lunedì 8 febbraio 2010

La categoria degli agenti di assicurazione in agitazione










Newsletter Anno VIII - n°342 - 8 Febbraio 2010



Cari Colleghi,
la categoria degli agenti di assicurazione in stato di agitazione: al termine dei lavori del XLIII Congresso del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione, l’approvazione di una mozione assembleare, fatta propria dal Presidente Nazionale Giovanni Metti, decreta l’assemblea aperta; mozione che riassume in se tutto il malessere della categoria.

Il 4 e 5 Febbraio si sono svolti a Roma, presso l’NH hotel Vittorio Veneto, i lavori del Congresso Nazionale Sna, al quale hanno preso parte oltre 400 delegati provenienti da tutta l’Italia.

I lavori aperti con la relazione del Presidente Metti, hanno lasciato spazio nel corso del pomeriggio al Convegno Nazionale “NonSoloPrezzo – la trasparenza possibile nella Rcauto” al quale ha dato ampio resoconto tutta la stampa nazionale, fino ad arrivare dentro le case degli italiani con un servizio trasmesso sul Tg5 e Rai Tg24. Il tema di scottante attualità è tutto concentrato sulla trasparenza dei contratti di assicurazione auto.

Secondo un’indagine condotta su 72 compagnie presenti in Italia, i contratti dell’Rcauto non sono realmente confrontabili sulla base del costo. Non esistono condizioni generali minime in tutte le polizze, al punto che se un automobilista provoca un incidente, ma la sua patente è scaduta per semplice dimenticanza, può correre il rischio di vedersi negata l’efficacia della copertura assicurativa. I prodotti assicurativi Rcauto sono così complessi ed è quasi impossibile, per il consumatore, orientarsi da solo nel dedalo di garanzie, esclusioni e clausole di rinuncia alla rivalsa.

Serve uno standard minimo di condizioni incluse nel contratto per valutare e comparare realmente le offerte proposte dalle Compagnie e orientare i cittadini italiani nella scelta. Non può essere solo il costo della polizza l’elemento di confronto, perché non esprime i reali contenuti delle condizioni di assicurazione, ed è per questo che il preventivatore unico MiSE-Isvap può costituire un inganno per il consumatore perché indirizza ad acquistare la polizza che costa meno.

Il Congresso intanto proseguiva i suoi lavori con l’apertura del dibattito nella successiva giornata.

Tra gli interventi più attesi quelli degli appartenenti al movimento interno allo Sna “Il coraggio di cambiare”. Carla Barin, esponente del movimento, ha sottolineato il suo desiderio di apportare un contributo al sindacato, e non certo lo scompiglio con una mozione di sfiducia. Critiche costruttive dunque, ma ferme nella richiesta di maggiore incisività nell’azione dell’Esecutivo Nazionale.

Mentre la viva voce dei Presidenti Provinciali succedutisi sul podio esprimevano tutta la sofferenza della grave crisi che attraversa il mondo delle agenzie di assicurazione italiane, si delineava nella sua realtà il crescente bisogno di dare risposte concrete alle richieste di miglioramento delle condizioni di esercizio professionale, in particolare nel meridione del paese, dove le compagnie proseguono nel loro intento di abbandonare il territorio.

Scagliati contro Ania e Isvap, dirette responsabili della situazione in atto, seppure con responsabilità diverse, gli interventi non hanno trascurato alcuno dei problemi sul tappeto. A partire dalla redditività, ovvero dal deficit di gestione delle agenzie, strangolate dai molteplici obblighi di gestione e regolamentari e costrette a fare i conti con percentuali provvigionali talmente basse da rendere antieconomica perfino la gestione famigliare.

Chiamata in causa l’Ania, ed il suo atteggiamento ostinato a non voler prendere in considerazione il fatto che dopo il codice delle assicurazioni il mondo è cambiato. Ed assume un sapore ancor più amaro quando gli interventi rammentano i costanti ed imponenti impegni economici spesi su campagne di promozione commerciale delle compagnie dirette - tutte apparentate ai grandi gruppi assicurativi - pronte a scontare i premi pur di strappare all’intermediazione professionale il suo ruolo guida.

Non si è salvato neanche l’Istituto di Vigilanza per il settore, colpevole d’aver proposto una sovra regolamentazione più che inutile dannosa e che con il suo sistema sanzionatorio finirà per annientare il baluardo della distribuzione professionale.

Le condizioni di invivibilità sono emerse attraverso tutti gli interventi, dai più pacati ai più accalorati, tutti orientati verso chi non ha compreso il ruolo fondamentale esercitato dal mondo agenziale nel nostro Paese. Ora, con lo stato di agitazione dichiarato e la massima assise aperta, al Presidente Metti ed alla sua squadra spetterà il difficile compito di portare all’attenzione di tutte le istituzioni il bisogno di dare risposte concrete alla categoria.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

Nessun commento: