lunedì 20 dicembre 2010

Le azioni sindacali Sna in rassegna





















Newsletter Anno VIII - n°370 - 20 Dicembre 2010



Cari Colleghi,
all’indomani del Comitato Centrale Sna di Salerno dello scorso aprile, dopo i tre basta proferiti dal Presidente nazionale Sna, Giovanni Metti, era chiaro che dopo l’ennesimo tentativo di confronto andato in fumo, si apriva la strada della mobilitazione sindacale; di fatto già annunciata durante il Congresso Nazionale svoltosi il 4 febbraio a Roma, rimasto volutamente aperto con la dichiarazione di agitazione sindacale. Dopo Salerno dunque, si avvia la macchina organizzativa di una nuova stagione sindacale, imperniata sulla condivisione dello stato di agitazione generale della categoria. La Commissione Azioni sindacali individua le forme di protesta, volutamente determinata a colpire gli obiettivi sensibili senza intaccare gli interessi dei clienti. Nel ricercare unità d’intenti l’Esecutivo avvia un giro d’Italia lungo 11 tappe che da Sud a Nord, isole comprese, incontra gli interessi della categoria.
Articolato su dodici iniziative principali, il programma si sviluppa su tre livelli: azioni interne, esterne, e irreversibili; il tutto corroborato da un’attività di lobbying continua, principalmente orientata alla sensibilizzazione del mondo politico, delle istituzioni, delle Autority, e delle Associazioni dei Consumatori. Primo obiettivo dichiarato: sollecitare adeguati interventi legislativi. Tra gli argomenti da affrontare, anche quello che sembra il più insidioso: il rapporto sinistri/premi tecnicamente definito dagli economisti loss ratio. Accertare la verità sui dati, indagare per comprenderne le ragioni, e non sottacere i dati dei sinistri fuori controllo, soprattutto al Sud, per via dell’abbandono del territorio ad opera delle stesse imprese di assicurazione che gridano allo scandalo. Ma Sna intende vederci chiaro, anche perché vuole difendere uno spazio professionale nell’interesse dei consumatori, soprattutto quelli onesti, al quale si vorrebbe far pagare l’incapacità delle imprese di mantenere un rapporto rigoroso con i pochi furbetti lasciati liberi di razziare ad ogni occasione di sinistro, se non addirittura nel costruirlo. Sna in proposito ha già fatto tanto, investendo risorse professionali ed economiche. La Sezione Provinciale di Bari insieme al Comitato Regionale Pugliese, hanno per primi sollevato il caso e sollecitato nel convegno Pubblico di Luglio “Stupidi Furbetti” la soluzione al problema, suggerendo le diverse iniziative di interesse pubblico. Ma è necessario acquisire conoscenza di cosa accade oltre le Alpi; grazie anche al contributo del Bipar, si è appreso che in ambito UE non esiste nessuna agenzia antifrode, e non certo per mancanza di casi. Oltre 30.000 incidenti vengono simulati ogni anno in Inghilterra per oltre 350 milioni di Sterline (equivalenti a circa 450 milioni di Euro), cosa che ha causato nell’ultimo anno un aumento medio delle polizze di assicurazione auto britanniche di 44 Sterline, (circa 55 Euro).
In Italia la nascita dell’Agenzia antifrode invece fa già parte di un disegno di legge. Il 14 settembre 2010 la Commissione Finanze ha disposto l'abbinamento della proposta di legge C. 3589 Bragantini (Lnp) recante istituzione del Coordinamento nazionale per il contrasto delle frodi assicurative, all'esame congiunto delle altre proposte di legge C. 2699-ter approvata dal Senato, C. 1964 Barbato (Idv), E 3544 Pagano (Pdl), ed è nominato relatore l’On. Francesco Barbato. Angelo Gregorio, Responsabile della Commissione azioni sindacali è certo che ritrovare il giusto equilibrio dei premi significa riaprire il mercato interno, ma anche creare le condizioni di fiducia per il mercato internazionale nel rilascio di nuovi mandati.
