre 2010, dalle 09:00 alle 18:00 a Bruxelles, in rue Froissart, ed alla presenza delle associazioni degli intermediari di assicurazione, imprese di assicurazione, Ceiops e associazioni dei consumatori.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 29 novembre 2010

Terminato il giro d'Italia, parte la protesta Sna















Newsletter Anno VIII - n°368 - 29 Novembre 2010



Cari Colleghi,
il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione con la tappa di Oristano chiude il giro d’Italia delle iniziative sindacali. Undici tappe sul territorio per stare vicino alla categoria non solo per illustrare le iniziative programmate, ma anche per ascoltare i suggerimenti proposti.

Mossi dalle comuni difficoltà che investono le imprese agenziali, gli agenti di assicurazione si sono stretti intorno al Sindacato Nazionale Agenti con evidente desiderio di ricercare nell’unità d’intenti una soluzione alle svariate problematiche di tenuta delle proprie imprese.

Uno dei dati più significativi è da registrarsi soprattutto nelle nuove adesioni perfezionate durante gli incontri. Una manifestazione di sostegno che porta in se l’orgoglio di appartenenza, e la voglia di rilanciare l’unità della categoria per la difesa del suo ruolo professionale nella società.

Nelle assemblee un nuovo clima di rivincita trovava il giusto spazio negli interventi che si sono susseguiti, non senza qualche nota critica. In questo contesto sono state sciorinate le iniziative che vedrà impegnata tutta la categoria agenziale a partire dal prossimo 2 dicembre.

Un articolato programma di dodici iniziative su tre livelli: interne, esterne, e irreversibili, è quanto è stato presentato; il tutto corroborato da un’attività di lobbying continua per sensibilizzare il mondo politico e sollecitare adeguati interventi legislativi.

Lo Sna c’è, ed è pronto ad affrontare la sfida si è detto. Consapevoli delle difficoltà e con rinnovato entusiasmo ci si appresta a manifestare in primis all’Ania la necessità di ridiscutere lo status dell’Agente di assicurazione. Status disegnato dal legislatore europeo prima e quello nazionale poi: Agente indipendente e plurimandatario, consigliere del cliente e partner dell’impresa che nell’innovazione orienta le proprie strategie di sviluppo.

Tutto è pronto. Si parte con una conferenza stampa indetta per giovedì 2 dicembre a Roma in Piazza Belli; l’appuntamento è al palazzo della Confcommercio al quale Sna aderisce fin dal 1990. Al cospetto delle autorità politiche e sociali saranno contestate le pesanti e crescenti ricadute sulle tariffe RC Auto e sul sistema sociale del Paese; l’aumento spropositato delle tariffe RC Auto; le azioni di disdetta di polizze assicurative e l’abbandono del territorio da parte di talune compagnie; l’incidenza dei fenomeni di frode e di speculazione; la mancata concorrenza del mercato assicurativo.

Alla conferenza stampa saranno presentate quindi le principali azioni sindacali a tutela dei consumatori e della professionalità agenziale. Hanno confermato la propria partecipazione:
Carlo SANGALLI, Presidente CONFCOMMERCIO
Giovanni METTI, Presidente Nazionale SNA
Angelo GREGORIO, Coordinatore Azioni Sindacali SNA
Carlo PILERI, Segretario Nazionale ADOC
Fabrizio PREMUTI, Esperto Assicurazioni ADICONSUM
Mauro NOVELLI, Segretario Nazionale ADUSBEF
Paolo MARTINELLO, Presidente ALTROCONSUMO
Francesco AVALLONE, Vice Presidente Naz.le FEDERCONSUMATORI
Antonio LONGO, Presidente MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 15 novembre 2010

Altroconsumo mette a nudo una consulenza bancaria discutibile











Newsletter Anno VIII - n°367 - 15 Novembre 2010


Cari Colleghi,
il conflitto di interessi in banca è stato messo a nudo nell’inchiesta pubblicata da Altroconsumo questo mese. Armati di telecamera nascosta sono stati visitati 80 sportelli bancari di Milano Roma e Torino, e le sorprese non sono mancate. Nessuna intervista preventiva per capire le esigenze, nessuna domanda per valutare il livello di conoscenza dei prodotti finanziari, consigli alla cieca, questo è il disarmante esito dell’indagine.

Otto banche su dieci non hanno consegnato il prospetto informativo, obbligatorio per legge sui prodotti di investimento proposti, in barba alla nuova Mifid in vigore da tre anni. L'Unione Europea ha emanato la Direttiva con l’intento di rafforzare la tutela degli investitori, aumentare la trasparenza degli strumenti finanziari, la concorrenza e l'efficienza dei mercati dei capitali: Obiettivo mancato a guardare i dati dell’inchiesta.

Altroconsumo nel mese di luglio, vestiti i panni di 4 risparmiatori con profili molto diversi tra loro per obiettivi di investimento, orizzonti temporali e livelli di rischio, ognuno si è presentato presso 20 agenzie bancarie con lo scopo di ottenere una consulenza di come investire i propri risparmi.

In un caso si voleva investire 20.000 euro, senza rischiare e con il desiderio di riprendere possesso del capitale nell’arco di 18 mesi. Nelle 20 banche visitate a Milano sono stati consigliati 26 prodotti, ma solo 3 erano adatti al profilo dell’investitore, hanno proposto obbligazioni bancarie e polizze vita non adatte. Ma il vero problema sta soprattutto nell’assenza di una valutazione dell’adeguatezza e dell’appropriatezza del prodotto proposto rispetto alle esigenze del cliente. Senza considerare che in troppi casi non è stata consegnata la prescritta documentazione; prospetti informativi fondamentali per far comprendere il grado di rischio e l’orizzonte temporale, in particolare nell’offerta di prodotti strutturati.

Ma anche consigli di investimento divergenti dalle esigenze del cliente, con larga offerta di polizze di bancassicurazione e di titoli obbligazionari emessi dalla stessa banca: significativi del conflitto di interessi al quale sono sottoposti gli addetti alla consulenza. Così la Mifid in vigore dal 2007 in tutti gli Stati dell'Unione Europea è superata dalla prassi consolidata, e addio tutela degli investitori. Dimenticate le regole generali per la gestione dei conflitti d'interesse si fa strada la logica dei premi per il personale al raggiungimento dei budget. Una pratica che fa emergere tutti i limiti di un sistema premiante per il piazzista, piuttosto che per il consulente.

Torna facile la memorabile la frase del presidente dell’Ina Antonio Longo, rivolta all’allora presidente dell’Abi: “ognuno faccia bene il proprio mestiere”.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 8 novembre 2010

Il critico combined ratio 2009 non frena i compensi dei manager




















Newsletter Anno VIII - n°366 - 08 Novembre 2010



Cari Colleghi,
la misura di redditività utilizzata da una compagnia di assicurazioni, indicatore della buona amministrazione del business assicurativo, è data dal valore del combined ratioQuesto nelle compagnie di assicurazione è una percentuale che fotografa esattamente l’andamento dell’azienda, perché non include i redditi degli investimenti e quindi comprende solo il profitto conseguente le attività gestionali tecniche.

Un rapporto inferiore al 100% indica che la società sta facendo profitti, mentre un rapporto superiore al 100% significa che la gestione così detta tecnica è compromessa da conti non in equilibrio. In ogni caso, va tenuto in considerazione che un combined ratio al di sopra del 100%, non sempre significa che una società non realizzerà comunque un profitto, questo perché il rapporto non include i proventi ricavati dalla gestione degli investimenti.

Dando un’occhiata ai rapporti dei combined ratio 2009 delle prime 50 imprese di assicurazione italiane pubblicato nell’Atlante delle assicurazioni (pagina 22), in edicola abbinato a Italia Oggi o MF, c’è davvero da restare più che perplessi, giacché solo in 4 casi su 50 possiamo leggere un valore di combined ratio sotto quota 100%.

