lunedì 2 luglio 2007


Newsletter Anno V° - n°23 - 02 Luglio 2007





Cari Colleghi,

il 30 giugno scorso abbiamo dato l’addio al fare assicurazioni secondo norme deontologiche e principi che ne asseveravano l’attività, insieme al giudizio dei Clienti, veri regolatori di mercato, per iniziare con nuovi burocratizzanti metodi, voluti dall’Autority per la vigilanza sulle assicurazioni.

Ed ecco che, gli Intermediari delle assicurazioni si confrontano con ulteriori moduli di informativa precontrattuale, schemi di adeguatezza, stampati di polizza, allegati di garanzia, formulari, modelli, e schede di ogni tipo per assolvere alla richiesta di un’assicurazione.

Ma quanto costa tutto ciò, quanto costerà attendere i milioni di clienti che sulle agenzie fanno giustamente affidamento per la propria tutela assicurativa.

Già l’introduzione dell’indennizzo diretto ha messo a dura prova le reti di distribuzione agenziale, costringendole a far da scudo sui ritardi, che via via si accumulano nella liquidazione dei sinistri e gravandole di oneri, come l’inserimento della denuncia di sinistro. Nei sistemi informativi predisposti dalle imprese, nel migliore dei casi, l’impiegato d’agenzia addetto all’inserimento dei dati per la così detta apertura del sinistro, impiega da 15 minuti, fino a oltre 30 minuti del proprio tempo lavorativo per singolo sinistro, nei sistemi più complessi.

Ma alle giuste richieste di discussione per la valutazione dell’equo indennizzo economico agli Agenti, la maggioranza delle Compagnie si sono rese irreperibili, altre hanno rinviato l’argomento ad una successiva valutazione, e alcune, evitando ogni confronto, hanno inviato comunicazione di importi ridicoli da riconoscere alla rete, se non addirittura offensivi della dignità professionale dei loro Agenti.

Così andando le cose, piuttosto che parlare di redditività delle agenzie, sentiremo parlare soltanto di sofferenza. E si, perché se vogliamo parlare dell’economica gestione di una agenzia modello oggi, allo stato attuale, non riusciremo. Sottoposti inoltre agli accresciuti costi, ultimo quello del lavoro per il personale dipendente d’agenzia.

Con l’attuazione della parte III del regolamento Isvap n.5, non cambia l’impegno intellettuale dell’intermediario che da secoli è interessato ad individuare la migliore soluzione assicurativa per le esigenze del proprio cliente, ma cambia il metodo. Dovendosi destreggiare con procedure, regole, direttive di sicura inefficacia, volti alla burocratizzazione, più capaci di confondere piuttosto che d’informare. Come si sa, l’eccesso di informazione corrisponde alla non informazione. Questo il rischio che si sta correndo.

Il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione, fin subito l’emanazione del regolamento n.5, ebbe a sollevare giustificati dubbi sull’efficacia dell’impianto normativo. Tuttavia oggi, spetta alle Imprese di assicurazione riconoscere l’onerosa attività d’intermediazione. Forti anche di risultati economici dagli utili stellari, frutti prodotti con l’apporto professionale degli Agenti. È il caso che le Imprese rivalutino il significativo apporto dell’Agente. Ravvisandone propizio ed opportuno l’adeguamento economico provvigionale, naturale compimento anche d’un dovere morale, nei confronti d’un partner irrinunciabile, mediatore di oltre l’85% delle assicurazioni danni in Italia.

Cordiali saluti.
Paolo Bullegas

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