Forse utopia, ma vale la pena d’impegnarsi, è del parere Gregorio, che presentando le slide delle azioni si sofferma su una che rappresenta un ingranaggio; in cima al quale, su una rotella campeggia la formula S/P collegata ad un’altra con la formula A/A e più sotto un volano rappresentato dalla Tutela Sna. A significare ciò che si prefigge di raggiungere, oltre il resto, svincolare i rapporti tra Agenti.
Ma veniamo al dunque delle azioni sindacali predisposte dalla Commissione, che doveva mantenere in debita considerazione forme alternative alla protesta di piazza.
Supportata da importanti studi legali, sono delineate quelle iniziative che sorpassano i dubbi sullo sciopero, per andare a centrare obiettivi strategici con il coinvolgimento dei mass media, tradizionali ed innovativi, utilizzando strumenti di comunicazione incentrati sulla figura dell’agente da non confondersi con quella di impresa; sulla presentazione di atti di iniziativa popolare, sul ricorso alle Authority di settore.
Lo Sna c’è, ed è pronto ad affrontare la sfida, consapevole delle difficoltà si appresta a manifestare in primis all’Ania la necessità di ridiscutere lo status dell’agente di assicurazione. Status disegnato dal legislatore europeo prima e quello nazionale poi: agente indipendente e plurimandatario, consigliere del cliente e partner dell’impresa che nell’innovazione orienta le proprie strategie di sviluppo. Primo traguardo dunque, riportare al tavolo delle trattative l’Associazione delle Imprese.
Tutto è pronto. Si parte con la conferenza stampa indetta per giovedì 2 dicembre a Roma in Piazza Belli, palazzo Confcommercio, al quale Sna aderisce fin dal 1990. Al cospetto delle autorità politiche e sociali si discute delle pesanti e crescenti ricadute delle tariffe RC Auto sui Consumatori, per lo più causate da una rinuncia delle imprese a presidiare le situazioni più complesse, preferendo trasferire gli oneri sulle tariffe, le più elevante nel contesto UE, ma anche con disdette di massa e abbandonando il territorio; senza porre alcun freno ai fenomeni speculativi e di autentica frode. Per gli agenti che devono fare i conti con una sovra regolamentazione si aggiunge l’incertezza della propria posizione professionale, e quella dell’indotto di subagenti, dipendenti e collaboratori a vario titolo.
Il calcio d’inizio di una partita che si prospetta molto dura è oramai dato, si comincia con l’invio di email rivolte all’Ania alla quale sono indirizzate “5 domande”:
1 Abbandono del territorio: che iniziative sono state prese o si intendono prendere nei confronti delle imprese che abbandonano il mercato assicurativo, con particolare riguardo al meridione, creando grave danno al consumatori e determinando una vera e propria emergenza sociale?
2 Liberalizzazioni e aumento dei premi assicurativi: perché nonostante le liberalizzazioni del mercato assicurativo introdotte con la legge Bersani non si è attivato un efficace processo concorrenziale fra le compagnie?
3 Frodi assicurative: le compagnie di assicurazione hanno fatto una politica di efficace contrasto alle frodi, al fine di contenere il costo assicurativo r. C. Auto, oppure hanno preferito trasferire gli oneri sulla collettività?
4 Intrecci azionari: le compagnie di assicurazione hanno spesso in comune amministratori e dirigenti, partecipazioni incrociate e moltiplicazione di incarichi. Come ritenete di ovviare a tale evidente alterazione dei livelli concorrenziali tra le imprese?
5 Mancato confronto con gli agenti: perché l'Ania rifiuta di confrontarsi con gli agenti, per adeguare l'accordo nazionale fra le parti alla normativa attuale?
Si da seguito con la pubblicazione nazionale a pagina intera nel quotidiano Corriere della Sera delle stesse domande accompagnate dal claim: il nostro chiodo fisso.
La campagna stampa intende rompere l’equazione, Agente = Impresa di assicurazioni; volendo affermare lo stutus più simile al libero professionista, concetto ben chiarito alle associazioni dei consumatori, prime alleate, schierate al fianco degli agenti nella rivendicazione della maggiore trasparenza.