La palma d’oro spetta a Duomo Unione che registra un rapporto pari a 90,9, a seguire Ergo assicurazioni (94,1) Eurizon Tutela e Cardif assicurazioni (96,2), mentre per tutte le altre 46 imprese di assicurazione il valore di combined ratio supera largamente il 100%. I peggiori valori di combined ratio sono senza dubbio quelli di Popolare Vita e Zurich life, rispettivamente 791,7 e 513,1; mentre la media farebbe impallidire pure l’investitore più sprovveduto.



Valori di combined ratio non giustificati - come sostenuto - dalla crescita dei sinistri; motivi che vanno ricercati altrove, giacché ad esempio, il più discusso loss ratio (rapporto sinistri a premi) del ramo Rcauto, si è attestato nel 2009 ad un valore prossimo al 89%, ed in più non si possono portare in causa le spese di intermediazione delle agenzie di assicurazione, scese ai minimi storici, come ben conosciuto dagli Agenti, che hanno certamente mal digerito la lettura delle pagine dell’Atlante delle assicurazioni dedicate ai compensi, stipendi, benefit e bonus, erogati ai manager delle imprese di assicurazione.

In testa alla particolare classifica svettano i manager delle assicurazioni Generali (combined ratio 112,9), Antoine Bernheim, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot hanno ricevuto nel 2009 rispettivamente 5.084.597 euro, 3.722.462 euro, 2.931.923 euro; seguiti a breve distanza da Fausto Marchionni, (Fondiaria-Sai e Milano) che ha percepito la modesta cifra di 3.656.569 euro, nonostante la gestione non certo brillante (combined ratio 116,5 Fondiaria-Sai - 109,1 Milano).

Il contrasto con la situazione delle imprese agenziali si fa marcato, infatti da tempo le rappresentanze della categoria hanno sollecitato le imprese, riunite nell’Ania, per aprire un dialogo sul futuro della distribuzione assicurativa e per individuare soluzioni condivise. Appelli rimasti senza risposta.

Così il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione ha deciso di alzare i toni della protesta con un programma di azioni sindacali che coinvolgerà l’intera categoria. Il Presidente nazionale Sna, Giovanni Metti, e il Presidente del Comitato dei Gaa Sna, Roberto Salvi, hanno iniziato da Foggia un giro d’Italia per condividere un percorso articolato di iniziative che puntano ad una sollecita soluzione delle rivendicazioni dell’Associazione agenti.

Gli appuntamenti Sna sul territorio:
08 Novembre FOGGIA - Palazzo Dogana sala del Tribunale, P.zza XX Settembre 20 - Tel.0881/7911
09 Novembre NAPOLI - Hotel Royal Continental, Via Partenope 38/44 - Tel. 081/7644621
10 Novembre ROMA - Coutryard by Marriott, Via Portuense 2470 (vic.Fiumicino) - Tel. 06/99935854
11 Novembre FIRENZE - Hotel Londra, Via J. Da Diacceto 16/20 - Tel. 055/27390
15 Novembre BOLOGNA - Boscolo Tower, Viale Lenin 43 - Tel. 051/76005555
16 Novembre TORINO - Centro Congressi Lingotto sala Londra, Via Nizza 280 - Tel. 011/6311702
17 Novembre MILANO - Unioncamere sala Orlando, C.so Venezia 47 - Tel. 02/7750455
18 Novembre BRESCIA - Sede CCIAA sala Ridotto, Via Einaudi 23 - Tel. 030/37251
19 Novembre VENEZIA - Laguna Palace, Viale Ancona 2 - Tel. 041/8296111
24 Novembre PALERMO - CCIAA sala Terrasi, Via Emerico Amari 11 - Tel. 091/6050111
25 Novembre DONIGALA FENUGHEDDU (OR), Centro Congressi Rimedio, Via Oristano 8 - Tel.0783/33076
Orario incontri: dalle ore 14,30.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 25 ottobre 2010

Libretto rosso Quattroruote mette in evidenza rincari paurosi










Newsletter Anno VIII - n°365 - 25 Ottobre 2010



Cari Colleghi,
in allegato al mensile Quattroruote di novembre, il libretto rosso delle assicurazioni auto, una raccolta di tariffe ragionata che mette a nudo una situazione complessa soprattutto al sud.

Confrontate 19.000 tariffe auto ed un risultato complessivo che si conclude con una crescita media del 25% dei premi assicurativi rispetto al 2009. Questo il dato medio. Analizzando la crescita dei premi delle compagnie dirette rispetto alle tradizionali si scorge una grossa divergenza nella politica dei prezzi: l’aumento medio delle compagnie tradizionali, che si avvalgono delle reti di intermediari professionali, infatti è cresciuto fino al 28,7%; mentre per le compagnie dirette, che operano via internet o al telefono, l’aumento medio si ferma al 17,3%. Aumenti che secondo l’autorevole mensile non sono certo giustificati dal maggiore massimale di garanzia previsto dalla nuova normativa di origine europea.

Ma per gli automobilisti residenti al sud la situazione dei premi è ancora più grave, nel capoluogo partenopeo è stato registrato un aumento anche del 170% in un solo anno per un giovane di 24 anni; La punta tariffaria più elevata è quella di 6.138 euro, richiesta per un anno di assicurazione. Tra le province con i maggiori incrementi ci sono anche Roma, Pistoia e Genova, e se prima a fare le spese con tariffe salate c’erano solo i diciottenni neopatentati, oggi il gruppo dei tartassati si allarga fino anche ai ventottenni.

Ma questa impennata dei prezzi non è l’unica iniziativa delle imprese assicuratrici: disdette massive dei contratti è quanto deciso ad esempio dall’Ina Assitalia del gruppo Generali; altre imprese hanno semplicemente chiuso baracca e burattini. Chiusi centri di liquidazione danni e Agenzie, le imprese rinunciano al loro ruolo sociale al sud per dedicarsi a territori più redditizi.

Di mutualità neanche a parlarne. A farne le spese oltre i consumatori anche gli Agenti professionisti che si trovano tra le mani un pugno di mosche. Neanche l’ombra di mandati integrativi per applicare la legge 40 Bersani sul plurimandato, mentre si moltiplicano i casi di liberalizzazione forzata di interi portafogli, con la conseguente impossibilità a trovare collocazione, ma anche revoche del mandato agenziale immotivate stanno diventando ordinaria amministrazione.

Il Sindacato Nazionale Agenti intende reagire a questi comportamenti. In programma un giro d’italia che partirà da Bari il prossimo 8 novembre e terminerà a Oristano il 25, per illustrare le iniziative a supporto e a sostegno delle rivendicazioni sindacali.


Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 11 ottobre 2010

Bancassicurazione e Mutui alla resa dei conti








Newsletter Anno VIII - n°364 - 11 Ottobre 2010



Cari Colleghi,
è attesa per mercoledì 13 ottobre la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che dovrà decidere in merito al ricorso presentato da Abi, Assofin e altre società finanziarie contro il Regolamento 35 emanato dall’Isvap lo scorso mese di maggio.

Nonostante le svariate pressioni e le attività di lobbying per frenare l’Isvap sul provvedimento che avrà effetto dal 1 dicembre prossimo, sembra che la tutela dei consumatori abbia prevalso, e sarà il Tar ad emettere la decisione.

In discussione ci sono oltre 1 miliardo di commissioni annue pagate dai clienti che insieme all’attivazione di un mutuo sono gentilmente invitati alla stipula di garanzie assicurative di cui beneficiario è il medesimo istituto finanziatore e intermediario allo stesso momento. Una pratica andata avanti per decenni e che ha fruttato miliardi di euro al sistema della bancassicurazione.

