lunedì 19 aprile 2010

Il Regolamento 34 Isvap trascura l'esasperata selezione del rischio Rcauto delle dirette
















Newsletter Anno VIII - n°350 - 19 Aprile 2010


Cari Colleghi,
sulla Gazzetta Ufficiale n.77 del 2 aprile 2010 è stato pubblicato il Regolamento n.34, emanato dall'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di interesse collettivo, sulla promozione e il collocamento mediante tecniche di comunicazione a distanza di contratti di assicurazione. Il dettato normativo Isvap indica le procedure che i nuovi sistemi, call center e siti web, devono utilizzare e quali informazioni devono essere fornite agli utenti.

Tra le prescrizioni più interessanti, il divieto di discriminazione è senz’altro il più curioso.

La disposizione, diretta a vietare l'utilizzo di procedure che impediscano a determinate categorie di contraenti di contattare l'impresa o, nel caso dell'assicurazione obbligatoria Rcauto, in cui vige l'obbligo a contrarre, che impediscano di sottoscrivere il contratto, si può considerare innocua rispetto alla possibilità delle imprese di esercitare una autonoma differenziazione tariffaria per ogni variante del rischio in relazione all’età, alla residenza del proprietario del veicolo ed agli altri cento fattori che determinano il premio.

Sarà fin troppo semplice per le imprese che operano la distribuzione diretta, proseguire nella selezione dei rischi e pressare sulla leva del prezzo per i giovani patentati, o per coloro che hanno avuto la sfortuna di un incidente stradale, o ancora di risiedere in alcune aree del Paese ad elevata frequenza sinistri.

Il sistema della tariffazione nella Rcauto ha perso i suoi connotati di mutualità e questo aspetto ha fatto si che la spinta personalizzazione del rischio abbia conseguito risultati devastanti che investono aree sempre più vaste del paese. E se fino a qualche anno fa la differenziazione riguardava solo alcuni territori del meridione, oggi non sono poche le province del nord che colpevoli di una cresciuta frequenza sinistri si trovano di fronte a richieste di premi assicurativi decisamente salati.

Come non pensare ad una vera e propria discriminazione quando ad un giovane si richiedono fino anche 6.376 euro - circa 5 mesi di retribuzione - previsti da Zurich Connect a Caserta per un ventiquattrenne con una monovolume 1.900 turbodiesel (libretto rosso quattroruote ed. 2009). Pare fin troppo evidente che la pratica tariffaria stringa verso una sola logica conseguenza. Ed allora, era atteso un intervento molto più rigoroso dall’Autority di settore, per evitare che premi così stressati finiscano per essere essi stessi discriminanti tanto da impedire l’accesso all’assicurazione obbligatoria.

Bisogna riappropriarsi come si diceva, di una mutualità più generale ad evitare che i rischi non graditi siano lasciati fuori dalla pratica assicurativa delle imprese. E davanti alla possibilità che questi rischi finiscano per generare ulteriori costi da riversare sulla collettività, con un maggiore finanziamento del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, oppure attraverso l’ipotesi di creazione di un altro carrozzone - Bad company di Stato - molto meglio una tariffa dove siano azzerati coefficienti territoriali di rischio, per realizzare un’unità d’Italia, troppo spesso solo sulla carta.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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