lunedì 28 gennaio 2008

Statistica RCA 2001-2006






Newsletter Anno VI° - n°04 - 28 Gennaio 2008


Cari Colleghi,
l’attività statistica dell’Autorità per la vigilanza nel settore assicurativo si è occupata del ramo RCA - portafoglio diretto italiano, anni 2001-2006.

Osservando i bilanci delle compagnie di assicurazione che esercitano l'assicurazione della responsabilità civile autoveicoli terrestri e veicoli marittimi, lacustri e fluviali, sono state effettuate diverse elaborazioni riprodotte in 29 tabelle riassuntive:
· i premi lordi contabilizzati (1);
· la distribuzione regionale dei premi lordi contabilizzati (2);
· la distribuzione dei premi lordi contabilizzati per fasce di mercato (3);
· la raccolta premi per gruppo assicurativo (4);
· l’incidenza della riserva premi sui premi lordi contabilizzati nei singoli esercizi (5);
· i premi di competenza nei singoli esercizi (6);
· la composizione delle spese di gestione e la loro incidenza sui premi lordi contabilizzati (7);
· la distribuzione delle spese di gestione per fasce di mercato (8);
· il rapporto sinistri dell’esercizio a premi di competenza per generazione e antidurata (9);
· il numero dei sinistri denunciati e con seguito (10);
· la distribuzione del numero dei sinistri eliminati senza seguito al 31 dicembre 2006 (11);
· la distribuzione del numero dei sinistri riaperti al 31 dicembre 2006 (12);
· la distribuzione del numero dei sinistri senza seguito al netto dei riaperti al 31 dicembre 2006 (13);
· la velocità di liquidazione dei sinistri per numeri e la percentuale dei sinistri a riserva al 31 dicembre 2006 (14);
· la velocità di liquidazione dei sinistri per importi e la percentuale degli importi dei sinistri a riserva al 31 dicembre 2006 (15);
· i sinistri pagati dell’esercizio e degli esercizi precedenti (16);
· i sinistri riservati dell’esercizio e degli esercizi precedenti (17);
· il costo medio del pagato e del riservato per antidurata (18);
· il costo medio dei sinistri con seguito dall’anno di accadimento al 31 dicembre 2006 (19);
· la distribuzione regionale dei sinistri pagati e riservati (20);
· lo sviluppo della riserva sinistri (21);
· lo sviluppo della riserva sinistri per fasce di mercato (22);
· i sinistri con danni misti e solo a persone (23);
· i sinistri con danni a persone (24);
· i sinistri con soli danni a cose (25);
· i sinistri in causa pagati e riservati per antidurata (26);
· gli indicatori dei sinistri (27);
· gli indicatori dei sinistri per fasce di mercato (28);
· la sintesi del conto tecnico del ramo (29).

l’analisi complessiva conferma che Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione ha mostrato per il quinto anno consecutivo un utile pari a 1.287 milioni di euro, con un’incidenza sui premi contabilizzati pari al 7%.

I premi del lavoro diretto italiano nel ramo r.c.auto e natanti, raccolti nel 2006 dalle 67 imprese nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato terzo rispetto allo Spazio Economico Europeo che hanno esercitato il ramo, sono stati pari a 18.415 milioni di euro, con un incremento dell’1,2% sull’anno precedente.

L’analisi della raccolta premi per fasce di mercato pone in evidenza variazioni significative nel periodo in esame, dovute essenzialmente alla realizzazione di processi di concentrazione societaria. Durante tale periodo nella prima fascia (raccolta premi oltre 500 mln di euro) si registra un aumento del numero di imprese (da 11 nel 2001 a 13 nel 2006) e della quota di mercato (dal 56,6% nel 2001 al 70,1% nel 2006). Così, a fronte di un mercato che ha perso in soli cinque anni ben 15 imprese operanti nel ramo rca, la concentrazione del 70% dei premi in sole 13 imprese dovrebbe far suonare un campanello d’allarme all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, unitamente al fatto che in soli nove gruppi assicurativi è concentrata una quota di mercato pari all’89,2%.

Per quanto riguarda l’incidenza delle provvigioni di acquisizione e di incasso sui premi, dai dati elaborati dall’Autorità emergerebbe che nel periodo in esame vi è stata una sostanziale riduzione, passando dall’11% del 2001 al 10,7% del 2006. Diversamente l’incidenza delle spese di amministrazione delle imprese, nel medesimo periodo, si è ridotta di un modesto 0,1%, passando dal 4,5% del 2001 al 4,4% del 2006.

Analizzando i dati dei sinistri, l’Autorità ha rilevato che i sinistri denunciati nel 2006, indipendentemente dall’anno di accadimento, sono stati 4.075.275 (+0,8% rispetto al 2005), registrando così un’inversione rispetto alla tendenza alla riduzione rilevata nei precedenti esercizi. I sinistri accaduti nel 2006 sono stati pagati ad un costo medio pari a 2.198 euro (+2% rispetto ai sinistri 2005) e riservati mediamente a 7.661 euro (+1,7% rispetto ai sinistri 2005).

Il rapporto tra i sinistri dell’esercizio (pagati e riservati) ed i premi di competenza nel 2006 è stato pari all’81,4%, in lieve miglioramento rispetto al 2005 (81,5%).

Ben diversa la situazione rispetto al 2001, quando le imprese chiudevano l’esercizio con una perdita di 452 milioni di euro, nel 2006 hanno consolidato un risultato in utile di 1.287 milioni di euro.

Il che, dovrebbe giustificare da solo un adeguamento della remunerazione degli intermediari agenti, al quale dopo la liberalizzazione tariffaria, le imprese hanno progressivamente ridotto le aliquote provvigionali, diminuite negli ultimi dieci anni anche oltre il 30%. Nel mentre sono esponenzialmente aumentati i costi di gestione delle agenzie, causa l’attuale sovraregolamentazione che strozza l’attività di consulenza orientata alla produzione, a favore di una farraginosa amministrazione burocratica, ed al contestuale trasferimento di incombenze dalle direzioni alle agenzie, che da ultimo si stanno facendo carico della gestione dei danni derivanti dal nuovo sistema del Risarcimento Diretto.

Molte agenzie accusano enormi difficoltà economiche, addirittura drammatiche nelle agenzie ristrutturate, che inoltre si devono far carico degli oneri derivanti dalla rivalsa, senza la certezza sul futuro delle polizze acquisite, oramai annualizzate dalla Legge Bersani.

Pertanto, quando i bilanci delle Imprese erano in rosso, queste non hanno esitato a ridurre le aliquote provvigionali agli agenti, affermando semplicemente che non era possibile che gli agenti guadagnassero da affari che producevano alle imprese gravi perdite. Oggi che le parti si sono invertite, agli agenti spetta quanto hanno responsabilmente lasciato nelle mani delle imprese, posto che non è accettabile che le imprese guadagnino, sugli affari, prodotti e gestiti dagli agenti, in perdita!

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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