lunedì 4 febbraio 2008

Vigilanza dei Mercati e Tutela dei Consumatori UE







Newsletter Anno VI° - n°05 - 04 Febbraio 2008


Cari Colleghi,
promuovere l’armonizzazione dei principi e delle regole a tutela dei consumatori in modo da rendere ancora più trasparente ed efficiente il mercato dei consumi in Europa, è quanto si propone la Commissione dell’Unione Europea con l’istituzione di un sistema di Vigilanza dei Mercati a Tutela dei Consumatori (Consumer Market Watch); un’ampia gamma di strumenti per il monitoraggio e la sorveglianza di diversi settori dell’economia dal punto di vista del consumatore, sulla base di criteri come i prezzi, i reclami, la sicurezza dei prodotti, il livello di soddisfazione.

Il Mercato unico, nei suoi 15 anni di vita, ha fatto tanta strada ma, secondo la Commissione, il consumatore non ha ancora ottenuto ciò che gli spetta. Ecco perché la Commissione UE ha pensato a questo strumento. La Vigilanza del Mercato a Tutela dei Consumatori UE, prevede due passaggi principali. Il primo consiste in un attento lavoro di analisi dei mercati al dettaglio, alla ricerca di forme e pratiche che ne pregiudicano il corretto funzionamento oppure provocano disagi, o addirittura danni, al consumatore. L’individuazione di irregolarità, che distorcono la scelta del cliente, farà scattare un secondo livello di indagine più approfondita e articolata che si concentrerà sul singolo settore proponendo, infine, tutte le misure indispensabili per scongiurare qualsiasi tipo di devianza rispetto ai principi della trasparenza.

Nel primo monitoraggio gli indicatori del consumo - prezzi, cambio di fornitori, reclami ecc. - per paese e per settore, rivelano un cattivo funzionamento in tutta una serie di settori.

È probabile che quando la Commissione UE nell’ambito del progetto Consumer Market Watch, analizzerà cosa accade nel settore assicurativo italiano, ne rimarrà esterrefatta. Andando a leggere i dati sui reclami presentati dai consumatori, si evidenziano tutte le carenze organizzative che, senza un’adeguata correzione, non potranno far altro che ampliare i pregiudizi negativi dei consumatori.

Nel corso del 2007, sono stati presentati all’Isvap ben 29.523 reclami, +4.229 rispetto all’anno precedente. Una crescita di tutto rispetto, che evidenzia la strutturata inefficienza, oramai “sistema” nel settore.

In particolare prosegue la crescita dei reclami nel ramo RCA 22.402 reclami (18.287 nel 2006) +4.115. E tra questi, in gran parte i reclami hanno riguardato la corretta applicazione del risarcimento alla controparte in applicazione dell’art.3 Legge 39/1977 e art.148 del D.lgs. 209/2005, unitamente all’applicazione del risarcimento diretto di cui all’art.149 del D.lgs. 209/2005.

Dalla lettura storica dei dati sui reclami, emerge che non vi è una particolare attenzione delle imprese per adottare nuovi sistemi di controllo per eliminare le disfunzioni riscontrate, e questo si traduce spesso in una crescita dei costi, derivanti anche dalle conseguenti sanzioni comminate dall’Autorità. Ma soprattutto, cresce il malcontento dei consumatori, che va ad alimentare la diffusa opinione che nel nostro paese è particolarmente radicata: gli assicuratori al momento di pagare trovano mille cavilli!

Così anche le clausole ambigue riportate in caratteri minuscoli, contratti che sembrano scritti in un'altra lingua, si diffondono come luoghi comuni, accrescendo lo scetticismo verso il settore, creando danno anche agli intermediari, sempre più impegnati nella strenua ed estrema difesa dei principi sociali dell’Assicurazione.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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