Le azioni di primo livello proseguono con un primo esposto all’Antitrust per la verifica anzitutto dei mandati post legge 40/2007. È noto che dopo la Legge Bersani siano nate clausole contrattuali che condizionano la possibilità di operare in plurimandato, riducendone di facto le potenzialità. Su questo tema l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sarà chiamata ad esprimersi. Ma non solo, alla stessa autorità Sna chiederà di proseguire nell’accertamento degli intrecci azionari e del management delle imprese di assicurazione, e sui riflessi negativi che si riverberano nel mercato.
Sempre nell’ambito delle azioni di primo livello rientrano: la richiesta delle indennità di liquidazione maturate al 31 dicembre 2010 da tutti gli agenti di assicurazione italiani, nonché la richiesta per conoscere le singole posizioni maturate presso le Casse di Previdenza Aziendali che, per effetto dell’autonoma valutazione degli agenti, prevista dalla convenzione, potrebbero essere dirottate in altri fondi di gestione non assicurativi.
Altra significativa iniziativa di protesta prevista è quella di promuovere con il patrocinio Sna, dopo l’iniziale messa in mora, alcune cause pilota per la richiesta d’indennizzo degli adempimenti non previsti nei mandati. Tante significative attività che nella prassi è svolta nelle agenzie senza che queste rientrino tra le mansioni del mandato ad operare d’agenzia.
Mentre sono in corso alcune verifiche per accertare se le imprese di assicurazione sono libere di applicare le tariffe rca, senza alcun vincolo; se si possano abbandonare, senza verifiche istituzionali, intere aree geografiche del Paese. Ma su questo tema sembra che l’Isvap non sia insensibile; è recente la notizia dell’avvio di un’istruttoria d’indagine volta ad accertare nei confronti di almeno 10 imprese la possibile violazione dell’obbligo a contrarre previsto nel nostro ordinamento.
Le azioni di secondo livello, previste dalla commissione sono orientate come detto all’esterno ed avranno inizio con l’invio di una cartolina al Presidente della Repubblica per sensibilizzare il suo intervento istituzionale. A seguire Sna chiederà ospitalità ai Mass media ed in particolare presso i Tg nazionali, pronta a contestare l’eventuale rifiuto presso anche l’Autorità di vigilanza del servizio pubblico radio televisivo Rai; nella considerazione, tra l’altro, che gli agenti raccolgono il 90% dei premi Rca obbligatori, svolgendo una funzione esattoriale in applicazione della Legge. Ma soprattutto per ribadire all’opinione pubblica il ruolo sociale svolto a favore del cliente consumatore dall’agente professionista indipendente, e che il plurimandato rappresenta un indispensabile conquista del consumatore che dovrebbe poter mettere in concorrenza le imprese presso il proprio agente di fiducia. In questo senso saranno anche sollecitati precisi interventi parlamentari con interrogazioni puntuali al Ministro dello Sviluppo Economico.
Sempre nell’ambito delle azioni di secondo livello, la Commissione Sna punta particolarmente sugli effetti dell’iniziativa “regina”: la petizione popolare. Rivolta ai Presidenti della Camera e del Senato avrà l’obiettivo di sensibilizzare le camere alla discussione di un intervento legislativo immediato. Come previsto dall’articolo 50 della Costituzione: tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. Obiettivo 500 mila firme: ogni agente che raccolga solo 100 firme contribuirà a raggiungere e superare notevolmente la quota prevista, il che significa per la Commissione Sna una maggiore attenzione al tema da parte delle istituzioni, puntando alla ridefinizione del ruolo dell’intermediario assicurativo, alla semplificazione amministrativa, alla redditività agenziale. La raccolta delle firme terminerà nella prima decade di marzo con la consegna, presso le Camere, delle firme raccolte. A seguire, manifestazione a Roma e spettacolo di satira sul tema delle assicurazioni.
Le azioni del terzo livello, definite non reversibili, sono sotto l’attento esame della Commissione Azioni sindacali Sna, insieme agli studi legali e fiscali, ma c’è la fiducia di non dover arrivare allo scontro.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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