Alta tensione a Palazzo Altieri, sede Romana dell’Associazione Bancaria Italiana. Il giro d’affari è molto elevato, per le banche si traduce in commissioni annue che potrebbero diventare solo un ricordo. L'Autorità di Vigilanza sulle Assicurazioni sembra tranquilla delle sue ragioni, ma i ricorrenti tentano la carta delle obiezioni procedurali, mettendo in evidenza che l’articolo 52, quello che ha introdotto il divieto di intermediazione, costituisce una innovazione rispetto a quanto posto in pubblica consultazione.

Ma le ragioni dell’Istituto sul conflitto di interessi sono giustificate dagli imponenti costi al quale sono sottoposti i sottoscrittori dei mutui. Le commissioni elevatissime, al quale sono costretti i mutuatari arrivano anche a costare fino all'80% del premio versato, e non sono certo giustificate dal servizio offerto al cliente, afferma Flavia Mazzarella, Vice Direttore Generale Isvap. L’Istituto ha anche accertato che paradossalmente, le polizze collettive, usate dalle banche, costano di più di quelle individuali. È quanto rilevato dall’Istituto sulle polizze temporanee caso morte che vengono richieste quando si sottoscrive un prestito o un mutuo. Le banche trattengono in media provvigioni del 49%. In uno dei casi rilevati, per un mutuo di 200mila euro, è stato chiesto un premio di 8.660 euro di cui 4.330 erano provvigioni. E nel caso di un prestito di 30 mila euro la polizza è costata 800 euro ma 660, ovvero l'83%, erano solo commissioni. Non ci sono ragioni che possano giustificare questi caricamenti, prosegue Mazzarella.

Ora spetta al Tar pronunciarsi. Gli Agenti di assicurazione, sempre al fianco dei propri clienti consumatori, si augurano che la decisione non sia dettata da cavilli burocratici ma orientata alla preminente tutela dei cittadini.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 27 settembre 2010

VII edizione del Forum della Distribuzione Assicurativa, Milano 6 e 7 Ottobre 2010






Newsletter Anno VIII - n°363 - 27 Settembre 2010



Cari Colleghi,
il rapporto tra assicurazione e territorio è il tema dell'edizione 2010 del Forum della Distribuzione Assicurativa, in programma il 6 e 7 ottobre a Milano.

L’evento curato da Mario Salvatori -Cardi editore- con il sostegno di Sna, Uea, Unapass, Aiba, Acb, costituisce un momento d’incontro e di riflessione sul mondo dell’intermediazione che cambia. Strategie, Prodotti e strumenti operativi di business per gli intermediari si incontrano nelle conferenze e negli spazi espositivi del Palazzo delle Stelline di corso Magenta 61, Milano.

Il titolo "L'Assicurazione del Territorio: proposte e soluzioni per la crescita di Compagnie e Intermediari" sarà sviluppato nelle due giornate dedicate agli intermediari assicurativi. Alla ricerca dei diversi mercati nei quali Agenti e Broker possono incrementare la loro attività, conquistando quegli spazi di maggiore redditività che oggi è indispensabile ricercare, con il contributo della legge 40 che ha introdotto l’opportunità di operare in plurimandato.

Il Forum giunto alla VII edizione, sarà animato da numerose tavole rotonde con i rappresentanti dei consumatori, con esperti del settore, con rappresentanti delle associazioni di categoria e dei diversi Gruppi Agenti.

Indirizzato a tutti gli intermediari, agenti e broker, le giornate costituiranno momenti di cultura assicurativa; e per chi supererà il test finale a norma Isvap, sono previsti crediti formativi validi per l’aggiornamento professionale 2010.

Al convegno incontreremo tra gli altri:
- Alessandro Lazzaro, presidente Gruppo Agenti AXA;
- Angelo Pasquarella, direttore generale IRSA;
- Antonia Boccadoro, responsabile vigilanza intermediari Isvap;
- Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva;
- Carlo Galantini, avvocato consulente legale Acb;
- Claudia Bortolani, avvocato Legal Grounds;
- Claudio Demozzi, Esecutivo Nazionale - Area formazione Sna;
- Danilo Ariagno, responsabile formazione Aiba;
- Elio Pugliese, presidente Uea;
- Fabrizio Callarà, amministratore unico Aec - Lloyd's broker;
- Francesca Breda, responsabile unità agenzie di Arag Assicurazioni;
- Francesco Merzari, amministratore delegato SIA informatica;
- Francesco Paparella, presidente Aiba;
- Franco Barbieri, consigliere Uea
- Gabriele Milesi, direttore centrale April Italia;
- Giovanni Grava, amministratore delegato Tutela Legale Spa;
- Giovanni Metti, presidente Sindacato Nazionale Agenti Sna;
- Girolamo Chiaramonte, responsabile marketing April Italia;
- Giuseppe Turchetti, professore di economia e gestione imprese;
- Luigi Viganotti, presidente Acb;
- Maria Rosa Alaggio, direttore del mensile Assicura;
- Marisa Abbati, vice presidente di Acb;
- Massimo Congiu, presidente Unapass;
- Massimo Falcioni, direttore centrale Euler Hermes SIAC – Allianz;
- Massimo Pesci, responsabile marketing di AGIRE;
- Maurizio Hazan, avvocato, Studio Legale Taurini e Hazan Milano;
- Paolo Iurasek, vice presidente Unapass;
- Paolo Rubini, presidente ANRA;
- Roberto Cecchini, presidente Gruppi Agenti Milano Assicurazioni;
- Rocco Luigi Matarazzo, direttore commerciale Arag;
- Salvatore Palma, presidente Gruppo Agenti Duomo;
- Stefano Buraglio, direttore generale Tutela Legale SpA;
- Umberto Genovese, Professore Medicina Legale e Assicurazioni;
- Vincenzo Cirasola, presidente Gruppo Agenti Generali.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 20 settembre 2010

Cattolica revoca ad nutum Demozzi. Sna: ora il vaso è colmo









Newsletter Anno VIII - n°362 - 20 Settembre 2010



Cari Colleghi,
revoche eccellenti hanno turbato la pausa estiva: Maurizio Pacchioni, presidente del Gaa Aurora, Gianfranco Panzeri presidente del Gaa Piemontese-Italiana, Claudio Demozzi esponente dell’Esecutivo Nazionale Sna, sono stati tutti colpiti da provvedimenti che il Sindacato Nazionale Agenti non ha esitato a definire antisindacali.

L’ultima in ordine di tempo è la revoca del mandato vita affidato a Claudio Demozzi dalla Cattolica assicurazioni nel 1995. Una revoca ad nutum, ovvero priva di motivazione, recapitata mezzo fax, senza nemmeno preservare la forma della riservatezza che una comunicazione di quella natura imponeva.

Ma le buone maniere non sono il solo motivo di doglianza, giacché Demozzi, operando per Cattolica in regime di plurimandatario nel solo ramo vita, mantiene ottimi livelli produttivi ed il portafoglio amministrato non risente certo delle problematiche dei rami danni. E non poteva essere avanzato il pretesto del rapporto tecnico negativo, utilizzato nel caso dell’estromissione di Pacchioni dalla rete Ugf Aurora. E allora, cosa nasconde questa revoca? Sicuramente non problemi di carattere gestionale, visto che a Demozzi non è mai stato mosso alcun rilievo tecnico, gestionale o amministrativo per ritardi nelle rimesse dei premi, errori contabili o altro. Giovanni Metti - Presidente Nazionale Sna - in proposito ha una chiara opinione: “si vuole indebolire le rappresentanze degli agenti”; è noto che Claudio Demozzi opera in regime di plurimandatario, e da anni svolge un’intensa opera di sensibilizzazione a favore della vendita plurimarca, che il Sindacato considera fondamentale nel processo di conquista dell’indipendenza professionale e imprenditoriale degli agenti dalle compagnie. “È pertanto evidente - aggiunge ancora Metti - la natura antisindacale della revoca”.

