lunedì 9 giugno 2008

Esposto ACB alla Commissione UE



Newsletter Anno VI° - n°21 - 09 Giugno 2008








Cari Colleghi,
l’Associazione di Categoria Brokers di assicurazioni “ACB”, attacca il Codice delle Assicurazioni Private e prepara un esposto da presentare alla Commissione Europea contro lo Stato Italiano.

«A livello istituzione abbiamo tentato tutte le strade: Ministero per lo Sviluppo Economico, Garante della Concorrenza e del Mercato, Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni Private; senza successo. Ora non ci resta che quella della Commissione Europea» afferma Luigi Viganotti, Presidente ACB, che accomuna soprattutto piccole e medie imprese esercenti l’attività di brokeraggio assicurativo in Italia.

«Il D.Lgs 209/2005, Codice delle Assicurazioni Private, e successivamente il Regolamento Isvap n.5 del 2006, non rispecchiano i principi e lo spirito della Direttiva UE 2002/92 sull’intermediazione assicurativa» - continua Viganotti - «inutili sbarramenti per le collaborazioni tra intermediari professionali quali Agenti e Broker; obblighi attenuati in capo agli iscritti alla sezione D del RUI - banche e poste -; intermediari stranieri in LPS, non soggetti ai medesimi obblighi degli intermediari professionali italiani; una burocratizzazione dell’attività oltre misura; non sono più accettabili. Per questo ci rivolgeremo alla Commissione Europea».

L’Associazione ha dato mandato per la preparazione dell'esposto a Marco Frigessi di Rattalma, professore di diritto dell'Unione Europea all'Università di Brescia, of counsel dello studio Lombardi Molinari e Associati, e Carlo Galantini, name partner dello studio GHC Galantini Heilbron Cocco. Mandato finalizzato a sollecitare una procedura di infrazione contro lo Stato Italiano nel recepimento della Direttiva Europea sulla intermediazione assicurativa n.2002/92.

Anche la situazione venutasi a creare dopo l’emanazione del Regolamento Isvap n.5 è nel mirino dell’Associazione dei Brokers. Il Presidente dell’ACB ha posto l’accento sul normativo predisposto dall’Isvap: «premia la dequalificazione professionale». Riferendosi ai collaboratori iscritti alla sezione “E” del RUI, liberi di operare contemporaneamente con Agenti, Broker e Banche; collaborazioni non permesse agli intermediari professionali.

Viganotti è in particolare preoccupato per gli effetti negativi che il Codice delle assicurazioni ed il Regolamento 5 Isvap, stanno producendo sulla concorrenza. Negativi effetti che si riflettono sull’attività di tante piccole e medie società di brokeraggio; soffocate dalla nuova burocrazia che produce elevati costi di gestione. Imprese spesso soggette ad accorpamenti con le grandi società del settore con evidenti limitazioni per la concorrenza.

Il Presidente Viganotti infine, pur consapevole dei lunghi tempi del percorso scelto, auspica che anche le altre associazioni rappresentative degli intermediari, si uniscano nell’iniziativa ACB; pronto a proseguire nella sua scelta anche nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse accogliere le ragioni dello SNA nel ricorso che si discuterà il prossimo 10 luglio, avverso la negativa sentenza promulgata dal TAR del Lazio sul Regolamento n.5 dell’Isvap. Per il Presidente Viganotti l’esposto in preparazione è un comportamento responsabile nei confronti degli intermediari: «una categoria fondamentale per lo sviluppo economico del Paese».

Cordiali saluti.

Paolo Bullegas

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