lunedì 23 luglio 2007

"L'infausta" ricorrenza


Newsletter Anno V° - n°26 - 23 Luglio 2007





Cari Colleghi,

ad un anno circa dalla pubblicazione della bozza di regolamento al titolo IX del Codice delle Assicurazioni, la categoria agenziale soffre “l’infausta” ricorrenza impegnata nell’adempimento del versamento relativo al contributo di vigilanza previsto dall’art. 336 del C. d. A.

Il contributo di vigilanza annuale, per il 2007 è dovuto da coloro che risultano iscritti nel Registro Unico degli Intermediari assicurativi al 30 giugno 2007. Per quanto riguarda il mondo agenziale, sezione A del RUI, dovranno corrispondere, entro il prossimo 31 luglio, 60,00 euro gli Agenti persone fisiche, 260,00 euro gli Agenti persone giuridiche, che siano operativi oppure inoperativi.

Questi ultimi, nonostante il loro particolare status di inoperativi, o meglio inoccupati, perché privi di mandato, dovranno sottostare al versamento (art. 37 c.2 regolamento Isvap n.5), di quello che ha la connotazione di un formidabile balzello. Un aspetto così iniquo che dovrebbe indurre ad una attenta valutazione chi di competenza.

Per l’incasso del contributo l’Isvap ha quindi incaricato la Gerit S.p.A. che dovrà recapitare al domicilio dell’intermediario un apposito bollettino MAV precompilato con il quale si potrà procedere al versamento, senza addebito di commissioni, presso le filiali delle aziende di credito o tramite home banking. Oppure presso gli sportelli, nella provincia di Roma, della stessa Gerit. L’Istituto ha anche previsto il pagamento con commissioni presso gli uffici postali, ricevitorie Sisal, con carta di credito ed ancora con domiciliazione bancaria.

C’è da chiedersi quanto è stato opportuno stampare dei bollettini precompilati che con assurda probabilità non riusciranno ad essere recapitati entro la scadenza, ed a quali costi? Quando la burocrazia diventa addirittura ceca e non riesce a vedere oltre il naso.

Abbastanza discutibile anche l’indeducibilità dell’onere contributivo così come recita il comma 1 dell’art. 336 del C.d.A. Come se questo fosse una mera spesa personale di libera scelta, e non piuttosto, giustamente un costo aziendale.

Così come nella irragionevole predisposizione dello studio del settore, volto ad accertare i redditi, di per se evidentemente congrui e coerenti, perché frutto di operazioni visibili (le polizze), e innegabili perché certificate da terzi (le compagnia mandatarie), non frutto di una economia sommersa ma al contrario splendidamente visibile alla luce del sole. Anche in questa occasione si ha la sensazione che l’Agente sia un limone da spremere, fin tanto che si può, vittima del sistema.

Cordiali saluti.
Paolo Bullegas

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