Per Metti, il vaso è colmo: “Non accetteremo altre provocazioni come quelle messe in atto dalle compagnie negli ultimi mesi” - ha dichiarato. Allertando i Presidenti Provinciali Sna su prossime manifestazioni di protesta da compiere presso la sede di Cattolica assicurazioni di Verona e presso la sede dell’Ania a Roma. Nel mentre, secondo indiscrezioni, la Direzione Commerciale di Cattolica sembrerebbe ritornare sui suoi passi, e prossima ad annullare il provvedimento di revoca.

Se questa notizia fosse confermata dai fatti, si tratterebbe di una vittoria storica della categoria e del Sindacato Nazionale Agenti. Un concreto risultato, conseguente alla decisa presa di posizione, contro l’atteggiamento inaccettabile delle imprese, definito dai più radicali “un clima da strategia della tensione”. Ma la reazione della categoria agenziale non tarderà ad arrivare considerato quanto ha affermato Metti: “lo Sna non resterà a guardare e metterà in atto una serie di iniziative destinate a tutelare tutti gli agenti”. Le imprese, hanno infiammato gli animi della categoria agenziale che ora si appresta a rispondere con un crescendo di iniziative sindacali.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 13 settembre 2010

Fallisce compagnia online e Sna lancia campagna immagine












Newsletter Anno VIII - n°361 - 13 Settembre 2010



Cari Colleghi,
chiude i battenti la International Insurance Corporation (IIC) NV, l’assicuratore online con sede ad Amsterdam e operante in Olanda, Francia, Spagna e Germania con i marchi “Ineas” e “Lady Car online”.

Conformemente alla legge sulla vigilanza finanziaria dei Paesi Bassi, il tribunale distrettuale di Amsterdam ha deciso di ridurre il periodo di validità dei contratti di assicurazione conclusi da IIC, disponendo l’interruzione del rapporto assicurativo di tutte le polizze a decorrere dalla mezzanotte del 31 agosto 2010. La Corte ha segnalato che International Insurance Corporation (IIC) NV non rispondeva alle esigenze legali di solvibilità e che le sue liquidità erano insufficienti alla prosecuzione dell’attività. Così ha deciso di avviare le procedure di liquidazione, interrompere le coperture assicurative in corso e avvisare tutti gli assicurati sulla necessità di stipulare un nuovo contratto di assicurazione a far data dal 1 settembre 2010.

Per i clienti IIC, assicurati nei siti internet Ineas e Lady car online, si tratta di una doccia fredda; infatti la loro scelta di rivolgersi ad un operatore online con il desiderio di risparmiare si è rivelata tutt’altro che economicamente vantaggiosa. Nate nel 1997, Ineas e Lady car online erano compagnie dirette IIC che hanno mirato ad una gestione a basso costo operando per il 100 per cento su internet; ma tutto ciò non ha evitato la sua messa in liquidazione dopo poco più di 10 anni di attività.

Il fallimento di IIC mette in evidenza la necessità di porre particolare attenzione alla solvibilità delle società di assicurazione così dette dirette: operanti su internet o al telefono. Da sempre il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione chiede spiegazioni su come si possano sostenere a lungo proposte di assicurazione scontate fino anche del 50 per cento, che condizionano indubbiamente l’andamento del rapporto sinistri premi d’impresa. Infatti questi sconti non sono giustificati dall’assenza di costi provvigionali, giacché questi incidono sul premio meno dell’8 per cento. La categoria agenziale lamenta quindi una forma di concorrenza sleale messa in atto dalle dirette appartenenti ai medesimi gruppi assicurativi, che inducendo i migliori clienti ad abbandonare l’intermediazione professionale, producono una forte contrazione nei ricavi dell’agenzia e dell’impresa.

Recentemente l’amministratore di Delegato e Direttore Generale Genertel, Davide Passero, in occasione di un convegno pubblico di settore, ha ammesso «Non è vero che abbiamo costi di distribuzione più bassi degli altri». E c’è da crederci considerati gli ingenti investimenti pubblicitari.

Per tutta risposta il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione lancia una campagna di valorizzazione dell’immagine. Un manifesto avrà il compito di portare all’attenzione del consumatore la necessaria assistenza dell’Agente per orientare il cliente nella scelta consapevole della sua assicurazione. “Assicurati di essere assicurato” è lo slogan che campeggerà in tutto il territorio nazionale. I personaggi del manifesto, con il palmo della mano verso l’alto e il braccio disteso verso il logo Sna, propongono una soluzione agevole e a portata di mano. La scritta “L’Agente Sna è dalla tua parte” valorizza inoltre il rapporto personale con l’operatore di prossimità, sempre al fianco del cliente nelle sue scelte pre e post contrattuali. Più sotto una coccarda, simbolo della qualità, intende fornire una sorta di garanzia sindacale all’operato degli agenti iscritti. Una iniziativa dal chiaro messaggio che intende rispondere alle imprese ed alle loro manovre di emarginazione degli agenti dal mercato assicurativo Rcauto.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas
Tel 333 522 70 70

lunedì 2 agosto 2010

Revova ad nutum per il Presidente del Gaa Ugf-Aurora Maurizio Pacchioni

Newsletter Anno VIII - n°359 - 02 Agosto 2010



Cari Colleghi,
Ugf assicurazioni lo scorso 28 luglio notifica la revoca del mandato agenziale a Maurizio Pacchioni, agente di Sassuolo, già Presidente del Gruppo Agenti Aurora (Gaa) nonché Presidente del Comitato dei Gruppi aziendali agenti Sna.

È un comunicato del Gaa a diffonderne la notizia, precisando che la revoca dell’incarico è avvenuta ai sensi dell'art. 12, comma II, numero 1 dell'ANA 2003; ovvero, revoca ad nutum con indicazione dei motivi: andamento negativo del rapporto sinistri/premi dell’agenzia Ugf Aurora di Sassuolo.

Lo Sna, Sindacato Nazionale Agenti, appresa la notizia della revoca ad nutum notificata al collega Maurizio Pacchioni, oltre ad esprimere il proprio sdegno verso un provvedimento che considera d’inaudita gravità, antisindacale e ingiustificato, che colpisce un rappresentante della categoria impegnato nella tutela dei colleghi, ha chiesto un urgente intervento dell’Ania presso la sua associata per il ritiro tempestivo del provvedimento.

Il Presidente Sna, Giovanni Metti, ha immediatamente fissato per il prossimo 4 agosto una riunione urgente e straordinaria dell’Esecutivo Nazionale Sna e del Comitato dei Gaa, per deliberare le più opportune azioni sindacali a difesa di Maurizio Pacchioni. Sempre il giorno 4 a Sassuolo è stato convocato d’urgenza il Consiglio Direttivo del Gaa Aurora; mentre il giorno successivo, giovedì 5 Agosto, si terrà una “Conferenza Straordinaria” di tutti gli Agenti Ugf Aurora presso il Centro Congressi della Fiera di Bologna.

Fin qui la cronaca. Ma lo spazio alle riflessioni è d’obbligo, e per queste si propongono quelle di Angelo Gregorio, Componente l’Esecutivo Nazionale Sna, nell’articolo per il bimestrale l’Agente di assicurazione, scritto all’indomani dell’esito del lodo arbitrale che lo ha visto vittorioso (luglio 2009). I tre arbitri infatti si sono espressi unanimemente in suo favore, e l’impresa è stata condannata a pagare la somma aggiuntiva massima prevista.

