lunedì 23 giugno 2008

Giù i premi, Su gli utili 2007. Ma gli Agenti?











Newsletter Anno VI° - n°23 - 23 Giugno 2008


Cari Colleghi,
giù i premi assicurativi nel 2007 (-7%). Su gli utili d’esercizio delle imprese di assicurazione (+5%). Questa la sintesi dei dati che hanno caratterizzato il settore assicurativo nel 2007, presentati dall’Isvap nella sua annuale relazione.

Il mercato nel 2007, ha registrato una frenata nello sviluppo. I premi relativi al portafoglio diretto italiano si sono attestati sui 99 miliardi di euro con una flessione globale del 7% rispetto al 2006. L’andamento negativo è imputabile alla rilevante contrazione della raccolta dei rami vita (-11,4%), accompagnata da una sostanziale tenuta del comparto danni (+1,3%).

Anche il primo trimestre dell’anno in corso mostra un decremento di quasi il 15% della raccolta vita, imputabile al crollo dei prodotti assicurativo-finanziari e le polizze di capitalizzazione, di cui le banche costituiscono il principale canale di vendita.

Nonostante la contrazione del fatturato, il 2007 ha rappresentato ancora un anno di redditività in aumento per il settore: l’utile di esercizio è stato pari a 5,4 miliardi di euro (+5% rispetto al 2006), il ritorno sul capitale investito è stato pari al 12%. Si consolida con il 2007, il trend positivo dei risultati economici ormai in atto da diversi anni.

Tra gli argomenti delle considerazioni conclusive del Presidente Isvap, Giancarlo Giannini, un capitolo è stato dedicato agli intermediari: duecentotrentamila gli intermediari assicurativi e riassicurativi iscritti nel Registro Unico tenuto dall’Autorità.

L’invito di Giannini agli iscritti alla sezione D del RUI: «La bancassicurazione può continuare a svolgere un ruolo importante nella distribuzione dei prodotti standardizzati vita e danni (…) l’assistenza sempre più adeguata fornita dalle compagnie di riferimento, dovrebbero creare le condizioni per incrementare la vendita anche dei prodotti più spiccatamente assicurativi».

Il Presidente Isvap non manca di dare indicazioni anche per gli iscritti delle sezioni A e B del RUI: «agenti e brokers dovrebbero intervenire nel comparto vita in modo ben più significativo non rimanendo focalizzati, rispettivamente, nel segmento r.c. auto ed in quello dei rischi danni più complessi».

Non si può negare il coraggio del Presidente dell’Isvap nel dare suggerimenti agli agenti. Vessati da più parti, costretti a svolgere l’attività di intermediazione in un contesto burocratico, spesso antieconomico, gli agenti hanno dimostrato anche nel 2007 di aver ben saldo il timone del comando della distribuzione danni. E nel vita le polizze distribuite dal canale agenziale hanno rappresentato il 31,1% dei prodotti vita (30,7% nel 2006), registrando un incremento nella raccolta di prodotti di ramo I, passando dal 40% circa del 2006 al 44% del 2007, ed una lieve flessione nella raccolta di prodotti unit e index linked (da.8,7% circa nel 2006 a 8,4% nel 2007).

L’agenzia si conferma pertanto fulcro dell’intermediazione professionale, il canale distributivo dell’eccellenza, che negli esclusivi interessi del mercato, e dei consumatori in particolare, prosegue, anche nel comparto vita, a prestare la propria consulenza professionale in condizioni remunerative ridicole e per lo più insufficienti per ripagare l’impegno profuso.

A dispetto della crisi economica che investe in pieno il nostro paese, fermo lo sviluppo dei premi, le imprese proseguono nel brindare ad un’altra annata all’insegna di utili e margini di profitto di tutto rispetto. E non si curano affatto che per l’intermediario professionale, minore raccolta significa, di pari passo, minori ricavi.

Sono andati vani, evidentemente trascurati, tutti gli allarmi che la categoria agenziale negli ultimi anni ha manifestato, per l’egoista quanto irresponsabile condotta delle imprese. Non c’è più tempo. Non si può più attendere, il rischio del dissesto economico agenziale non è più latente. Quanto lasciato nelle mani delle imprese nel recente passato, nel responsabile atto di partecipare al risanamento del settore Rca, deve essere restituito alla categoria, così come è venuto il momento di sedersi intorno al tavolo di rinnovo dell’accordo nazionale agenti senza “se” e senza “ma”.

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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