lunedì 12 aprile 2010

Figli e figliastri dei conti correnti BancoPostaImpresa di Poste Italiane














Newsletter Anno VIII - n°349 - 12 Aprile 2010



Cari Colleghi,
Poste Assicura S.p.A., la nuova compagnia danni del Gruppo Poste, lo scorso 25 marzo è stata formalmente autorizzata dall’Isvap all'esercizio delle assicurazioni danni per i rami Infortuni e Malattia, RCG, Incendio, altri danni ai beni, Assistenza, Tutela Legale e Perdite Pecuniarie.

Poste Assicura e Poste Vita, appartengono a Poste Italiane Spa - società partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per il 65% e per il restante 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa - opera nei rami assicurativi vita e danni attraverso gli oltre 11.000 Uffici Postali della rete di Poste Italiane abilitati al collocamento delle polizze. Nel 2008 i premi emessi dal Gruppo assicurativo Poste sono risultati complessivamente pari a 5.524 milioni di euro consentendo alla compagnia di rafforzare il proprio posizionamento nel mercato e affermarsi come prima compagnia vita a livello nazionale.

In questo contesto organizzativo che pone in discussione la posizione dominante del Gruppo Poste - peraltro già denunciata dal Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione - è senza dubbio criticabile la novità studiata da Poste Italiane Spa divisione BancoPosta nei confronti degli agenti di assicurazione. Infatti i titolari del conto corrente BancoPostaImpresa dal 1 gennaio 2010 sono soggetti a versare un deposito cauzionale di 500 euro, se i conti risultano intestati ad agenti o agenzie assicurative.

La singolare imposizione di Poste sembra tutta orientata a colpire la distribuzione assicurativa agenziale e scoraggiarla dall’intrattenere rapporti di conto corrente presso Poste Italiane. Ma più che insolita, la trovata sembra nascondere una velata criminalizzazione della categoria di intermediari. Infatti se tutto fosse riconducibile a particolari oneri di gestione, derivanti dai conti correnti separati aperti ai sensi dell’art. 117 D.Lgs 209/2005 - Codice delle assicurazioni private - avrebbe esercitato un aumento del costo di gestione e non richiesto un deposito cauzionale. Ma c’è da chiedersi, per quale motivata ragione non venga parimenti preteso il deposito cauzionale agli intermediari assicurativi iscritti alla sezione D del Rui, Banche e Poste Spa, oppure agli intermediari iscritti alla sezione B del Rui, i Broker? Intanto lo SNA ha fatto partire un esposto denuncia alle autorità competenti: Banca d’Italia, Antitrust e Isvap.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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