“…Negli ultimi mesi e fino ad oggi (e purtroppo anche nel prossimo futuro), abbiamo assistito (ed assisteremo) ad una serie di azioni intimidatorie del “sistema compagnie” nei confronti delle rispettive reti agenziali; intimidazioni che vanno dai recessi ad nutum totalmente immotivati, alle revoche per “supposte” giuste cause, alle liberalizzazioni di portafogli imposte perentoriamente, pena la chiusura completa di innumerevoli sportelli agenziali, alle azioni di vario tipo volte a rendere impraticabile il plurimandato previsto dalla Legge Bersani.
In un contesto siffatto, le compagini agenziali Fata di Salerno ed Avellino non potevano che risultare insopportabili anche, ma non in termini secondari, in conseguenza della cospicua attività sindacale che svolgevano sia a livello locale che nazionale, sia nell’ambito dello Sna che del Gruppo Agenti Fata.
Allora è il caso di affermare, con reiterata forza e convinzione, che il “Caso Gregorio” è solo la punta dell’iceberg e che molto deve ancora affiorare in superficie.
Senza voler fare la “Cassandra” a tutti i costi, vedo maturi i tempi per un confronto serrato e duro con le nostre controparti, alle quali non può essere consentito di disattendere precisi obblighi contrattuali, muoversi con il garbo di un elefante in una cristalleria, adottare politiche industriali in totale dispregio dei conti economici delle reti agenziali e così via.
Io credo che ad un certo punto occorra chiamare le cose con il loro vero nome, senza infingimenti ed atteggiamenti diplomatici, ai quali raramente l’altra parte risponde con altrettanta diplomazia, né tantomeno con spirito costruttivo e di reciproco rispetto.
…Allora, torno a dire, il “Caso Gregorio”, che nel mio piccolo ha rappresentato un terremoto (per fortuna non seguito da uno tsunami), rischia di essere una goccia nel mare; può però rappresentare il punto di rottura dal quale ripartire con rinnovata lena e determinazione in difesa dei diritti dei più deboli (e purtroppo ce ne sono tanti, troppi) senza tuttavia indulgere in integralismi, anch’essi negativi.
Quello che sicuramente non possiamo fare, e che certamente lo Sna non farà, è far finta che nulla sia cambiato.
Sarebbe un errore gravissimo e dalle conseguenze non più riparabili.
Per finire, credo che la mia vicenda e quella dei miei colleghi, abbia dimostrato ancora una volta che, o si è forti al punto tale da potersi opporre alle angherie da soli (discorso puramente accademico), o si vince solo se si è uniti da comunità d’intenti e da convinzioni comuni sotto l’egida di un grande Sindacato.
Pertanto, oggi più di ieri, occorre riaffermare, senza “se” e senza “ma” l’unità imprescindibile del Sindacato per continuare in un percorso di tutela dei sacrosanti diritti dei nostri colleghi, senza dimenticare neanche per un istante che sarà un percorso irto di difficoltà ed ostacoli, perché si svilupperà in un contesto che fa fatica ad accettare la legittimità delle posizioni altrui.
Questo è l’unico messaggio forte che potremo inviare alle nostre controparti affinché si ritorni, in un clima sereno, ad un costruttivo dialogo nell’interesse di tutti: Agenti ed Imprese”. Angelo Gregorio.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 26 luglio 2010

Agenti contro Ania e Isvap, ultimo tentativo prima della rottura delle relazioni istituzionali













Newsletter Anno VIII - n°358 - 26 Luglio 2010



Cari Colleghi,
il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione (SNA) si prepara ad una fase di protesta per rivendicare con forza le ragioni della categoria agenziale. Il Presidente Metti in una accalorata missiva agli iscritti, respingendo le polemiche interne, anticipa quello che potrebbe rivelarsi un autunno caldo dell’attività sindacale, qualora le istanze degli Agenti non trovino adeguata accoglienza nelle controparti e nelle istituzioni.

Il clima è quello della giusta rivendicazione già delineatasi nel corso del Congresso Nazionale di Febbraio e poi ribadita durante il Comitato Centrale Sna di Salerno dello scorso mese di Aprile, che sarà ricordato come il Comitato Centrale dei tre basta! L’Esecutivo Nazionale, con senso di responsabilità, ancora una volta, intende percorrere tutte le strade del dialogo prima di impegnarsi in un braccio di ferro, e per questo attende l’esito di ulteriori incontri che si terranno nei prossimi giorni. Ma indietro non si torna.

Dall’Isvap, dovranno scaturire precisi impegni, perché senza indugi si individui la strada per arrivare a sciogliere i nodi creati da diverse norme regolamentari irragionevoli. Sull’altro versante, l’Ania sembra non curarsi della necessità di superare le proprie posizioni adottate all’indomani della promulgazione dei decreti Bersani: norme liberali necessarie al mercato assicurativo che hanno fatto venire meno l’esclusiva nei contratti agenziali e la durata poliennale delle polizze. Istituti obsoleti, che non si conciliavano con un mercato aperto e moderno, così come chiesto dal Parlamento europeo e atteso dai consumatori, tutto orientato verso l’adeguatezza e la trasparenza. Nonostante questa ventata europea, l’Ania si è chiusa a riccio e pretenderebbe di trasferire a livello aziendale le modifiche dell’Accordo Nazionale Agenti-Imprese, ignorando Sna e Unapass, naturali interlocutori di qualsiasi trattativa nell’ambito di accordi di primo grado, validi erga omnes.

Consapevole di una situazione fortemente compromessa dalla crisi della redditività ed in più gravata da dispendiosi quanto inutili adempimenti burocratici, l’Esecutivo Nazionale Sna, forte del mandato ricevuto, intende accelerare una nuova fase sindacale ed ha individuato una progressione di azioni di protesta, alternative allo sciopero nazionale, che, in caso di mancato accordo tra le parti, porteranno la categoria allo stato di agitazione e alla rottura delle relazioni industriali. Azioni che, condivise con gli organi di base Sna e auspicabilmente con l’Unapass e con i Gruppi aziendali agenti, mostreranno il volto energico di una categoria coesa, giunta a limite della sopportazione.

È chiaro che non è nelle intenzioni dello Sna aprire una stagione di protesta, ma questa non potrà essere evitata se il confronto istituzionale non approderà a risultati tangibili per la categoria degli Agenti di assicurazione italiani.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 12 luglio 2010

Diminuiscono i punti di contatto sinistri



Newsletter Anno VIII - n°357 -
12 Luglio 2010





Cari Colleghi,
l’Ania in assemblea a Roma presenta l’Assicurazione italiana 2009-2010, un esame sull’andamento del mercato assicurativo nostrano. Giovedì 8 luglio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente Ania, Fabio Cerchiai, ha svolto la consueta relazione alla presenza di Giancarlo Giannini presidente Isvap, del ministro Renato Brunetta in rappresentanza del Governo; una relazione che ha lasciato dell’amaro agli intermediari agenti. A loro sono riservate poche righe formali nella parte conclusiva, come si conviene nei rapporti di vicinato: “…facciamo sicuro affidamento sulla professionalità, sulla capacità delle nostre forze lavoro e delle nostre reti distributive, che costituiscono il più importante degli asset aziendali.”

Di reti proprietarie dunque si parla, anche in altro breve passaggio, ma questa volta con l’intento di richiedere la rimozione della norma che vieta l’esclusiva nei rapporti di agenzia: “…Confidiamo nell’impegno delle reti distributive, nella loro professionalità. Continueremo ad investire nelle nostre reti agenziali, convinti della loro centralità nel rapporto con gli assicurati. È un valore di mercato, meritevole di piena tutela, restituire alle imprese di assicurazione italiane la stessa ampia libertà di cui godono i concorrenti europei, consentendo ad esse di operare anche con mandati agenziali di esclusiva. Sono quindi da rimuovere i vincoli introdotti in materia dal precedente Governo con norme inopportune, controproducenti e antieuropee.”

Questi i due passaggi dedicati all’intermediazione agenziale. Praticamente il nulla. Il resto una sequela di richieste tendenti a favorire l’industria assicurativa, soprattutto nell’ambito della liquidazione dei sinistri Rcauto. Neanche un cenno alla campagna di sensibilizzazione lanciata dallo Sna in Puglia per arginare le sospette esagerazioni dolose del danno alla persona. Niente sui tavoli tecnici di confronto annunciati dallo Sna in relazione a singoli aspetti dell’Accordo Nazionale 2003. Per gli Agenti che amministrano oltre l’84% del mercato assicurativo danni e oltre il 90% del ramo auto, una relazione veramente deludente.

L’Ania oltre che richiedere al Governo l’annullamento della possibilità di operare in plurimandato per le reti agenziali, e la rinuncia all’emendamento sulla tassazione delle variazioni delle riserve dei rami vita, ha puntato il dito sulla dinamica dei sinistri nel meridione del Paese, come era normale attendersi. Peccato che questo sia anche il risultato dell’abbandono dei territori progressivamente messo in atto dalle imprese.


È fin troppo evidente il nesso con il ritiro del presidio nella liquidazione dei sinistri. Secondo gli stessi dati forniti dall’Ania infatti, i punti di contatto sinistri nel meridione, in un solo anno, sono scesi dai 693 del 2007 a 597 nel 2008 (-96) con conseguente crescita del carico di lavoro per punto di contatto. Proprio li dove sarebbe necessaria una maggiore presenza di contrasto. Tanto da far nascere a qualcuno il commento con un antico proverbio: “chi è causa del suo mal, pianga se stesso.”

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 5 luglio 2010

Anche i carrozzieri desiderano mantenere lo status di imprenditori indipendenti









Newsletter Anno VIII - n°356 - 05 Luglio 2010










Cari Colleghi,
Confartigianato Marche sul sentiero di guerra, denuncia le convenzioni assicurative proposte dalle compagnie assicurative: “una condizione di abuso della posizione dominante e di distorsione della libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione anche a danno dell’utente”.

Sotto processo le nuove polizze di assicurazione che impongono al cliente di sottoporre a riparazione il veicolo accidentato esclusivamente presso le carrozzerie convenzionate dalla compagnia di assicurazione.

Secondo l’associazione degli autoriparatori “le clausole imposte loro dalle assicurazioni non sono in grado si salvaguardare la riparazione a regola d’arte se la riparazione del danno è deciso dall’assicurazione. Ma vi è più che le tariffe orarie proposte dalle compagnie sono inadeguate per colmare i servizi accessori richiesti dalle stesse imprese. Infatti al carrozziere convenzionato sono richiesti oltre la riparazione anche l’accertamento del danno e della responsabilità; prestazioni supplementari gratuite come auto sostitutiva e soccorso stradale; approvvigionamento dei ricambi attraverso un canale unico indicato dalla compagnia; obbligo di riparazione prioritaria; nonché le modalità di riparazione scelte dall’assicurazione e non dall’autoriparatore”.

La riparazione in forma specifica si fa strada sulle nuove polizze soprattutto grazie all’indennizzo diretto, l’assicurazione propone al cliente un piccolo sconto - dal 3 al 5 per cento - a fronte dell’impegno di riparare il veicolo presso la carrozzeria convenzionata. Il fatto di per se vuole dire molto; evidentemente il risparmio delle compagnie per mezzo della riparazione in forma specifica equivale a percentuali ben superiori. Ma i carrozzieri non ci stanno e si mobilitano per difendere la propria indipendenza professionale. Ad Ancona si è tenuto lo scorso 3 luglio un convegno dall’eloquente titolo “Manteniamo il nostro status di imprenditori indipendenti”, organizzato da Confartigianato Imprese Marche.

L’indipendenza professionale è l’argomento centrale dei professionisti della riparazione, così come lo è per l’intermediazione assicurativa agenziale: l’esercizio fondato sulla libertà che costituisce irrinunciabile diritto, nell’interesse del proprio cliente; l’esercizio ispirato a valori etici fondamentali che non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura.

Lo sanno bene oltre il 20% degli agenti di assicurazione che, svincolati per legge dal mandato unico, hanno intrapreso la strada del plurimandato per difendere gli interessi dei propri clienti. Ed è in particolari momenti, come quello attuale, che meglio si apprezza la scelta dell’indipendenza. La tensione sui prezzi praticati dalle imprese di assicurazione e le progressive limitazioni delle garanzie prestate adombra le prospettive dell’agente monomarca, che tra l’altro si deve confrontare con un mercato sempre più attento anche al singolo euro. Non è un caso che l’accresciuta mobilità diviene fattore di successo per coloro i quali sono in grado di soddisfare più esigenze, e per converso, causa di sofferenza per chi non ha nel suo scafale altra scelta da offrire.

Indipendenza professionale dunque, per salvaguardare il proprio status, e nel rispetto del cliente.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 28 giugno 2010

Aumenta il valore del danno biologico da circolazione stradale





Newsletter Anno VIII - n°355 - 28 Giugno 2010



Cari Colleghi,
aumenta il valore dei risarcimenti conseguenti le lesioni da incidente stradale. Lo ha disposto con apposito decreto il Ministro dello Sviluppo Economico, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 137 il 15 giugno 2010.

Il risarcimento del danno biologico per lesioni di lieve entità, derivanti da sinistri conseguenti la circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, è effettuato secondo i criteri e le misure previste dall’articolo 139 del D.Lgs 209/2005 - Codice delle assicurazioni private - e aggiornato in misura corrispondente alla variazione dell'Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati accertata dall'Istat.

Per i postumi permanenti da lesioni pari o inferiori al nove per cento - le così dette microinvalidità - il risarcimento è riconosciuto con un importo proporzionale in relazione ad ogni punto percentuale di invalidità e ridotto in relazione all'età. Il decreto del MiSE prevede l’innalzamento a 739,81 euro del valore del primo punto percentuale di Invalidità permanente accertato (era di 728,16 euro). Per il danno biologico temporaneo, la diaria è aggiornata al valore di 43,16 euro per ogni giorno di Inabilità assoluta - precedentemente era pari a 42,48 euro - ma nel caso di inabilità temporanea inferiore al cento per cento, la liquidazione avviene in misura corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno.

I nuovi valori di risarcimento sono applicabili a decorrere dal mese di Aprile 2010 per i risarcimenti previsti dal D.Lgs. 209/2005 riguardanti il danno biologico; intendendosi tale, la lesione temporanea o permanente all'integrità psico-fisica della persona con un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito. Fermo restando che l'ammontare del danno biologico può essere aumentato dal giudice - in misura non superiore ad un quinto - valutate le condizioni soggettive del danneggiato.

Gli importi sono stati adeguati con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, in misura corrispondente alla variazione dell'Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati rilevata dall’Istat annualmente nel mese di aprile; l'incremento rilevato nel 2010 è del 1,6%.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

martedì 25 maggio 2010

L'Antitrust fa sul serio, aperta indagine sulla Rcauto












Newsletter Anno VIII - n°354 - 24 Maggio 2010



Cari Colleghi,
l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), avvia un’indagine sui prezzi delle assicurazioni auto obbligatorie.

La notizia di un intervento dell’AGCM non è inaspettata. Da tempo le associazioni consumeristiche denunciano gli esagerati aumenti della Rcauto. I premi assicurativi sempre più salati, soprattutto per alcune aree del paese, stanno mettendo in difficoltà le famiglie, ed a rischio la possibilità stessa di poter coprire il rischio per molte di queste. Ma l’autorità intende fare chiarezza, decisa a comprendere quali siano i motivi di una crescita delle tariffe medie di circa il 15%, con punte di oltre il 30%, registrata nell’ultimo anno; e questo nonostante i numerosi interventi legislativi e regolatori degli ultimi cinque anni, tutti finalizzati a rendere il comparto più competitivo.

L’Autorità guidata da Antonio Catricalà sembra fare molto sul serio, considerato che desidera analizzare l’andamento dei prezzi effettivi e dei costi del settore, ed in particolare la procedura di risarcimento diretto che dopo tre anni di applicazione non ha portato l’attesa riduzione. Andando ad ipotizzare introduzione di correttivi per rimuovere tutti gli eventuali ostacoli che impediscono la piena concorrenza. Ma saranno sotto osservazione anche le diverse politiche di controllo dei costi dei risarcimenti adottate dalle compagnie, le politiche commerciali effettuate in termini di ristrutturazione dei portafogli clienti, le aree del territorio nazionale coperte, tipologie di veicoli assicurati e rischi assunti, ed i conseguenti effetti sulla domanda e sul confronto competitivo dell’offerta.

Da parte sua l’Ania nega che ci sia un’emergenza Rcauto, ed accusa l’ex Ministro delle Attività Produttive, Pierluigi Bersani, di aver introdotto norme che hanno prodotto la crescita dei costi. Il Presidente dell’Associazione dell’industria assicurativa, Fabio Cerchiai, ha anche puntato l’indice verso il Tribunale di Milano che ha adottato nuove tabelle di risarcimento per le grandi invalidità, poi fatte proprie da molte altre sedi giudiziarie. Mentre il provvedimento parlamentare che ne avrebbe dovuto regolamentare la materia è rimasto fermo, così come si è fermata la proposta dell’agenzia antifrode.

L’Isvap dal canto suo, ha criticato la politica dei rincari adottata dalle compagnie, ed ha avviato una propria specifica indagine sulla consistenza ed efficienza delle strutture liquidative delle imprese; considerate la principale leva di controllo diretto dei costi e dei prezzi praticati. Gli esiti dell’indagine e le iniziative d’intervento correttivo sono al vaglio dell’Autorità di Vigilanza, e si presume che saranno rese pubbliche in occasione della consueta relazione annuale prevista il prossimo 8 giugno.

La Rcauto è sempre stata caratterizzata dalle polemiche. E le politiche industriali altalenanti, messe in atto dalle imprese, non hanno fornito elementi di stabilità. In differenti periodi storici l’assicurazione obbligatoria degli automobilisti è stata trattata da cenerentola, per poi essere promossa a ramo di primaria importanza strategica. Le imprese hanno fatto susseguire politiche commerciali a volte disinteressate ed altre volte aggressive. E la distribuzione professionale agenziale ben poco o niente ha potuto fare, privata della possibilità pratica di poter fare veramente la differenza con la propria consulenza professionale. Rinchiuse in rapporto monomandatario, per mancanza di disponibilità delle imprese al rilascio di mandati integrativi, le agenzie non sono in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di maggiore concorrenza, sottratte della opportunità competitiva aperta dalle Leggi 248/2006 e 40/2007, le famose Leggi Bersani.

L’Unica concorrenza che conoscono le agenzie è quella delle compagnie dirette, Attaccate quotidianamente da campagne stampa, pure discutibili, le agenzie soffrono la persistente perdita di quote di mercato, e si badi bene che queste iniziative sono orientate soltanto a favore quella nicchia di clienti più profittevoli. Quelli che dispongono di profili di rischio molto contenuti e che vengono progressivamente scippati alla distribuzione professionale, con proposte di risparmio fino anche del 50%. Quota ben al di sopra dei costi dell’intermediazione professionale, e che dimostra, se ve ne fosse ancora bisogno, la produttività dello stesso rischio per l’impresa.

Tra le altre conseguenze, c’è quella che alle agenzie restano i clienti meno profit, con caratteristiche di rischio meno attraenti per le imprese dirette; clienti al quale si chiedono aumenti tariffari smisurati per equilibrare un rapporto Sinistri/Premi instabile. Clienti che ricercano possibilità di risparmio per loro inesistenti. Così i rapporti S/P delle agenzie crescono e nulla sembra che si possa fare, oltre che aumentare la loro tariffa. Ma come tacere sulle campagne pubblicitarie che si susseguono alternandosi su tutti i media. In questi giorni è in onda il claim di una diretta che recita “meno spesa, più servizio” lasciando intendere la possibilità di ricevere di più, a prezzi decisamente più bassi. Insomma, roba che: “se non ti assicuri con noi, sei proprio cretino”. Ora, considerato che questa campagna è messa in onda da una compagnia diretta appartenente ad un gruppo assicurativo con la maggiore quota di mercato nella Rcauto (circa il 23%), quasi 1 cliente su 4 è evidentemente già assicurato presso il gruppo, questa pratica assume le vesti del paradossale. La conclusione è quella di spogliare le agenzie dei loro migliori clienti, puntando dritti verso il chiaro disegno della disintermediazione professionale. Si sollecita il pubblico a spendere meno, per la polizza Rcauto, rispetto a quanto 1 cliente su 4 già paga presso le “proprie” agenzie, ed in più promettendo un servizio migliore rispetto a quello delle stesse proprie agenzie professionali. Evidentemente ce ne sarebbe abbastanza per interrompere qualsiasi rapporto industriale tra Gruppi aziendali agenti e Imprese. Ai Gaa spetta dunque rilanciare le proprie rivendicazioni, piuttosto che sottoscrivere patti di fedeltà, che le agenzie soffrono; insani accordi che allungano spesso l’agonia ma che non sanano i conti sempre più in rosso.

Ed allora è benvenuta la notizia dell’indagine sui prezzi delle assicurazioni auto obbligatorie. Perché sia fatta luce su tutti gli aspetti distorsivi posti in essere, e siano individuati gli elementi che ostacolano comportamenti pro-concorrenziali. A partire dalla piena applicazione del plurimandato agenziale entrato nel nostro ordinamento dal 2006, e che stenta a decollare. Impegnando le imprese, in questo senso, a diffondere la cultura della concorrenza. Ma anche migliorando le norme sui trust. La ricerca e l’analisi presentata da Claudio Demozzi, componente l’Esecutivo Nazionale Sna - durante il Road Show conclusosi lo scorso 7 maggio alla tappa di Firenze - ha posto bene in evidenza le criticità del mercato nostrano, tra le quali svetta l’atipica concentrazione rispetto ai Paesi Europei esaminati. I primi cinque gruppi assicurativi controllano in Italia il 71% del mercato, contro il 42% del mercato Tedesco, 44% della Spagna, e ancora contro il 49% controllato dai primi cinque gruppi operanti nel Regno Unito, dove però opera una realtà come quella dei Lloyd’s, con 1.017 imprese attive nel 2008; contro le 243 imprese Italiane, su popolazione simile.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 17 maggio 2010

Il costo medio dei sinistri Rcauto liquidati nell'anno di accadimento è in riduzione

Newsletter Anno VIII - n°353 - 17 Maggio 2010





Cari Colleghi,
diminuisce il costo medio dei sinistri Rcauto di generazione corrente nel 2009. L’Ania ha pubblicato i dati del Focus Rcauto su Ania Trends n.17- maggio 2010, pubblicazione dell’ufficio statistiche e studi attuariali.

È risultato pari a 1.737 euro il costo medio dei sinistri liquidati a titolo definitivo nel 2009, ovvero il valore medio dei sinistri liquidati nello stesso anno di accadimento (cosiddetti sinistri di generazione corrente). La riduzione è stata pari al 1,60%, Il costo nel 2008 era risultato di 1.764 euro.

Nel dettaglio delle singole tipologie di veicolo si riscontrano riduzioni più marcate. La maggiore riduzione registrata è quella del settore Autocarri con peso complessivo maggiore di 35 q.li, con un importo medio liquidato di generazione corrente 2009, pari a 1.870 euro (-8,5%) era di 2.043 euro nel 2008. A seguire la riduzione dell’importo medio liquidato del settore dei Motocicli (-5%), passato da 2.409 euro del 2008 al 2.289 euro di costo medio nel 2009. Per le autovetture la riduzione registrata del costo medio dei sinistri 2009 è stata pari a -1,5%, 1.713 euro (1.739 nel 2008). Per gli autocarri fino a 35 q.li ed i ciclomotori la riduzione del costo medio è stata rispettivamente -1% e -0,3%.

Si tratta di dati osservati da 41 imprese che rappresentano circa l’85% della raccolta premi del 2009. In particolare, sono state raccolte informazioni relative a 33,5 milioni di assicurati e a oltre 2,6 milioni di sinistri accaduti. Pertanto significativi dell’andamento nazionale.

L’80,9% dei sinistri ha generato delle tipologie di danno conformi ai principi di applicabilità della convenzione CARD: 4 sinistri su 5 di quelli accaduti e denunciati nel 2009 sono rientrati nella procedura, che, come noto, riguarda sinistri dove risultano coinvolti soltanto due veicoli, entrambi identificati, regolarmente assicurati e immatricolati in Italia; se uno dei due veicoli (o entrambi) è un ciclomotore, deve essere targato secondo il nuovo regime di targatura in vigore dal luglio 2006. Se oltre alle cose trasportate e al veicolo vengono riportati dei danni fisici, questi devono avere conseguenze di invalidità permanente non superiore al 9% nel caso del conducente non responsabile; per i terzi trasportati la procedura si applica, invece, anche per i danni fisici superiori al 9% di invalidità, a prescindere dal numero di veicoli coinvolti nell’incidente. Non è applicabile la procedura CARD se uno dei due veicoli è una macchina agricola.

La percentuale dei sinistri rientranti nella CARD è aumentata rispetto al valore di 75,9% del 2008, per effetto sia dell’obbligatorietà per tutte le imprese nel comprendere i sinistri avvenuti tra propri assicurati, per i quali vi siano le caratteristiche di applicabilità della procedura di risarcimento diretto nella tipologia CARD, sia per il progressivo rinnovamento del parco circolante dei ciclomotori, dal momento che solo per quelli con targa nuova è possibile far rientrare i sinistri nel sistema di indennizzo diretto.

In particolare per le autovetture e i motocicli, che insieme costituiscono il 78,5% dei veicoli assicurati, la percentuale dei sinistri che sono rientrati nella procedura di indennizzo diretto è stata dell’83% per i motocicli e dell’85% per le autovetture. Questo dato è cresciuto rispetto al 2008, rispettivamente del 79,7% e del 80,9%. Significando un ulteriore miglioramento del sistema della CARD.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 3 maggio 2010

Isvap e Scuola Sant'Anna danno vita all'Osservatorio per il danno alla persona







Newsletter Anno VIII - n°352 - 03 Maggio 2010



Cari Colleghi,
nasce l’Osservatorio del danno alla persona. La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private, avviano un'attività di ricerca e di raccolta giurisprudenziale nonché di studio con l’intento di individuare i principi della giusta liquidazione del danno.

Il danno alla persona e la sua valutazione presuppone un corretto inquadramento dei vari aspetti: biologico, morale, patrimoniale, psichico, esistenziale, e la conoscenza della progressiva giurisprudenza di riferimento costituisce un presupposto fondamentale di aggiornamento.

In questo senso, l'Osservatorio ha catalogato le decisioni in tema di danno alla persona, a partire dall'analisi e classificazione delle stesse, sviluppando un database, pubblicamente accessibile, delle sentenze relative alla liquidazione del danno alla salute da invalidità macro e micro permanente e le relative elaborazioni, contenute in schede di commento. La banca dati accoglie informazioni relative a più di 5000 sentenze, emesse da diversi organi giudicanti - Giudici di Pace, Tribunali, Corti d'Appello - distribuiti sul territorio nazionale; rappresentando un archivio unico di riferimento per tutti gli studiosi della materia.

Il sito dell’Osservatorio, www.osservatoriodannoallapersona.org, dedica spazio a diverse rubriche ed ospita anche un motore di calcolo online del danno biologico aggiornato alle Tabelle di riferimento adottate dai singoli Tribunali nazionali.

Nelle rubriche del sito trovano spazio le diverse tipologie di danno e approfondimenti su: Danno alla persona post SS.UU./2008; Danni intrafamiliari; Danno da discriminazioni; Responsabilità sanitaria; Danno alla persona e profili processuali; Danno alla persona e profili assicurativi; Danno alla persona nel mondo. I contenuti sono tutti gratuiti e fruibili previa registrazione al sito.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

lunedì 26 aprile 2010

Le dirette avanzano a danno degli agenti













Newsletter Anno VIII - n°351 - 26 Aprile 2010



Cari Colleghi,
pubblicati dall’Isvap i primi dati sui premi lordi contabilizzati dalle imprese di assicurazione nazionali e dalle rappresentanze per l’Italia delle imprese di assicurazione estere: il 2009 ha registrato un incremento dei rami vita del +48,7% (81.120,4 milioni di euro) e una flessione dei rami danni -1,9% (36.745,5 milioni di euro).

I dati della circolare Isvap del 13 aprile 2010 mettono in evidenza l’importante decremento del Ramo R.C. veicoli terrestri -3,4% rispetto al 2008. Tra gli altri rami danni, quelli con raccolta più elevata sono: R.C. generale, che cresce di un modesto +0,68%; il ramo Infortuni, in flessione -0,57%; il ramo Corpi di veicoli terrestri registra una frenata del -2,12%; per il ramo Altri danni ai beni, premi sostanzialmente stabili, registrano un -0,09%; il ramo Incendio ed elementi naturali, +0,20%; il ramo Malattia segna +1,65% rispetto ai premi del 2008.

L’analisi per canale distributivo continua ad evidenziare la preponderante raccolta attraverso le agenzie con mandato che hanno intermediato l’83% della globalità del portafoglio danni (84,1% nel 2008) e il 90,5% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (90,8% nel 2008). Ma la vendita diretta delle imprese attraverso il canale telefonico e internet prosegue a erodere quote di mercato alle agenzie in appalto, con una crescita della quota di mercato intermediata nel ramo auto dal 4,99% del 2008 al 5,17% del 2009. Mentre la quota complessiva dei rami danni è passata dal 3,80% al 3,86%.


Nell’ambito dei premi vita, la ripartizione per canale distributivo della raccolta premi mostra che gli sportelli bancari e postali intermediano il 58,8% del portafoglio vita (53,7% nel 2008). Seguono i promotori finanziari (16,3% rispetto al 10,1% nel 2008), le agenzie con mandato (15,7% rispetto al 23,8% nel 2008), le agenzie in economia e gerenze (8% rispetto al 10,5% del 2008), i broker (0,8% rispetto all’1,3% nel 2008) e le altre forme di vendita diretta (0,4% rispetto allo 0,6% nel 2008).

La fotografia dei risultati 2009 permette di affermare che in un contesto, come quello attuale il ramo vita sia stato caratterizzato dalle banche, che hanno orientato i risparmiatori verso i prodotti assicurativi, trasferendo al settore assicurativo importanti volumi.

Per quanto riguarda il ramo danni, la concorrenza ha dato i propri frutti contenendo la spesa assicurativa, in particolare nel ramo Rcauto, soprattutto per effetto della competizione dei canali diretti. I maggiori gruppi assicurativi organizzati per la vendita diretta, telefonica e internet, proseguono a proporre premi assolutamente competitivi verso i clienti delle agenzie con profili selezionati, questo sistema porta alla conseguenza che in molti lasciano la consulenza professionale agenziale, attratti dalla possibilità di un risparmio immediato. Che si tratti di un caso di concorrenza sleale?

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas